Caserma “Ferdinando Pinelli” – Cuorgnè (To)


Già dal 1875 Cuorgnè accoglieva la 20^ cp del IV° battaglione alpini . L'11 febbraio 1878 i militari erano alloggiati provvisoriamente nei locali dell'ex convento dei Cappuccini.
Il 24 ottobre 1879 il Ministero della Guerra decide la costruzione di una nuova caserma su terreno offerto dal comune. Venne completata nel 1884 ed intitolata a "Ferdinando Pinelli". Era composta da un fabbricato centrale che dava sulla piazza e da due tettoie che formavano le ali laterali.
Il fabbricato principale si presentava con tre piani fuori terra in muratura di mattoni e la copertura a tegole curve. Le pareti esterne intonacate di color chiaro le aperture si presentavano con serramenti in legno. Le tettoie avevano coperture in tegole curve.
I locali interni erano la cucina, una latrina a pian terreno, una scuderia ed un fabbricato ad uso polveriera.
Nel 1890 nella caserma ha sede il 61° reggimento fanteria al comando del col.
Nell'anteguerra e agli inizi della 2^ guerra mondiale, ospita gli alpini dell'"Ivrea" e del "Val d'Orco" e successivamente il "Val Cismon". L'8 settembre 1943 era presidiata da reparti d'artiglieria da campagna.
La caserma fu saccheggiata e le armi con munizioni rimaste furono prelevate dai partigiani.
Il primo presidio nazi-fascista fu quello della "Milizia Forestale", in seguito si alternarono reparti della Xa MAS, SS Italiane, truppe tedesche.
Il 1° maggio 1945 fu incendiata dai tedeschi in ritirata.
La struttura ridotta ai soli muri perimetrali che si degradavano ogni giorno di più, fu dismessa nel febbraio 1951 dal Ministero della Difesa e alienata a favore del comune di Cuorgnè.
Ristrutturata è attualmente sede di un Hotel ristorante.

Ferdinando Augusto Pinelli (1810-1865)
Discendente di una famiglia originaria di Ingria ,residente a Cuorgnè
Generale del Regio Esercito.
Si distinse nel combattimento di Mortara tra austriaci e piemontesi nel corso della 1^ guerra d'indipendenza del 1849.
Comandante militare delle provincie parmensi nel 1860, venne messo a capo delle forze che assediavano la cittadella di Civitella del Tronto ancora in mano ai borbonici. Pinelli adottò misure durissime anche contro la popolazione civile ma senza successo. Sostituito nel gennaio 1861 nel comando per non aver ottenuto la resa.
Nel 1862 ottenne la medaglia d'oro al valor militare:
"Per i soddisfacenti risultati ottenuti col suo coraggio e per l'instancabile sua operosità nella persecuzione del brigantaggio nelle province napoletane, 1861."
— Torino, 9 febbraio 1862

 


Caserme