Battaglione Alpini Morbegno - Prima Guerra Mondiale


L’inizio delle ostilità coglie il “Morbegno” in  alta Val Canonica, fu inviato ad occupare con le cp. 44^, 45^ e 47^ le posizioni sul Monte Tonale, Cima Cady, Passo Tonale Costa di Casamadre, alcuni alpini furono distaccati al Rifugio Garibaldi  a protezione dei passi Brizio e Venerecolo.
L’ 88^ e la 104^ (di milizia mobile, nel 1916 passeranno al “Monte Spluga”) vengono inviate nel settore della Val Caffaro, schierandosi fra Vagolino e Ponte Rimal, per essere spostate successivamente a difesa del  Passo delle Cornelle e di Bruffione, Cima Marese, Costone Lavaneca, Passo Serosine, Passo del Termine, Passo del Gello.
Il 3 giugno 1915,  tutto il battaglione scende a Ponte di Legno. L’8 giugno, risale il ghiacciaio dell’Adamello per svolgere  una  progettata azione contro le postazioni nemiche sui Laghi di Presena. Dopo una marcia notturna sulla notte del 9, alle prime luci dell’alba raggiunge il Passo Maroccaro ed alle 6,45 inizia l’attacco alle postazioni nemiche ai Laghi di Presena ma, la sorpresa fallisce, sotto un violento fuoco nemico e subendo gravi perdite è costretto a ripiegare lasciando in retroguardia la 47^ cp che riesce a sventare ripetuti tentativi di aggiramento da parte del nemico.
 Il “Morbegno” disceso a Ponte di Legno per riorganizzarsi, dal 22 giugno al 7 luglio viene inviato a presidiare le difese nord del Passo Tonale, per ridiscendere l’8 luglio.
Il 15 dello stesso mese sale al Rifugio Garibaldi, a rinforzo delle difese dei Passi Brizio e Venerocolo sottoposti ad’attacco nemico. Respinto l’attacco nemico, il “Morbegno” ritorna ai propri accantonamenti; dal 21 luglio al 4 agosto e di nuovo a presidio della zona nord di Passo Tonale.
Fatto ripiegare in seconda linea, invia una compagnia in rinforzo al Btg. “Edolo” a Punta Montozzo.
Dai primi di agosto, iniziano numerose azioni di artiglieria Italiana in preparazione di un’attacco che si dovrà svolgere alla Conca del Presena e ai Monticelli.
Il mattino del 25 agosto il “Morbegno” parte dalla “Ridotta Garibaldina” del Passo Tonale alla volta dei Monticelli  ma, anche questa azione fallisce ed il battaglione è costretto a ripiegare al Tonale.
Il 5 settembre scende a Sozzine, ed è posto a vigilanza dei Passi Castellaccio e Lago Scuro.
Il 13 settembre viene ritentata l’occupazione della Conca del Presena ma  dopo aver subito gravi perdite, l’attacco viene sospeso.
Dopo il fallito attacco, il battaglione fino a fine anno continua a presidiare senza particolari azioni belliche, le posizioni del Castellaccio e Passo Lagoscuro.
Durante la stagione fredda, i pericoli maggiori vengono dalla montagna, subiscono diverse perdite per la caduta di valanghe, la più grave è quella del 13 dicembre, dove vengono travolti 66 Alpini della 47^ cp che trasportavano rifornimenti a Lagoscuro, 26 restano uccisi.
Il 31 dicembre tutto il battaglione raggiunge Vezza d’Oglio per un periodo di riposo.
Il 23 gennaio 1916 il “Morbegno”  con la 44^, 45^ e 47^ sono nella Conca Serodine a difesa di Cima Candy e Monte Tonale, mentre la 88^ e 104^ insieme alla 105^ dell’Edolo,  formano un Btg misto posto a difesa della Sella del Tonale. Il 9 marzo il comando battaglione e tre compagnie ritorna a Vezza d’Oglio ove si ricongiunge con la 88^ e 104^.
Il 12 marzo il battaglione al completo parte in ferrovia per Cividale e da qui prosegue per Ravna, dove il 14 marzo sostituisce l’ “Aosta” sulle postazioni del Vrsic.
Il 7 aprile del 1916 cede la 88^ e la 104^ cp al costituendo btg Alpini “Monte Spluga”.
Il 9 aprile, sostituito dal “Tirano” passa in seconda linea tra Za Kraju e Za Plecam rimanendovi fino al 17, giorno in cui si trasferisce a Smart nell’Alto Isonzo, alle dipendenze dell’ 8^ Div.  per svolgere un’azione sul Merzli contro postazioni nemiche.
L’azione, prevista per il 6 maggio, ha luogo l’11 dopo una preparazione di fuoco d’artiglieria Italiana che riusciva ad aprire pochissimi varchi nei reticolati, il nemico concentrando un intenso fuoco  di fucileria e mitragliatrici su questi pochi e ristretti varchi, falcia completamente i primi reparti attaccanti, si fanno tre tentativi di attacco ma, per evitare altre perdite, viene sospeso l’attacco.
Il 15 di maggio il “Morbegno” si trasferisce nelle difese arretrate del Merzli ed il 23 scende a Smart sede del comando 8^ Div. ed il 26 viene trasportato in tutta fretta sull’Altopiano di Asiago a contrastare l’offensiva austriaca.
Con i battaglioni “Monviso”, “Val Maira” e “Argentera” il 29 maggio forma il Gruppo Alpini di “Foza” al quale è affidata la difesa delle postazioni di Monte Fior-Castelgomberto. Contro di esse gli autro-ungarici concentra un gran numero di truppe ed artiglierie per aprirsi la via alla Val Brenta.
Il 2 giugno compie un’attacco verso il Monte Sbarbatal per ricacciare il nemico che vi si era schierato, raggiunta la Valletta in prossimità della Fontana Tre Pali, viene contrattaccato da ingenti forze nemiche  subendo gravi perdite,  non potendo sostenere l’urto nemico gli Alpini sono costretti a ripiegare sul Monte Fior.
La mattina del 5, preceduto da un’intenso fuoco di artiglierie, contro Monte Fior-Castelgomberto-Monte Spil  proseguito per tutta la giornata, gli imperiali, si lancia all’attacco, vengono respinti, rinnovano i tentativi nei giorni 6 e 7. Gli Alpini del “Morbegno” ed i fanti della Brigata “Sassari”  in serata, debbono arretrare sul costone  orientale di Monte Fior, in serata gli alpini ed i fanti del 151° Rgt della “Sassari”, sferrano alcuni contrassalti per riprendere le posizioni perdute, ma non riescono nell’impresa.L’ 8 giugno, gli imperiali (stiriani e bosniaci), sempre preceduti da un intenso fuoco d’artiglieria,  rinnova con maggior forza gli attacchi, contro le linee difese dagli alpini e dai fanti che subiscono gravi perdite.
La 44^ , la 47^ ed i fanti della “Sassari”  sono costretti a ripiegare su Monte Spil-Monte Miele-Monte Tondarecor, mentre la  45^ resiste sulla sommità di M. Fior, l’attacco si protrae per tutta la notte giungendo al combattimento corpo a corpo, la mattina del 9 con l’arrivo dei rinforzi, riescono a ricacciare gli attaccanti.
Nella stessa giornata del 9 i superstiti del “Morbegno” vengono inviati ad organizzare le difese della linea tra Monte Spil e Monte Tondarecar. Da qui, successivamente, partirà la riscossa. Monte Fior con Castelgomberto, verranno ripresi dalla “Sassari” che sarà, per questi accadimenti decorata con 2 MOVM (nei quasi 4 anni di guerra, fu l’unica ad essere decorata due volte). Nei combattimenti di inizio giugno, perdono la vita  318 Alpini. Il 10 giugno il “Morbegno”, passa di riserva in Val Vecchia ed il 12 a Lazzaretti.   
Il 16 giugno il “Morbegno”, che si era trasferito a Malga Giogomalo per la costituzione del Gruppo Alpini “Stringa”, partecipa alla controffensiva Italiana sugli Altipiani. Nella serata del 16 il btg impiega una compagnia per l’attacco a Malga Fossetta, il 17 partecipa alla conquista del Monte Magari, il 28 e 29 combatte a Pozza dell’Ortigara, dal 6 al 9 luglio con altri battaglioni del Gruppo Stringa attacca Q. 2103 dell’Ortigara  dove gli austriaci favoriti dalla natura del terreno e dalle possenti difese resistono con tenacia.
Il 17 luglio il “Morbegno” ripiega a Monte Fasolo ed il 22 passa di rincalzo ai battaglioni che riprovano a conquistare l’ Ortigara. Per queste giornate di  lotte, gli alpini del “Morbegno” dovranno piangere la perdita di 236 loro fratelli.
Dal 24 luglio all’ 1° agosto presidia le trincee di Monte Palo, dal  2  al 11 viene trasferito a Buco      (nord di Cima Campanella) dove partecipa a lavori di sistemazione stradale, poi scende a riposo a Malga Fossetta.
Dal 22 agosto al 19 novembre e di nuovo a Buco per lavori stradali ed opere difensive tra Cima della Caldiera-Monte Lozze. Il 20 torna a Malga Fossetta ed il 24 scende a Tezze in Val Brenta.
Da Primolano parte in ferrovia alla volta di Valdagno ove passa alle dipendenze del 5° Gruppo Alpini. Il 17 dicembre il battaglione è a  Cereda, dove trascorre gli ultimi giorni del 1916.
Il 3 gennaio 1917, con altri battaglioni forma il 10° Gruppo Alpini, il 16 da Piovene viene trasferito in Val Posina, nella zona Laghi-Calgari. Qui compie un turno in trincea distaccando dei nuclei in Val Tovo e svolgendo, il 23 febbraio con la 44^ cp, un’azione ai Castelli.
Il 27 sostituito dal 217° fanteria, torna agli acquartieramenti di Cereda.
Dal  23 marzo all’ 8 maggio 1917, la 47^ cp viene distaccata in Val Caprara (Sogli Bianchi). Il 12 aprile la 44^ e la 45^, si trasferisco rispettivamente al Palon  e sull’ Alpe di Cosmagnon.
Nella notte sul 21 maggio, il “Morbegno” concorre ad un’azione svolta per scacciare il nemico che si era impossessato di alcune postazioni avanzate sul Dente del Pasubio e sui Panettoni.
Dopo un periodo di riposo trascorso nei pressi di Recoaro, Val di Fieno, Malga Pruste e Raossi, il 23 agosto, il battaglione si trasferisce a San Antonio. Chiamato a partecipare alla battaglia di Bainsizza, parte in ferrovia per Cividale, prosegue per Kambresko, passando alle dipendenze del XXVII° C.A.. Il 27 agosto, raggiunge la riva sinistra dell’ Isonzo, il 28 si porta in prima linea sull’altopiano di Bainsizza, a Za Vrh, a disposizione della brigata “Pescara” ed il 29 si schiera sulle pendici sud-ovest di Dol di Kal, mentre la 45^ cp, la 1^ sez. mitragliatrici ed il plotone d’assalto prendono posizione sulle pendici di quota 763.
Il 30 Agosto, al “Morbegno” ed a tutto il 10° Gruppo Alpini, è affidato il compito di occupare la linea compresa tra le quote 763-774-778. L’attacco è riprovato più volte, ma dopo aver subito notevoli perdite, sono costretti a ritirarsi in ricoveri di fortuna, dove rimangono fino al 16 settembre, giorno in cui discendono dall’altipiano di Bainsizza per accamparsi nel vallone di Ovsje.
Dal 20 settembre al 21 ottobre 1917, il “Morbegno” sistema la linea di difesa sulle alture del Veliki Vrh-Na Gradu.
 Quando gli imperiali, sferrano l’offensiva passata alla storia come battaglia di Caporetto, il “Morbegno”, è a difesa della linea Scuole Rute-Zigle-Vrh, dove respinge ripetuti attacchi nemici che occupato il costone Cemponi, lo aggira sulla sinistra; la 45^ e la 47^ cp passate al contrattacco, riescono per un po’ a trattenere il nemico, ma poi sono sopraffatte.
La battaglia riprende sulla cresta dello Zible, ma sotto l’incalzare del nemico, il “Morbegno” è costretto a ripiegare fino in Val Doblar, dove i resti del 10° Gruppo resistono fino al mattino del 25 ottobre.
Il ripiegamento del “Morbegno” avviene in due nuclei: uno prende la via per San Giovanni di Manzano e, passando il fiume Torre, si dirige su Codroipo dove, dal pomeriggio del 30 e fino a notte inoltrata, con altri sparuti reparti, resiste a ripetuti attacchi nemici. Tenta di ripiegare su Madrisio, ma solo pochi Alpini riescono a sfuggire alla cattura. Questi pochi superstiti, passato il Tagliamento, si riuniscono all’altro nucleo che il 25 ottobre, da San Guazzo, Premariacco e Udine si era portato sulla destra del fiume, a Casarsa e quindi a Sacile. Gli alpini del “Morbegno” proseguono per Conegliano e da qui, l’8 novembre a Cervarese San Croce, dove il battaglione è  riorganizzato. E’ posto alle dipendenze del Comando Truppe Altopiani, e dal 17 al 22 novembre, è impiegato nella costruzione di opere difensive di Costa Solagna, in Val Brenta, il 23 è allo sbarramento della Grottella e la sera del 24 si sposta a Col Moschin dove, con i btg “Tirano” e “Val d’Adige” costituisce un gruppo tattico.
Il 20 dicembre partecipa alle operazioni per la riconquista della linea Monte Asolone-Col Caprile, puntando su quest’ultimo, ma non riesce a conquistarlo. Il 25 dicembre il “Morbegno” si porta sulle pendici di Rocce Anzini.
Nel pomeriggio del 10 febbraio del 1918, da Merlo dove era accampato, il “Morbegno” è chiamato sul Cornone conquistato nella giornata dagli austriaci, a contrastare il nemico che tenta di scendere in Val Vecchia, riesce a fermarli ma non a riconquistare la vetta.
Il 24 febbraio scende a Marsan, vicino a Bassano, dove è posto alle dipendenze del 1° Gruppo Alpini. Dalla zona nord di Vicenza, ai primi di giugno, si trasferisce nella zona di Marostica. Durante la battaglia del Piave, è a San Floriano rimanendovi fino al 17 giugno. Si sposta nella zona di Bassano ed il 4 luglio ritorna a Marostica. Dal 9 agosto fino a metà settembre, è sulle pendici di Monte Campo Rossignolo. Dopo essere stato alcuni giorni in linea sul Col Rosso, si concentra con altri reparti della 52^ divisione nella zona di Asolo e San Vito.
Nella notte sul 24 ottobre, si attesta con altri battaglioni del Gruppo sulla riva destra del Piave, a Pederobba, ma causa la distruzione del ponte solo il 28 sera può passare sulla riva sinistra, il 29 occupa Valdobbiadene e Monte Barbaria.
Nel pomeriggio del 30, è sul Monte Cesen ed il 31 sulla vetta di Monte Garda. Incalzando il nemico in rotta, il “Morbegno” scende a Feltre ed alla cessazione delle ostilità si trova a Canai.
Nei tre anni di guerra, persero la vita 2152 Alpini del “Morbegno”.

Motto: dal 1915 “Saldi sulle Alpi”, dal 1916 “Avanti Savoia”.


Battaglioni Alpini