Nato a Pisino d'Istria nel 1884, ma residente a Rovereto, irredentista e presidente dell'associazione degli studenti trentini, si arruolò volontario nell'Esercito Italiano allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, col nome di Brusarosco, dopo aver disertato dall'Esercito Austriaco. Nominato sottotenente del Battaglione Vicenza (6° reggimento). Il 10 luglio 1916 durante una sfortunata azione sul monte Corno, per non ritirarsi, difendendo fino all'ultimo la postazione, cadde prigioniero degli Austriaci, che dopo un processo sommario, lo giustiziarono per impiccagione insieme a Cesare Battisti nel castello del Buon Consiglio a Trento il 12 Luglio. Morì da eroe gridando "Viva l'Italia".
Sottotenente in forza al Battaglione Alpini "Vicenza" Medaglia d'oro al Valor Militare, con la seguente motivazione: Nato e vissuto in terra italiana irredenta, all'inizio della guerra fuggì dall'oppressore per dare il suo braccio alla Patria, e seguendo l'esempio del suo grande maestro Cesare Battisti, combattè da valoroso durante la vittoriosa controffensiva in Vallarsa nel giugno-luglio 1916. Nell'azione per la conquista del Monte Corno comandò con calma, fermezza e coraggio il suo plotone, resistendo fino all'estremo e soccombendo solo quando esuberanti forze nemiche gli preclusero ogni via di scampo. Fatto prigioniero e riconosciuto,prima di abbandonare i compagni, protestò ancora contro la brutalità austriaca e col nome d'Italia sulle labbra, affrontò eroicamente il patibolo.