Nel 1923 l’uniforme subì alcune varianti. Gli ufficiali ebbero il bavero, sempre alto, di velluto nero con le fiamme verdi e le stellette d’argento. Alle controspalline filetti verdi. Bande nere con filetto verde ai pantaloni. La bottoniera era sempre coperta. I distintivi di grado continuavano ad essere portati sui paramani sotto forma di stellette e galloncini. Con la grande uniforme le controspalline erano di panno grigio verde, filettate di verde e guarnite superiormente con un intreccio di cordoncino d’argento legato a nodi di Savoia (circ. 662 del 22 marzo 1923).Guanti marrone, cinturone di cuoio marrone e stivali o gambali neri.
Anche sottufficiali e truppa avevano il bavero della giubba nero con fiamme verdi e stellette. L’uniforme ordinaria è ancora quella del tempo di guerra, mentre sulla grande uniforme ci sono quattro tasche esterne al petto e alle falde come quelle degli ufficiali e le controspalline di panno nero, avevano un fregio di metallo bianco composto di aquila cornetta e fucili. Nel 1924 venne adottata un nuovo tipo di giubba a bottoniera coperta con due tasche sul petto (circ. 653 del 1924) mentre l’uniforme da fatica di colore bigio era descritta con la circ. 463 del 1924.
Nel 1925 viene adottato per l’elmetto un nuovo fregio di metallo bianco (argentana) stampato ,simile nel disegno a quello del cappello alpino .Sostituisce il modello precedente adottato nel 1921 che era brunito, di forma rettangolare con la parte superiore a punta e fregio in rilievo.
Nel 1926 le stellette ed i galloncini della giubba ufficiali passano dai paramani alle controspalline . Vengono abolite le controspalline coi nodi di Savoia sostituite dalle spalline metalliche con frangia argentata ( circ. 521 del 16 settembre 1926). Berretto a visiera di forma alta ( a tubo),di panno grigio verde usato nell’uniforme ordinaria con fregi, bottoncini e galloni argento, fregio ricamato. Filettatura inferiore e tre montanti di colore verde, visiera e soggolo di cuoio nero. Sempre con la circ. 521 viene introdotta la bandoliera, da indossarsi a tracolla dalla spallina sinistra al fianco destro,che è composta di un gallone d’argento con tre righe centrali azzurre, sottopannata di velluto nero, con ornamenti d’argento (aquila sabauda e scudo con monogramma di Vittorio Emanuele III e catenelle). Cofanetto rivestito di pelle nera con bordi e aquila d’argento.
Gli ufficiali quindi vestono i seguenti tipi d’uniforme:
- ordinaria - berretto, giubba con nastrini, pantaloni corti o lunghi (fuori servizio e solo nelle ore pomeridiane), sciabola con dragona e pendagli di cuoio, guanti marroni (bianchi fuori servizio), mantellina(turchina fuori servizio);
- di marcia - cappello alpino, giubba con nastrini, pantaloni corti, gambali o stivali, cinturone con pistola, guanti marroni, mantellina;
- grande uniforme di cerimonia - berretto, giubba con spalline e nastrini, sciarpa azzurra, pantaloni lunghi, sciabola con dragona e pendagli, guanti bianchi, mantellina;
- grande uniforme militare - cappello alpino, giubba con spalline e decorazioni, bandoliera, sciarpa azzurra, pantaloni corti, gambali o stivali, sciabola con dragona e pendagli, guanti bianchi, mantellina.
Il 1 aprile 1926 con circ. 236 viene adottata per i sottufficiali e truppa una giubba con le stesse caratteristiche di quella del modello 1923 esclusi i bottoni esterni di frutto grigioverde mentre erano di metallo bianco per le tenute di libera uscita e grande uniforme. Sotto la giubba era indossata una camicia bianca con colletto staccabile. Viene anche adottato un berretto da fatica (tipo bustina) in panno grigio verde foderato di tela grigia e provvisto di alluda.
Nel 1927 i marescialli ricevono con circ. 409 un nuovo tipo di sciabola a lama ricurva, fodero di acciaio e parti metalliche dell’impugnatura nichelate, impugnatura d’ebano zigrinato. Con circ. 722 gli alpini ricevono uno speciale cappotto di panno grigio verde impermeabilizzato per operazioni in alta montagna. Un altro tipo foderato di pelliccia fu adottato con circ. 785 dello stesso anno.
Con la circ. 549 del 29 agosto 1929 i sergenti e sergenti maggiori adottano la sciabola mod. 929 per fanteria.
Alle manopole della giubba degli ufficiali effettivi in servizio nei reggimenti fu applicata una filettatura di panno verde (circ. 50 del 23 gennaio 1930).
Il 1931 segnò un altro passo nell’evoluzione dell’uniforme,con circolare 212 del 23 aprile 1931 venne adottata la giubba mod. 1931. Sostituiva il tipo mod. 1926, abbottonatura sul petto con 5 bottoni di frutto o metallo bianco. Posteriormente sul dorso piegone al centro fermato a circa 10 cm dal bavero con cucitura a triangolo. Bavero di panno nero rovesciato leggermente, arrotondato alle estremità,chiuso sul davanti con un gangherello e maglietta. Fiamme di panno verdi e stellette. Controspalline di forma trapezoidale (forate per applicazione dei fregi per la grande uniforme) cucite all’attaccatura delle maniche. Maniche con manopole a punta; due tasche al petto e due alle falde munite di copri tasca e finto piegone. Due tasche interne confezionate con la stoffa da fodera e poste a sinistra, una all’altezza del petto l’altra per il pacchetto di medicazione al disotto verso l’estremità inferiore. Erano munite di asole e bottoni di frutto e quella superiore aveva il copri tasca. All’altezza delle reni, erano cucite le due linguette della martingala, a quella di destra erano applicati due bottoni grandi, a quella di sinistra due asole. Posteriormente era ricavata la grande tasca nella quale potevano essere contenuti oggetti utili per il combattimento (cartucce, bombe a mano, viveri) chiusa ai lati da due bottoni. La giubba era di nove taglie. La fodera in tela di cotone tinta color grigio.
La truppa ed i graduati vestivano:
- uniforme da fatica - berretto, giubba di tela grigia, pantaloni, fasce, scarponi;
- uniforme ordinaria - cappello alpino, giubba, pantaloni, fasce, scarponi, cinturino, baionetta;
- uniforme di marcia - cappello, giubba, pantaloni, fasce, scarponi, cinturino con giberne e baionetta, guanti di lana grigia;
- grande uniforme – cappello, giubba con fregi sulle controspalline, decorazioni, pantaloni, fasce, scarponi, guanti di filo bianco.
Furono anche adottati speciali distintivi per sottufficiali, graduati e truppa :
- distintivo d’allievo ufficiale (galloncino d’argento applicato lungo tutto l’orlo del bavero della giubba e mantellina),
- distintivo d’allievo sottufficiale ( galloncino come sopra ma applicato nella sola parte anteriore ),
- distintivo di volontario (nodo di Savoia, ricamato in rosso, applicato in senso orizzontale su entrambe le manopole) circ. 159 del 31 marzo 1932,
- distintivi di carica (ricamati in nero o argento su panno grigio verde rispettivamente per truppa o sottufficiali e portati sulla manica sinistra della giubba:
esploratore (stella a cinque punte)
guida alpina (piccozza con funicella da valanga annodata)
maniscalco (ferro da cavallo)
mitragliere scelto (mitragliatrice sormontata da una stella)
musicante effettivo (cetra con una sbarra sotto)
sciatore scelto (sci incrociati)
tiratore scelto (fucile) o confermato (fucile e stella)
trombettiere (tromba con cordoni)
zappatore (pala e piccone incrociati avvolti da una fune).
Nel 1932 venne adottato un farsetto a maglia grigia ed un nuovo modella di giubba a quattro bottoni e con un bavero più basso e largo.
Un nuovo tipo di piastrino di riconoscimento sostituì il precedente medaglioncino con cordoncino o tessera in uso. Si compone di due piastrine con finta cornicetta, un anellino , una catenina. Le piastrine erano ricavate da un unico pezzo ripiegato in modo da formare un unico rettangolo ad angoli arrotondati. Sulle due lastrine erano punzonati i dati del militare. Lungo uno dei lati sui quali era effettuata la ripiegatura erano praticati circa 50 forellini in modo da poter dividere in due pezzi la piastrina e così avere una copia dei dati in caso di necessità. Sulla sommità della piastrina era praticato un foro nel quale era saldato un anellino dentro il quale scorreva la catenina. Tutte le parti sono in pakfong, cadmiate e di color argento terso.
Con circ. 396 del 4 agosto 1933 gli ufficiali ebbero un’uniforme facoltativa estiva di tela bianca (obbligatoria da inizio 1936). Si portava solo in guarnigione ed era di due tipi
- uniforme ordinaria estiva: berretto bianco, giubba tela bianca (sul bavero solo le stellette), nastrini, controspalline di panno grigio verde (filettate e sottopannate di verde con fregio del Corpo e distintivi di grado),camicia bianca con polsini flosci o inamidati,cravatta nera opaca, pantaloni lunghi di tela bianca con risvolto, calze bianche,scarpe basse bianche di pelle o tela, guanti bianchi di pelle bianca o di filo;
- grande uniforme estiva: berretto,giubba,decorazioni,controspalline,camicia bianca con colletto e polsini inamidati,cravatta,pantaloni lunghi,calze,scarpe,guanti, sciabola con dragona e pendagli di grande uniforme,eventuali cordelline o trecciole, sciarpa azzurra.
Con disposizioni della fine del 1933 venne adottata un’uniforme nera, obbligatoria per gli ufficiali in s.p.e.. Si indossava dopo il servizio pomeridiano nei soli casi in cui ai civili era prescritto il tight. Quando i civili usavano il frak si portava l’uniforme nera da sera senza decorazioni; quando i civili portavano decorazioni si usava l’uniforme nera con decorazioni. Nelle cerimonie in cui intervenivano persone della Real Casa o il Primo Ministro (Benito Mussolini), in sostituzione delle uniformi da visita o cerimonia si portava la grande uniforme nera.
Giubba a doppio petto con due file di 7 bottoni di metallo dorato. Bavero alto,con fiamme verdi ,spalline dorate con frange con fregio del Corpo in argento sulla piastra. I gradi erano espressi sulle spalline con giri lisci o balze ondulate secondo il grado ad imitazione dell’antico modello piemontese del 1814. Paramani a punta di panno verde senza distintivi di grado. Si portavano la bandoliera e la sciarpa.
Nel 1934 la riforma Baistrocchi introdusse molte novità: giubba a collo aperto da portarsi con camicia e cravatta,il berretto a visiera, il berretto da campo, l’elmetto metallico, i distintivi di grado , tutti di nuovo modello. Inoltre il colore distintivo sui fregi, distintivi di grado, bottoni passava da argento ad oro.
Alla bottoniera della giubba mod. 32 vennero ridotti i bottoni da 4 a 3 , di ottone giallo con in rilievo il fregio del Corpo ed inoltre il bavero diventò aperto e risvoltato sul petto. Venne adottato con circ. 678 del 7 dicembre 1933 un fregio metallico a forma pentagonale allungata di ottone stampato per le controspalline della giubba fissato con una apposita forcina a molla. I sergenti avevano un’uniforme simile mentre sergenti maggiori e marescialli una di tessuto più fine e più chiaro rispetto a quella della truppa.
Il berretto a visiera nel modello a “tubo” fu sostituito con un altro più piatto e largo, in uso tuttora.
Fu introdotto un berretto da campo (tipo bustina) in panno grigio verde con fregio ricamato di dimensioni ridotte.
Venne pure adottato con atto 915 del 29 novembre un nuovo tipo di elmetto detto mod. 33.
I distintivi di grado si portavano sulla parte esterna delle maniche della giubba al di sopra della filettatura verde, erano costituiti da galloni dorati di diverse grandezze secondo il grado,sormontati da un ovale formato dal gallone superiore. Erano montati su panno grigio verde ad esclusione di quello di colonnello comandante montato su panno di color robbio. I primi tenenti e primi capitani portavano una stella ricamata in oro tra il galloncino inferiore e l’orlo superiore della manopola.
I pantaloni degli ufficiali avevano le bande nere filettate centralmente di verde.
Le uniformi degli ufficiali erano:
- uniforme ordinaria: berretto a visiera, giubba con controspalline di panno grigio verdi filettate di verde con fregio del corpo dorato, camicia bianca, cravatta nera opaca, nastrini, pantaloni corti (facoltativi lunghi se fuori servizio o nei comandi ,portati con calze nere e scarpe nere basse senza speroni) , stivali o gambali, sciabola con dragona e pendagli di cuoio nero (non viene portata se si indossano pantaloni lunghi), guanti marrone (facoltativi bianchi fuori servizio);
- uniforme di marcia: cappello alpino, giubba con controspalline come sopra, nastrini,camicia e cravatta grigio verde, cinturone con fondina e pistola, pantaloni corti con gambali o calzettoni con scarponi chiodati
- grande uniforme grigio verde: cappello alpino (nella grande uniforme sotto le armi si portava l’elmetto),giubba con controspalline metalliche, medaglie e decorazioni,camicia bianca con colletto bianco rivoltato ed inamidato, cravatta nera opaca, pantaloni corti, gambali o stivali con speroni, bandoliera, sciarpa, guanti bianchi, sciabola con dragona e pendagli dorati, eventuali cordelline o trecciole.
Con l’uniforme di marcia estiva (servizio senza giubba) furono previsti distintivi di grado per ufficiali e marescialli da portarsi cuciti o attaccati con bottoncini a pressione, rispettivamente al di sopra del taschino sinistro e sulla manica destra della camicia. Erano composti da stellette ricamate in oro cucite su rettangolo di stoffa grigio verde e circondate da galloncino in oro per gli ufficiali superiori e da sole stellette per gli ufficiali inferiori. Per i marescialli una,due o tre barrette dorate e striate in nero a seconda del grado.
A fine ottobre 1934 i comandi di Brigata Alpini assunsero la denominazione di Comandi Superiori Alpini:
- I Taurinense
- II Tridentino
-III Julio
-IV Cuneense
Vennero pertanto adottati distintivi di ottone a forma di scudetto per distinguere queste unità portati da tutti i militari sulla manica sinistra dell’uniforme a circa 15 centimetri dalla spalla. Lo scudetto era smaltato di colore verde, con gladio,foglie di quercia e scritte di color giallo.