Un paio di giorno fa, ho conosciuto negli USA visitando un Gun Show, un ex ufficiale appartenente ai paracadutisti ungheresi. Ci scambiammo subito alcune notizie circa anni passati, ed il fatto interessante e' che l'individuo all'inizio della sua carriera era istruttore capopezzo/capocarro di ASU 85. Il corso avanzato di addestramento al tiro contro fortificazioni avveniva in Cecoslovacchia, usando opere disattivate. Le fortificazioni italiane erano classificate alla fine anni 70 "eccellenti, in gradi di ritardare notevolmente", la dottrina prevedeva quanto possibile l'aggiramento senza impegnarsi eccessivamente. In caso di attacco frontale l'arma principale dei paracadutisti era il pezzo da 85mm (ruotato o cingolato, a detta dell'ungherese un arma con traiettora di tiro molto tesa), in secondo uso i missili anticarro filoguidati una volta individuate le feritoie. La ricognizione in tempo di pace nelle possibili zone operative occidentali, avveniva usando gli individui in questione come camionisti.
pionieri tridentina ha scritto:... Le fortificazioni italiane erano classificate alla fine anni 70 "eccellenti, in gradi di ritardare notevolmente", la dottrina prevedeva quanto possibile l'aggiramento senza impegnarsi eccessivamente. ...
e pensa che per qualcuno (italiano!) non saremmo durati più dei fatidici 10 minuti: ma è solo pura accademia, oggi, per fortuna.