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Pompiere
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1915 - 2005 novant'anni fà...

Sono passati 90 anni da quel 24 maggio...

Il Piave mormorava,
calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava
per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera...

Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava, e andare avanti!

S'udiva intanto dalle amate sponde,
sommesso e lieve il tripudiar dell'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero,
il Piave mormorò:

«Non passa lo straniero!»

Ma in una notte trista
si parlò di un fosco evento,
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento...
Ahi, quanta gente ha vista
venir giù, lasciare il tetto,
poi che il nemico irruppe a Caporetto!

Profughi ovunque! Dai lontani monti
Venivan a gremir tutti i suoi ponti!

S'udiva allor, dalle violate sponde,
sommesso e triste il mormorio de l'onde:
come un singhiozzo, in quell'autunno nero,
il Piave mormorò:

«Ritorna lo straniero!>

E ritornò il nemico;
per l'orgoglio e per la fame
volea sfogare tutte le sue brame...
Vedeva il piano aprico,
di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora...

«No!», disse il Piave. «No!», dissero i fanti,
«Mai più il nemico faccia un passo avanti!»

Si vide il Piave rigonfiar le sponde,
e come i fanti combatteron l'onde...
Rosso di sangue del nemico altero,
il Piave comandò:

«Indietro va', straniero!»

Indietreggiò il nemico
fino a Trieste, fino a Trento...
E la vittoria sciolse le ali al vento!
Fu sacro il patto antico:
tra le schiere, furon visti
Risorgere Oberdan, Sauro, Battisti...

Infranse, alfin, l'italico valore
le forche e l'armi dell'Impiccatore!

Sicure l'Alpi... Libere le sponde...
E tacque il Piave: si placaron l'onde...
Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò
né oppressi, né stranieri!
Pompiere 7/92

Alere Flammam et Flammas Repellere
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Lele
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(:sss:)
Alp. Malaguti Daniele
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Federico
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Sono passati 90 anni

Oggi corre l'anniversario dell'entrata nella Prima Guerra Mondiale.

600.000 ragazzi non tornarono più a casa.

Meritano il nostro ricordo riconoscente.

Ciao
Art. Federico
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Mi si conceda questo piccolo amarcord leggermente OT, ripensando a come cambiano i tempi.

Il 24 maggio 1965, cinquantenario di quel "maggio radioso", chi scrive, alunno di una seconda classe della scuola elementare "Nazario Sauro" a Trieste, venne condotto in treno speciale (!) assieme a moltissimi (tutti ?) altri scolari di Trieste al Sacrario di Redipuglia per una grande (attraverso gli occhi di ragazzo addirittura smisurata) cerimonia.

Pochissimi ricordi spiccioli, una bellissima giornata di sole, il caldo, un soldato dei reparti schierati che svenne verso mezzogiorno e venne portato via (col senno di poi, magari era uno degli arresto di Fogliano, ca. 3 km dal Sacrario, che saranno stati svegliati alle tre per essere la alle sette per una cerimonia che sarebbe iniziata alle dieci...). Nonostante alle 15 si fosse di nuovo a casa volli assolutamente acquistare e spedire due cartoline, una a casa ed una ai nonni.

Dovrei averla ancora a casa, era un notturno.

Grazie per l'ospitalità 
"Cosa facciamo noi dell'esercito ? Noi sforniamo efficenza"

(Da una allocuzione del vice comandante la compagnia reclute in un soleggiato primo pomeriggio di uno dei primi giorni da spina nel novembre 1978)
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Abbadia
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.

Mio nonno mi diceva : finita la guerra, avevamo visto tanti orrori che ERAVAMO SICURI , che di guerre non ce ne sarebbero state mai piu' !

Sono le uniche cose che mi ha mai detto sulla sua esperienza sul Carso e l'Ortigara .
E tutte le volte che mi soprendeva a leggere un fumetto di Tex Willer o a guardare un film di cow boy ( fosse stato anche solo Rin tin tin ) , arrivava puntuale il suo scapellotto di mano callosa da contadino e il suo rimbrotto : non sapete cosa vuol dire...
E questo credo abbia contribuito a formare molte delle mie convinzioni.

Per quei ragazzi che non sono tornati a baita e per quelli che ci sono tornati mutilati nel fisico e nel cuore, dobbiamo ricordare, dobbiamo impedire, fino a che é posssibile, che diventino leggenda; devono restare reali e dolorosi, come una spina conficcata nel cuore, che ci aiuti a pensare !

E il 4 novembre, ricordiamo quello che avrebbero ricordato loro, non una vittoria, ma la fine di una orrenda carneficina.

A loro : onore, rispetto e ricordo.

Abbadia Ga Tau
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SempreSbalzo
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Spero di non vivere mai quello che hanno vissuto i miei nonni...
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Chi se lo sarebbe immaginato che due bimbetti che quel 24 maggio 1965 erano a Redipuglia, quarant'anni dopo si sarebbero "incontrati" su un forum telematico (cose fantascientifiche per quei tempi) a ricordare quella giornata, la marea di gente, ancora tanti reduci che riempiva i "gradoni" di quel maestoso sacrario, i reparti in basso schierati ai lati insieme agli obici, le fanfare suonare la "Leggenda del Piave".

Come rimangono indelebili certi ricordi, che patrimonio abbiamo acquisito con la nostra anonima e piccola presenza.
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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Luigi
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Se tu vens cassຠtas cretis
là¡ che lor mi à¡n soterat,
a l'è un splas plen di stelutis:
dal mio sanc l'è stat bagnà¡t.

Par segnal, une crosute
je scolpide li tal cret:
fra ches stelis nas l'erbute,
sot di lor jo duar cuiét.

Cià³l su, cià³l une stelute
je a' ricuarde i nostri ben.
Tu i daras 'ne bussadute
e po platile tal sen.

Quand che a ciase tu sés sole
e di cur tu preis par mé
il mio spirit ator ti svole;
jo e la stele sin cun te.

Ma une di, quan che la uére
a' sarà¡ un lontan ricuart,
nel to cur dula che a' jére
stele e amor, dut sarà¡ muart

Resterà¡ per me che stele
che il mio sanc al a' nudrit,
par che lusi simpri biele
su l'Italie, a l'infinit.
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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Ho compresso (con fatica..) i vari interventi in un solo thread, si sono un po' mischiati, ma quello che conta è il contenuto di ogni intervento
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axtolf
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il 2 giugno salirò sul Grappa. Ci sarà  la visita alle trincee come avrete letto altrove. Mi riserverò comunque qualche minuto per salire gli scalini tra quei muri e quei loculi muti.

Ogni tanto mi sento diverso a fare queste cose. Quando ne parlo con colleghi e amici mi tocca sempre assistere a reazioni varie, tra lo stupito e l'atteggiamento di chi accetta con noncuranza la strana passione di chi gli sta davanti... tanto tra tutte le strane passioni la mia non è la peggiore.

Raramente mi scontro con chi non capisce o contesta il fatto di commemorare i morti di guerre o conflitti, che sono per lui sempre colpevoli di aver combattuto una guerra.

La maggior parte delle volte mi rendo conto che c'è indifferenza.

E' un discorso vecchio, fatto decine di volte qui sopra e forse centinaia di persona. Anche a Parma, seduto alla domenica nell'erba a un certo punto insieme alla bottiglia di prosecco si stava parlando dell'indifferenza che c'è verso certe cose.

E dopo tutto questo io continuo a salire e anzi sbandiero ai quattro venti che lo faccio. Proprio perchè di indifferenza ce n'è troppa. Lo faccio perchè almeno da me ci sia spazio per il ricordo.

Nessuno dice che la guerra è bella, tantè che fa parte della storia dell'uomo. Chi in questi conflitti ha perso la vita lo ha fatto per tanti motivi e in tanti modi diversi.
Scrivono anche che è fortunata la nazione che non ha bisogno di eroi. C'è anche scritto che è stupido dimenticarsene. Stupido è chi dimentica i proprio morti, tuttti i morti.
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Mauro
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axtolf ha scritto: La maggior parte delle volte mi rendo conto che c'è indifferenza.

E' un discorso vecchio, fatto decine di volte qui sopra e forse centinaia di persona. Anche a Parma, seduto alla domenica nell'erba a un certo punto insieme alla bottiglia di prosecco si stava parlando dell'indifferenza che c'è verso certe cose.

E dopo tutto questo io continuo a salire e anzi sbandiero ai quattro venti che lo faccio. Proprio perchè di indifferenza ce n'è troppa. Lo faccio perchè almeno da me ci sia spazio per il ricordo.

Nessuno dice che la guerra è bella, tantè che fa parte della storia dell'uomo.
Belle parole e bel tema.
L'indifferenza è la peggior arma dell'uomo e purtroppo la società  d'oggi sa impugnarla bene e colpire a fondo.
L'indifferenza non è solo per certe cose, perchè anzi, queste sono quelle a cui pensiamo in pochi, ma soprattutto per quelle che sono intorno a noi ogni giorno e non ci pensiamo perchè troppo indaffarati nelle nostre cose.
Per me la guerra non è bella, ma che faccia parte della storia si, e forse anche di un futuro (ormai la parola futuro è un po' grossa lo so); l'uomo di natura è in guerra, è che non ha mai imparato a stare in pace.... o forse perchè ha paura a starci, perchè magari una pace potrebbe più dividere che avvicinare.... chi lo sa.
Per la nostra generazione il termine "Piave" può avere un significato ancora, per le generazioni passate ha un significato chiaro, per quelle ancor prima....
Esisteva un nemico, esisteva il silenzio, esisteva il Dover Andare Avanti, esisteva il saper combattere con ogni mezzo a tutti i costi.
Esisteva l'uomo con due coglioni in mezzo le gambe, esisteva il Coraggio.

Ma tanto noi "la guerra non l'abbiam fatta" ci dicono i veci.
No, noi non l'abbiam fatta, meglio così....forse.

Speriamo almeno che un ricordo a questi esseri umani morti per noi, per una Patria, per quei 20 cm quadri di suolo Italiano di ognuno di noi, possa servire a qualche cosa.

(Tanto se non ci fosse stato Lui, noi.... con il cazzo che eravamo qui, o no?).
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
C.le Istr. 9°/96
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Abbiamo ricordato quel 24 maggio a scuola, con i nostri alunni, cantando la Leggenda del Piave, postata all'inizio in versione integrale.
Ho ancora davanti i volti radiosi dei miei alunni.
Stamattina, un ragazzino, commentandola mi raccontava la Prima Guerra Mondiale, unendo assieme i suoi versi alla storia...una storia che qui possono toccarre con mano.
In questi giorni stiamo facendo la Grande Guerra attraverso i documenti...gireremo anche per Bassano e dintorni per vedere i luoghi e le tracce.
E' un qualcosa che anche a me, loro insegnante, rinnova sempre quei valori che mi sono stati seminati dentro a suo tempo.
Sono orgoglioso di possederli e di lavorare per trasmetterli ai miei alunni.
Omar.
REPARTO COMANDO
E SUPPORTI TATTICI "CADORE"
"FORZA ED INGEGNO"

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