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PROGETTO "VISTA"

Un saluto a tutti girando nel web mi sono imbattuto nel seguente manoscritto contro la base molin di Vicenza nela quale si discute di Site Pluto ma anche di fortificazioni Permanente nel friuli, della soglia di Gorizia e delle mine atomiche! questa e la pagina http://byebyeunclesam.files.wordpress.c ... epluto.pdf

Ma voglio farvi leggere un'estratto interessante!! (:comp:) (:-D)

“Site Pluto” negli anni 1954-1992 si inquadra in un contesto più ampio dal quale
emerge la sua importanza strategica di primo piano e si comprende appieno perché
ora le forze armate lo stiano riadattando, ampliando e trasformando.
Nel 1952 fu portato a termine il “Progetto VISTA” per la realizzazione di bombe
atomiche “tattiche”, cioè da “utilizzare come sostegno nelle azioni di combattimento
convenzionale”, quindi non destinate al suolo sovietico. Lo studio fu
completato dall'Istituto di tecnologia di Pasadena ed aveva l'eloquente titolo di
“Riportare le armi nucleari sul campo di battaglia”.
Frutto del “Progetto VISTA” è il riadattamento delle opere di fortificazione realizzate
in Friuli nel primo dopoguerra con i “tributi NATO”10. Erano piccole
opere economiche e mimetizzate disseminate nel territorio dal Passo di Resia al
mare. Erano nidi di mitragliatrice, prefabbricati... in molti casi furono riutilizzate
torrette di carri dismessi, private del cannone e dotate di armi leggere! Erano
opere destinate ai “reparti d'arresto” (fanteria d'arresto e alpini d'arresto) che
avevano lo scopo di “contenere e rallentare un invasore dotato di unità  corazzate
e motorizzate”. In parole povere, le truppe del “Patto di Varsavia” erano dotate
di un numero nettamente superiore di mezzi corazzati rispetto a quelli in dotazione
alla NATO (più o meno il rapporto era di 3:1).
Non valeva la pena “investire” in carri armati ed affrontare il nemico con armi
convenzionali per due motivi molto semplici:
1. la frontiera orientale dell'Italia (“soglia di Gorizia”) avrebbe resistito
solo da 8 a 15 minuti11;
2. più del 90% dei “reparti di arresto” sarebbe rapidamente morto. Secondo
i piani dei generali questi giovani erano “carne da cannone” da immolare
sul campo di battaglia. Il loro unico scopo era quello di “rallentare” l'invasore
(pubblicazioni dottrinali 3000, 2000 ed altre dei primi anni 50). L'argine al “varco
di Lubiana” era di vitale importanza, vera porta verso la pianura Padana ed
il Mediterraneo.
Nel frattempo era prevista la posa di mine atomiche un po' ovunque in siti predisposti
da tempo12 e si accoglievano gli invasori con proiettili nucleari sparati
dall'artiglieria italiana ed americana. È noto che i militari americani si allenavano
all'uso delle mine atomiche nel poligono di tiro della Valle di S. Felicita a
Romano d'Ezzelino (Vicenza). In più, i soldati americani di “Site Pluto” durante
l'inverno si allenavano con gli alpini sulle montagne innevate del Sud Tirolo13.
Vale la pena soffermarsi un attimo sul ruolo dell'artiglieria nello scenario che
abbiamo sopra descritto. Negli articoli di giornale e nelle trasmissioni dei media
si parla sempre di missili e testate nucleari, raramente di cannoni e relativi proiettili.
Essi rimangono un po' in ombra. Dopo l'eliminazione dei missili intercontinentali
Pershing (500 km di gittata) e Cruise (5000 km) i cannoni erano diventati
di primaria importanza nella strategia della NATO per l'Europa. Alla metà  degli
anni 80 l'esercito italiano disponeva di circa 180 cannoni in grado di sparare ogni
15 secondi un proiettile nucleare a 30 km di distanza! Un sistema rapido, mobile,
economico ed efficiente, difficile da localizzare, contrastare e neutralizzare.
Immaginate un proiettile ogni 15 secondi sopra i mezzi corazzati in avanzamento,
ma anche sopra la nostra testa.
I tipi di cannone a disposizione della NATO a metà  degli anni 80 erano due: M-
110 in grado di sparare il proiettile nucleare W-79 (potenza pari a 5-10 kilotonnellate14)
a 24 km e M-109 in grado di sparare il proiettile nucleare W-82 (potenza
pari a 2 kilotonnellate) a 24 km.


Leggetevi tutto troverete anche descrizioni sulla mine atomiche spallabili ADM!!!!
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Buriasco
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Re: PROGETTO "VISTA"

allego alla discussione questa fotografia secondo me interessante tratta da facebook. Il gruppo è quello del 13 battaglione logistico di manovra.
la descrizione riporta:
1992. Sito Pluto di Longare di Vicenza. Le ultime testate atomiche vengono dismesse dalla 69th Ordnance Company dell'USA Army

chissà  se sono le famose ADM. Assomigliano a quelle riportate nel sito sopra proposto
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Re: PROGETTO "VISTA"

Le vedo un pò grandine per stare in uno zaino se avete visto sul sito cè ne una in foto sembra il classico zaino da scuola strapieno!!!! (:w:) :--""
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Gio
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Re: PROGETTO "VISTA"

Tempo fa trovai da qualche parte questa:
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Re: PROGETTO "VISTA"

C'è una cosa che mi sfugge: se è possibile sparare testate nucleari dai cannoni a Km di distanza, sganciarle dagli aerei, spararle a migliaia di KM di distanza con i missili, perchè portarle in uno zaino?
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Re: PROGETTO "VISTA"

Giò hai fatto centro e proprio lei!!!!
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Re: PROGETTO "VISTA"

Dr. feelgood ha scritto:C'è una cosa che mi sfugge: se è possibile sparare testate nucleari dai cannoni a Km di distanza, sganciarle dagli aerei, spararle a migliaia di KM di distanza con i missili, perchè portarle in uno zaino?
Forse si facevano detonare a distanza (estrema distanza) quando transitava il grosso degli arancioni.
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Re: PROGETTO "VISTA"

M26 ha scritto:
Dr. feelgood ha scritto:C'è una cosa che mi sfugge: se è possibile sparare testate nucleari dai cannoni a Km di distanza, sganciarle dagli aerei, spararle a migliaia di KM di distanza con i missili, perchè portarle in uno zaino?
Forse si facevano detonare a distanza (estrema distanza) quando transitava il grosso degli arancioni.
Questo però presuppone la presenza di un osservatore sul posto...
Anche nel caso si disponga di aerei-spia poichè si potrebbe non avere la superiorità  aerea...
L'unica ipotesi che mi viene in mente sull'utilizzo di testate nucleari spalleggiabili è la distruzione delle vie di facilitazione, soprattutto in montagna, facendo letteralmente crollare le montagne e rendendo impraticabile la zona se non si dispone di adeguato equipaggiamento.
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Re: PROGETTO "VISTA"

Di queste questioni ne sento parlare da anni e devo dire che c'è molta roba che secondo me è inventata o notevolmente ingigantita.

Prima di tutto la solita questione della resistenza in minuti delle opere, ormai mi da la nausea. Questo calcolo è basato su cosa? E soprattutto, come sempre, si crede che intorno alle opere non ci fosse nessuno? Non ci fosse copertura di altri reparti? Copertura aerea? Dire che le opere avrebbero resistito pochi minuti equivale a dire che i rossi avrebbero sfondato la soglia di Gorizia, ammesso che fossero passati di lì, in pochi minuti. Decisamente poco credibile, sia per il fatto che, per quanto scarsi militarmente, avremmo disposto moltissimi reparti, sia perchè avremmo beneficiato del supporto degli alleati. Dato che invasa l'Italia poi, altre nazioni avrebbero dovuto preoccuparsi.

Questione nucleare. Finchè non vedo un documenti con scritto sopra EI che descrive la dottrina di utilizzo di simili ordigni su passi di montagna, sinceramente per me rimane una illazione.
Per quanto riguarda i tipi di ordigni di cui si è parlato, sono tutti figli di quegli anni in cui si pensava che con una bomba nucleare si potesse sistemare qualsiasi cosa. Erano gli anni in cui c'erano appunto le testate nucleari da mettere sui missilli AA per distruggere in volo grandi formazioni di aerei da bombardamento. Oppure le citate testate per essere tirate con artiglieria. E in questo caso, se conoscete qualcuno che ha fatto servizio in alcuni reparti di artiglieria, forse potete chiedere se ha avuto modo di vedere le tabelle di tiro dei dispositivi nucleari. Perchè quelle, giusto per fare un esempio di cosa reale, esistevano.

Le cariche da demolizione "piccole" modello zaino o valigia erano citate su un vecchio articolo di RID che non ho sottomano.Ricordo centri di comando che comunque la questione era che il loro utilizzo era destinato alla demolizione di importanti centri di comandi, grandi edifici o grandi basi. Erano ovviamente da farsi da parte di infiltrati e detonavano a tempo.

Credo che comunque tutti questi ordigni siano stati figli degli anno 50/60 , periodo in cui come ho detto, si pensava a un utilizzo smodato del nucleare. Credo anche che dopo un certo periodo qualcuno abbia iniziato a sollevare dei dubbi sulla possibilità  di far detonare ordigni nucleari sul territorio da difendere. QUalcuno avrà  pensato che un ordigno nucleare fatto esplodere in quota avrebbe fatto moltissimi danni collaterali. E così anche alle forze di terra che si sarebbero messe a lanciare colpi d'artiglieria con munizionamento nucleare.

* tra parentesti, dubito fortemente che nel poligono citato si potesse fare addestramento con l'artiglieria. Che io sappia era un poligono armi leggere. Se si spara da lì, il munizionamento finirebbe sul Grappa...
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PCO castelrubbia
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Re: PROGETTO "VISTA"

La delucidazione di Axtolf e da ammirare!!!! Su fb ho trovato il 13°gruppo volturno e parlando con un'ex pilota di quelle (catapecchie), tipo m113 che trasportavano i Lance, mi ha detto che nelle esercitazioni c'era il piano operativo per l'utilizzo di testate convenzionali e testate (super) nucleari, peròle nucleari erano da montare SOLO in presenza di militari USA che personalmente maneggiavano le testate, in pratica i nostri erano burattini quando arrivavano le regine usa loro mettevano le mani in tasca! Comunque sulla spiaggia di bibione, dove c'era il poligono sparavano colpi inerti (assomiglianti alle testate nucleari con i 109 e i 110 in più sparavano gli honest John e poi i Lance!! chissa dove cavolo cadevano a Zara o a Spalato sul bancone del pescivendolo!!! :lol: :lol: :lol: :lol: (:ho:) (:ho:) (:ho:) :))) :))) :)))
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Re: PROGETTO "VISTA"

Ho prestato servizio presso il 4° Btg Trasmissioni Gardena IV Corpo d'Armata di stanza a Bolzano nella cp radio (4°) e nel giugno 1984 ho partecipato ad una esercitazione congiunta Italia Usa con base nella caserma alpini di Vipiteno. Scopo dell'esercitazione (denominata ADM) ho effettuato alcune uscite con le seguenti modalità: io guidavo una AR76 con apparati radio montati sul posteriore, al mio fianco c'era un ufficiale italiano (che cambiava ad ogni uscita) di grado minimo capitano ed un marconista della stessa mia compagnia. L'uscita era composta sempre con la stessa modalità; la AR76 davanti come guida seguiva un camion americano con la ADM da esercitazione (senza materiale fissibile all'interno) ed i genieri americani di stanza a Verona ed in coda un ACM52 con due squadre di fucilieri assaltatori della Brigata Aquileia. Le uscite sono ste 4 con i seguenti obbiettivi: 1) minare il viadotto dell'autostrada del Brennero all'altezza di Fortezza; 2) minare la strada che transita da Vipiteno a Merano tramite il Passo Giovo; 3) far saltare un ponte dell'autostrada del Brennero all'altezza di Mules; 4) impedire tramite brillamento ADM l'utilizzo del campo di volo adiacente Vipiteno utilizzato dall'ALE. Ho visto personalmente il contenitore (come è nella foto con copertura mimetica) ed ho assistito a tutta la preparazione per il brillamento (virtuale). Di queste esercitazioni ne venivano fatte all'epoca 2-3 l'anno.

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