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Elenco fortificazioni

Ecco l'elenco delle postazioni d'arresto, preso dal libro Bella Italia Armate sponde nel 1989
Il primo nome indica la denominazione della fortificazione il secondo la localita il terzo il comune


Battaglione alpini d'arresto "Val Tagliamento"

BORDANO Bordano Bordano
Fortificazione situata in corrispondenza del ponte per la SS 13 e della strada per Interneppo.
Chiude il solco tra la valle di Cavazzo e quella del Tagliamento e il ponte sul fiume Tagliamento.
CAVAZZO Cavazzo Carnico Cavazzo Carnico
Fortificazione di impedimento verso le valli cadorine e le vie di facilitazione lungola valle del Piave.
E’molto ampia, si sviluppa tra l'abitato di Cavazzo e la galleria di Montagna Spaccata.
UGOVIZZA Ugovizza MalborghettoValburna
Fortificazà­one molto ampia che si sviluppa tra Ugovizza e Valbruna a cavaliere della SS 13 e della A 23 ad ovest della Sella di Camporosso. E’ costituita da numerose opere in roccia e in casamatta. E’ stata di recente completata con 3 cannoni sulla A 23.
CAMPIOLO Campiolo Moggio Udinese
Fortificazione ampia, attraverso la Vai Fella. Si compone di opere in roccia sopra la SS 13 e la linea FS Udine-Tarvisio, nonché sulla A 23 ad ovest della galleria di Campiolo.
PALUZZA Santa Cristina Paluzza
Fortificazione situata poco a nord dell'abitato di Paluzza a cavaliere della SS 52 Bis. E’ ampia, estendendosi ai due lati della valle in corrispondenza del restringimento di Paluzza.
MONTE CROCE CARNICO Passo Monte Croce Carnico Paluzza
Fortificazione ampia situata sul passo della SS 52 bis E’ costituita da varie opere in roccia che chiudono l'alta valle del But rispetto a penetrazioni dalla Gaital. Fa sistema con Paluzza per impedire l'aggiramento degli sbarramenti di Cavazzo.
PONTEBBA Pontebba Pontebba
Fortificazione situata a circa 6 km da Pontebba, sulla strada per il passo di Pramollo E’ un'opera scavata nella roccia, poco prima del ponte sul torrente.
LISCHIAZZE Lischiazze Resia
Fortificazione situata ad est dell'abitato di Lischiazze sulla strada per Uccea. Costituisce uno sbarramento per evitare l'aggiramento da sud e ovest della fortificazione di Ugovizza, nella Vai Tagliamento.
TRASAGHIS Trasaghis Trasaghis
Fortificazione situata sul viadotto autostradale di Trasaghis e sulla sottostante SS 512.Chiude a sud la conca di Cavazzo, impedendo l'aggiramento da nord delle fortificazioni di Venzone.
VENZONE Portis Venzone
Fortificazione molto ampia che chiude la stretta di Venzone. E’ disposta, sulla riva est, tra Portis e Venzone e, sulla-riva ovest, poco a nord dell'abitato di Pioverno. Al centro del fiume vi è un'isola artificiale fortificata.


Battaglione alpini d'arresto "Val Brenta"

COLLE ISARCO Colle Isarco Brennero
Vasta fortà­ficazione situata nella conca di Colle Isarco, a chiudere il solco dell'Isarco. Difende la SS 12 e il soprastante viadotto autostradale della A 22.Forze disattivate.
VAL PUSTERIA Brunico Brunico
Fortà­ficazione posta sulla stretta della Vai Pusteria, pochi chilometri ad ovest di Bruinico sulla SS 49.
DOBBIACO Lago di Dobbiaco Dobbiaco
Fortificazione posta immediatamente a sud del Lago di Dobbiaco ad impedire la via di facilitazione verso Cortina e il Cadore rappresentata dalla Vai Landro.
ANTERSELVA Anterselva di Mezzo Rasun Anterselva
Vasta fortificazà­one nei pressi dell'abitato di Anterselva di Mezzo. Impedisce la via di facilitazione secondaria che da Passo Stalle penetra fino alla Vai Pusteria.
VERSCIACO Versciaco San Candido
Ampia fortificazione a cavaliere della SS 49 posta a impedimento della via di facilitazione della Drava. iE’ la più importante del sistema fortificato altoatesino.

31 Battaglione fanteria d'arresto "Ardenza"

CAMPOLONGO Campolongo al Torre CampolongoalTorre
Fortificazione molto ampia a cavaliere della A 4 situata tra il sovrappasso stradale che collega gli abitatà­ di Campolongo e Tapogliano e il ponte autostradale sui fiumi Torre e Isonzo E il perno delle due linee difensive del Torre e dell'Isonzo.
DOBERDO’ Doberdò del Lago Doberdò del Lago
Fortificazione situata nei pressi dell'abitato di Doberdò delProsenà­cco a cavalieredel lago medesimo e delle 2 strade che dall'abitato portano alla SS 55, Difende gli accessi a San Michele e Redipuglia.
PIETRAROSSA Lago di Pietrarossa Doberdò del lago
Fortificazione situata nei pressi del lago e della cima di Pietrarossa a cavaliere della A 4, nel vallone per Monte Sei Busi e l'Isonzo.
PONTE Di PIERIS Papapriano Fiumicello
Fortificazione a cavaliere della SS 14 e della linea FS Venezia-Trieste in corrispondenza del fiume Isonzo.
SABLICI Sablici Monfalcone
Fortificazione situata sulle alture sovrastanti Monfalcone a dominare la linea FS Venezia-Trieste e la SS 14.Con la fortifà­cazione di Pietrarossa chiude gli accessi a Monfalcone e Redipuglia e controlla gli svincoli delle A 4, SS 14 e SS 55.
RUDA Ruda Ruda
Fortificazione situata a ridosso dell'abà­tato di Ruda, verso il fiume Torre, a cavaliere della SS 351 e della strada per Aquileia.
CASTEL RUBBIA Castel Rubbia Savogna d'isonzo
Fortificazione dominante la strada Gradisca-Savogna nei pressi della fermata FS Rubbia-San Michele.Controlla l'accesso da est al ponte di Gradisca e in parte la via di penetrazione rappresentata dallo svincolo della A 4 per Gorizia.
DEVETACHI Devetachi Savogna d'isonzo
Fortificazione situata nei pressi dell'abitato di Devetachi sulle alture dominanti la SS 55.Chiude da un lato tra la piana di Gorizia e il mare, dall'altra l'accesso alle alture di San Michele e San Martino.
MONTE SAN MICHELE Monte San Michele Monte San Michele
Fortificazione per la fanteria situata sulla sommità  del Monte san Michele- Fa sistema con le altre fortificazione cariche a impedire il controllo della cima del San Michele

52° Battaglione fanteria d’arresto Alpi

SUBIT Subit Attimis
Fortificazione situata dopo l’abitato di Subit in direzione di Prosenicco a cavaliere della strada Attimis-Prosenicco. Fa parte del sistema difensivo, con Campo di Bonis e Platischis, della valle di Caporetto.
SANGUARZO Sanguarzo Cividale del Friuli
Fortificazione posta a cavaliere della SS 54 all’altezza del km. 19 circa poco dopo l’abitato di Sanguarzo verso nord. Costituisce una linea d’irrigidimento e protezione del sistema difensivo posto allo sbocco delle valli.
CANEBOLA Canebola Faedis
Fortificazione situata a nord dell’abitato di Canebola, all’incrocio delle strade per Subit e Masarolis. Si sviluppa anche sul versante nord del monte e controlla l’accesso dalla Jugoslavia attraverso la valle del torrente Rieca.
MUSI Musi Lusevera
Fortificazione situata sulle alture di Musi in corrispondenza del restringimento della valle dell’Uccea e all’inizio della valle del Torre. Fa sistema con la fortificazione di Tanamea nella difesa dell’alta valle del Torre e della piana di Udine.
TANAMEA Passo di Tanamea Lusevera
Fortificazione scavata nella roccia a chiudere la valle del l’Uccea, situata immediatamente dopo il passo di Tanamea verso il confine. Con Musi difende l’accesso dall’alta valle dell’lsonzo alla valle del Torre e alla piana di Udine.
MICOTTIS Micottis Lusevera
Piccola fortificazione situata al bivio per Taipana della strada Lusevera- Villanova.
ORSARIA Orsaria Premariacco
Fortificazione situata immediatamente a sud dell’abitato di Orsaria, sovrastante da un lato il solco del Natisone a batte re il terreno tra gli. Abitati di Oleis e Azzano, dall’altro la strada Buttrio-Cividale. È sulla strada Orsaria-Manzano.
SAN MAURO Premariacco Premariacco
Fortificazione situata tra gli abitati di Premariacco e Grupignano a cavaliere della strada Cividale-Buttrio in corrispondenza del Deposito munizioni di Premariacco.
MONTE MLADESENA Spignon Pulfero
Piccola fortificazione situata sulla strada che da Tarcetta giunge alla SS 356, in corrispondenza del monte Mladesena. Li controllo della rotabile è necessario per evitare l’aggira- mento dall’alto del sistema di fortificazioni del Natisone.
CORTALE Cortale Reana del Rojale
Fortificazione situata sugli argini del fiume Torre. Si sviluppa da Cortale verso Rizzolo su tre linee: un’avanzata verso il fiume, una centrale sull’argine, la terza nei pressi dell’abitato.
CERNEGLONS Cerneglons Remanzacco
Fortificazione posta sull’argine del fiume Torre all’altezza dell’abitato di Cerneglons immediatamente a nord del ponte per Pradamano. E’ su una doppia linea, al prima sull’argine, la seconda arretrata.
VERNASSO Vernasso San Pietro al Natisone
Fortificazione posta ad ove del fiume Natisone, allo sbocco della valle ne/la piana di Cividale. Si sviluppa all’interno e attorno all’abitato a cavaliere della SP San Quirino-Tarcetta di fronte al ponte sul Natisone.
CAMPO DI BONIS Campo di Bonis Taipana
Fortificazione situata in un largo pianoro sulla direttrice Taipana-Platischis che chiude l’accesso alla valle del Cornappo. Chiude con Platischis e Subit il solco che da Caporetto penetra verso Udine.
PLATISCHIS Platischis Taipana
Fortificazione situata nei pressi dell’abitato di Platischis verso la frontiera alla confluenza dei solchi verso Attimis e Nimis. Costituisce, con Campi di Bonis e Subit, il sistema difensivo che chiude le valli confluenti verso la sella di Caporetto.
BOCCHE DI CALLA Masarolis Torreano
Fortificazione posta a dominare Erbezzo e Montefosca e a chiudere le vie d’accesso al solco che scende verso Torreano e Cividale. E’ molto ampia. L’ accesso è possibile da una strada militare che parte da Masarolis.
GODIA Godia Udine
Fortificazione situata lungo il fiume Torre a difesa del ponte sulla strada Udine-Povoletto. Si sviluppa a cavaliere della strada su di due linee, la prima sull’argine, la seconda arretrata.
SAN GOTTARDO San Gottardo Udine
Fortificazione posta sull’argine del fiume Torre in corrispondenza dei ponti stradale e ferroviario della SS 54 e della linea Udine-Cividale. Si sviluppa a cavaliere di queste due assi.



53 Battaglione fanteria d'arresto "Umbria”
CAMINO Camino Buttrio
Fortificazione posta ad est dell'abitat, di Camino a cavaliere della SS 56 e della parallela linea FS Gorizia-Udine. Fa sistema con Manzano e Lovaria, fungendo da linea di contenimento per la prima e di rallentamento e Protezione per la seconda.
MANZANO Manzano Manzono
Fortificazione situata ad est dell'abà­tato di Manzano verso il fiume Natisone. iE’ posta a cavaliere della SS 56 e della parallela linea FS Gorizia-Udà­ne.
IALMICCO lalmicco Palmanova
Fortificazione situata nei pressi dell'abà­tato di lalmicco sulla strada Palmanova-San Giovanni e a Natisone a protezione del ponte di Viscone.
PERCOTO Percoto Pavia di Udine
Fortificazione situata a sud dell'abitato di Percoto sulla strada Pavia di Udine-San Vito al Torre orientata verso il fiume Torre. jE’ su tre linee, disposte a piramide.
LOVARIA Lovaria Pradamano
Fortificazione posta a cavaliere della SS 56 e della parallela linea FS Gorizia-Udine in corrispondenza dei rispettivi ponti sul Torre nei pressi dell'abitato di Lovaria.
ROMANS Romans d'isonzo Romans d'isonzo
Fortificazione situata all'altezza dell'abitato di Romans tra questi e lo svincolo della 4 per Gorizia.
FRATTA Fratta Romans d'isonzo
Fortificazà­one situata tra le SS 252 e 305 ad est dell'abitato di Fratta.Completa con le posizioni di Borgnano e Romans la seconda linea dell'Isonzo controllando le vie di penetrazà­one dai ponti di Sagrado e Gradisca.
DOLEGNANO Dogegnano San Giovanni al Natisone
Fortificazione sistemata a semicerchio attorno all'abitato di Dolegnano a controllare le strade da Villanova del Judrio, a sud, Sant'Andrat del Judrio a est, Corno di Rosazzo a nord.
MEDEUZZA Medeuzza San Giovanni al Natisone
Fortificazione situata ad ovest del torrente Corno a lato della strada Villanova del Judrio-Medeuzza poco prima di quest'ultimo abitato. t posizione di rallentamento per la linea del Torre poco distante.
SAN VITO AL TORRE San Vito al Torre San Vito al Torre
Fortificazione situata lungo la SS 252 all'altezza dell'incrocio per Tapogliano-Nogaredo, circa 1 km ad ovest del ponte sul Torre.

63 Battaglione fanteria d'arresto "Cagliari"
RONCADA Roncada Cormons
Fortificazione ampia, situata sul torrente Versa all'altezza del km 26 della SS 56, a cavaliere della medesima SS 56, della linea FS Gorizia-Udine e della SP Caprà­va-Cormons.
MAINIZZA Vilianova di Farra Farra d'isonzo
Fortificazione situata in posizione dominante rispetto alla SS 351 all'altezza dell'abitato di Mainizza.Completa a sud ovest il sistema difensivo imperniato sulla fortificazione di Mochetta.
PIEDIMONTE Piedimonte del Calvario Gorizia
Fortificazione situata alla base del Monte Calvario tra gli abitati di Piedà­monte e di San Rocco di Lucinico.Sovrasta la SS 56 e la linea FS Gorizà­a-Udine.
CALVARIO Monte Calvario Gorizia
Fortà­fà­cazione molto importante situata sulla sommità  del Monte Calvario.Costituisce il perno del sistema difensivo centrato su Gorà­zia completato con le fortificazionà­ di Mochetta, Mainizza, Pà­edimonte, Lucinico, Blanchis.
MOCHETTA Lucinico Gorizia
Fortificazione ampia posta in posizione dominante sulla SS 351 e a cavaliere della SP Lucinico-Farra all'altezza dell'abà­tato di Mochetta.Con Mainizza rappresenta uno sbarramento a ovest dell'isonzo incernierato sulle fortà­ficazioni del Torre.
LUCINICO Lucinico Gorizia
E’ posta a chiusura del varco pianeggiante a ovest di Gorizia, alla base del Monte Calvario.Fa sistema, a ovest, con il Monte Calvario e, a est, con (e fortificazioni di Russiz-Subida.Si articola da San Rocco di Lucinico verso Gardiscutta.
GRADISCA D'ISONZO Gradisca d'isonzo Gradisca d'isonzo
Fortificazione situata a ridosso dell'abitato di Gradisca.Si sviluppa da ovest a nord a cavaliere della SS 351 all'altezza di Borgo Motamatta fino alla SP per Moraro.Alcune opere sono dissimulate con casupole in mattoni.
CORONA Corona Mariano dei Friuli
Fortificazione posta a cavaliere della strada San Lorenzo Isontino-Mariano immediatamente ad est dell'abà­tato di Corona. iE’ posizione di irrigidimento con Borgnano e Fratta delle linee dell'Isonzo e di Gorizia-Cormons. E’ molto ampia.
BLANCHIS Bianchis Mossa
E’ collocata a cavaliere della strada provinciale che da Mossa porta al confine Jugoslavo.Fa sistema con la fortificazione di Lucinico per chiudere il solco in direzione di Gorizia.E incerto se sia autonoma o faccia parte di Lucinà­co.
MOSSA Mossa Mossa
Fortà­ficazà­one a cavaliere della SS 56 ai limiti dell'abitato di San Lorenzo Isontino in direzione di Mossa.Chiude ad ovest il sistema difensivo del Monte Calvario.


73 Battaglione fanteria d'arresto "Lombardia" 74 Battaglione fanteria d'arresto "Pontida"

PONTE DELLA DELIZIA Ponte della Delizia Casarsa della Delizia
Fortificazione a difesa dei ponti FS linea Venezia-Udine e stradale della SS 13. Fa sistemacon l'opera corrispondente sull'argine est. Si sviluppa da sud sulla SS 463, all'imbocco dei ponti, prosegue a nord sulla SS 463 e ad ovest lungo la SS 13.
PONTE TAGLIAMENTO Ponte Tagliamento Codroipo
Fortificazione ampia, posta ad est dei ponti sul Tagliamento della SS 13 e della linea FS Udine-Venezia.Completa l'importante sistema difensivo della fortà­ficazione di Ponte della Delizia, ad ovest del fiume.
DIGNANO Dignano Dignano
Fortificazione situata ad est del fiume Tagliamento in corrispondenza del ponte della SS 464. 4-27 situata a cavaliere dell'incrocio della 464 con la SS 463.Si sviluppa in parte lungo l'asse stradale, in parte sull'argine del fiume, a sud dell'abitato.
CORNINO Cornino Forgaria del Friuli
Fortificazione situata nei pressi della fermata FS di Cornino in corrispondenza dei ponti FS e stradale che dalla SS 463 porta a Forgaria.Fa sistema con la fortà­ficazà­one di Cà­mano, sulla riva est del Tagliamento.
BOLZANO Bolzano al Tagliamento Morsano
Fortificazione posta a difesa del ponte sul Tagliamento tra Bolzano e Madrisio.Si sviluppa sull'argine a sud e a nord del ponte e sul ponte medesimo.
SAN PAOLO San Paolo al Tagliamento Morsano
Fortificazione posta sull'argine del Tagliamento in corrispondenza dell'abitato di San Paolo.Completa a nord la fortificazione di Bolzano.
VALERIANO Valeriano al Tagliamento Pinzano
Fortificazione che si sviluppa dalla stazione FS di Valeriano verso sud sino all'altezza dell'abitato di Gaio.Si articola su tre linee parallele dal fiume verso il costone che lo domina.
PINZANO \Pinzano al Tagliamento Pinzano al Tagliamento
Fortificazione situata sulle alture che dominano la stretta di Pà­nzano e il ponte stradale per San Pietro.Chiude la Val Tagliamento, facendo sistema con le fortificazioni di Cornino e Cimano immediatamente a nord.
CIMANO Cimano San Danieledei Friuli
Fortificazione a est del Tagliamento, in corrispondenza dei ponti della strada Maiano-Flagogna e della linea FS SacileGemona.E posta attorno e all'interno dell'abitato di Cimano e sull'isola dove poggia il ponte FS.Completa le difese di Cornino.
AURAVA Aurava San Giorgio della Richinvelda
Fortificazione su tre linee parallele, a partire dall'argine del Tagliamento.Si sviluppa da Aurava verso l'abitato di Pozzo.
SAN MICHELE San Michele al Tagliamento
Fortificazà­one situata sull'argine del fiume Tagliamento a difesa dei ponti della SS 14 e della linea FS Venezia-Trieste.
ROSA Rosa San Vito al Tagliamento
Fortificazione che si sviluppa su due linee, una sull'argine, l'altra arretrata dall'abitato di Rosa verso sud sino a poco prima dell'abitato di Casoni.
CASE NAVARONS Case Navarons Spilimbergo
Fortificazione situata in corrispondenza del Ponte di Splimbergo, sulla SS 464. iE’ collocata sul ponte stesso, sugli argini del fiume, sulla SS 464 verso Spilimbergo e sulla costa sovrastante l'imbocco del ponte.
SPILIMBERGO Spilimbergo Spilimbergo
Fortificazà­one che si sviluppa tra Spilimbergo e l'argine del Tagliamento.Un cannone si trova nell'abitato stesso di Spilà­mbergo, in posizione dominante.
VALVASONE Valvasone Valvasone
Fortificazione su tre linee, una avanzata e una arretrata rispetto alla linea centrale che si trova sull'argine del Tagliamento.Si sviluppa a nord e a sud dell'abitato di Valvasone.


Dal 1964 al 1976 affidate al 52 Reggimento fanteria d’arresto “Alpi”, dal 1976 assegnate al 120° Battaglione Fanteria d’arresto “Fornovo”
RUSSIZ Russiz Capriva del Friuli
Fortificazione situata ad ovest del torrente Versa a cavaliere de/la strada che da Capriva porta al confine Jugoslavo.
CASALI GRIONS Fornalis Cividale del Friuli
Fortificazione situata lungo la strada provincia/e Cividale Albana allo sbocco del solco che collega la valle dello Judrio alla piana di Cividale. Fa sistema con le fortificazioni di Barbianis e Mezzomonte di cui costituisce la linea arretrata.
PURGESSIMO Purgessimo Cividale del Friuli
Fortificazione a cavaliere della SS 54, della SS 356 e del fiume Natisone allo sbocco del/e valli del Natisone, del Cosizza e dell’Alberone a sud di Ponte San Quirino. Fa sistema a nord con Vernazzo, ad est con Caste/monte, a sud con Sanguarzo.
SUBIDA Subida Cormons
Fortificazione a cavaliere della SS 409 in corrispondenza del Colle della Croce e del restringimento del varco che da Plessiva conduce alla piana di Gorizia. Molto ampia, prevalentemente interrata. E’ presidiata.
CORMONS Cormons Cormons
Fortificazione molto ampia situata tra il km 21 e il km 22 de/la SS 56 prima della confluenza con la SS 305. E’ collocata tra la SS 56 e la strada comunale che da Cormons porta alla SS 305. E’ posizione dl rallentamento per il sistema Isonzo Torre.
GIASSICCO Brazzano Cormons
Piccola fortificazione collocata sulla strada Cormons-Dolegnano a chiudere il bivio per Brazzano.
VILLA ORBA Borgnano Cormons
Fortificazione a cavaliere della SS 305 a sud dell’incrocio con la SP Cormons-Medea. Con Cormons e Fratta forma una seconda linea rispetto all’allineamento Cormons-Gorizia ad est e all’Isonzo a sud tagliando la piana compresa tra l’Isonzo e il Torre.
SAN ROCCO Sant’Andrat dello Judrio Corno di Rosazzo
Fortificazione situata ad ovest del fiume Judrio verso Sant’Andrat. Si sviluppa a cavaliere del fiume e della SS 409. Chiude con l’adiacente fortificazione di Casali Gallo la valle dello Judrio, a nord, e il vallone per Plessiva, ad est.
CASALI GALLO Sant’Andrat dello Judrio Corno di Rosazzo
Fortificazione situata ad ovest del fiume Judrio a chiudere, assieme alla fortificazione contermini di San Rocco, la valle del Judrio e il vallone di Plessiva verso Udine.
OLEIS Oleis Manzano
Fortificazione a cavaliere de/la strada provincia/e Manzano Cividale che si sviluppa sulle alture attorno alla strada chiudendo il solco tra Monte Santa Caterina e Monte Peloso.
CASALI BRAIDIS IppIis Premariacco
Fortificazione posta ad ovest della SS 356 nei pressi del bivio per Spessa. Consolida ad ovest la linea Craoretto-Prepotto e costituisce freno rispetto alla linea successiva del Natisone.
MEZZOMONTE Mezzomonte Prepotto
Fortificazione posta sulla strada Cividale-Castelmonte all’altezza del bivio per Cialla. Ha una funzione di copertura alle spalle rispettivamente delle fortificazioni di Castelmonte e di Barbianis in caso di sfondamento di una delle due.
CASTELMONTE Castelmonte Prepotto
Fortificazione molto ampia che si estende attorno al santuario di Castelmonte in posizione tale da impedire l’aggiramento da San Leonardo e da Podresca delle opere che chiudono la valle del Natisone. Una strada militare la collega a Purgessimo.
BARBIANIS Albana Prepotto
In località  BarbianiS, nei pressi di Albana, sulla strada per Cividale. Completa la protezione verso la valle dello Judrio della piana di Cividale facendo sistema con Craoretto e Prepotto.
PREPOTTO Prepotto Prepotto
Fortificazione situata sulla strada Prepotto-Cividale a circa i km da Prepotto. Controlla un vallone che collega trasversalmente la valle dello Judrio e la piana di Cividale.
CRAORETTO Craoretto Prepotto
Fortificazione situata a cavaliere della strada Spessa-Dolegna in uno stretto vallone che mette in comunicazione la valle dello Judrio con la valle del Corno.
Ultima modifica di wintergreen il ven giu 27, 2003 9:17 pm, modificato 1 volta in totale.
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Andrea Cavalli ha preparato (da tempo) un ampio documento con tutti i movimenti organici e le sistemazioni dei vari reaprti di alpini d'arresto. Lo vedrete pubblicato sul sito non appena possibile.
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Credo sia opportuno sottolineare qualcosa sull'ottimo post di wintergreen.

Dove sta scritto "fortificazione", ciò è da intendersi non come opera singola, ma insieme di opere raggruppate in ciò che in gergo si chiama sbarramento. Quindi dove scritto "vasta fortificazione" non è da interdersi come una grande opere che si estende per chilometri e chilometri, ma un gruppo di singole opere diverse per tipologia ed estensione.

Un'altra cosa, ho notato che comunque il libro in questione è generico su alcune zone. Ad esempio Dobbiacco viene definito come sbarramento unico dal lago della Val di Landro a Dobbiacco. In realtà  le due opere della Val di Landro riattivate erano a sè stanti, in quanto abbastanza lontane da Dobbiacco, mentre Dobbiacco era composto da molte piu' opere. Piccola nota, nella Val di Landro ci sono in pratica tre sbarramenti, Landro Sud, Landro Sorgenti, Landro Nord. Si sta parlando di Landro Nord, gli altri due gruoppi di opere non sono stati mai completati, tanto che alcune opere sono a livelli di scavo.

Per chi è della fanteria d'arresto, se ricordo bene, il termine opera non si riferisce a una singola costruzione, ma ad un gruppo di esse. Quindi tenetene debito conto.

Correggo un piccolo errore, dovuto magari anche agli anni passati tra la pubblicazione del libro e oggi: a Cavazzo Carnico l'opera che viene definita montagna tagliata, in realtà  si chiama Sasso Tagliato. Si chiama così l'opera e anche la località . L'opera è numerata 6 dello sbarramento di Cavazzo, è un opera in caverna costituita da diverse postazioni per mitr e pac, sviluppata sopra una galleria stradale della ss52. E' su piu' piani ed è possibile visitarla con un po' di attenzione. Chi volesse la planimetria parziale mi scriva un PM. Le foto saranno su vecio.it prossimamente.
Interessante notare come praticamente attaccata alla numero 6, si trovino un po' piu' in alto, i resti di un'opera non finita. Ci sono gli scavi ricoperti di calcestruzzo, ma l'interno è pieno di ghiaia che deve essere penetrata da qualche parete o parte di volta non finita. Si tratta, data la forma e l'estensione visibile, molto probabilmente di un ricovero truppa mai completato.
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Affermativo.
Nella fanteria d'arresto il termine opera si riferiva all'insieme di diverse postazioni e non veniva usato il termine sbarramento ma "opera di difesa".
8) Volevo andare al lago, ma il tempo a Vr è coperto ...
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Cocordo sulle ossservazioni
L'elenco, unico a mia parere mai apparso, è stato compilato da gente che, anche culturalmente, non è portata a cose militari.
Qundi deve essere valutato con attenzione
Per completare l'argoemnto riporto anche il commento, sempre da Bella Italia Armate sponde, sui reparti d'arresto.
prima di quanto pubblicato da Andrea Cavalli sul sito era l'unico materiale disponibile sulle difese a Est (c'era materiale interessante per quelle ad ovest, ma più che altro di tipo architettonico e non militare)
Daccio notare che sia nell tesot di seguito riportato che nel proseptto mandato eiir non sia ccenna alle difese in Val Venosta (tenute dal 22 raggr e poi dal val Chiese, chiuse prima dell'89, che erano ancora in essere agli inizi degli anni 70)

""""""
L'esistenza di una fortificazione permanente sulla frontiera nord orientale è stata una delle specificità  meno conosciute della difesa italiana. Tipica delle regioni dall'andamento orografico tormentato, e specialmente di quelle montagnose, la fortificazione poteva apparire un elemento soltanto residuale in una difesa che nella mobilità  e nell'uso, anche soltanto potenziale, dell'arma nucleare aveva i propri fondamenti. In realtà  la fortificazione mantengono intatto il valore di ostacolo e di rallentamento della marcia di un eventuale invasore, tant'è che gli austriaci e gli svizzeri, dispongono tutt’ora attivi sistemi di fortificazioni lungo gli assi di prevedibile infiltrazione di unità  nemiche.
In Italia la fortificazione permanente copriva con una fitta maglia di opere dotate di armi principalmente controcarro tutto il Friuli, estendendosi dalla riva destra del Tagliamento, ultimo ridotto fortificato oltre il quale si immagina probabilmente soltanto un combattimento manovrato, fino alla linea di confine.
La fortificazione alpina altoatesina aveva essenzialmente una funzione di protezione delle spalle dello schieramento difensivo della piana veneto-friulana, perché un eventuale sfondamento in questo settore avrebbe consentito la penetrazione lungo la valle del Piave sino al mare Adriatico
La funzione principale della fortificazione permanente era di sostenere lo sforzo di contenimento e di contrasto delle unità  corazzate e meccanizzate contro un eventuale invasore. In sostanza la fortificazione doveva servire a: contenere le forze avversarie, rallentandone il movimento; incanalandole lungo assi che favoriscano l'intervento delle nostre forze; costituire perno di manovra per le unità  mobili della difesa; difendere e tenere zone particolarmente importanti per la difesa o chiudere assi di penetrazione secondari attraverso i quali potevano essere tentate manovre di aggiramento o alleggerimento da parte dell'attaccante.
Il valore della fortificazione nel tempo è diminuito notevolmente, non tanto perché esisteva l'arma nucleare, quanto perché l'accresciuta mobilità  e l'aumentata precisione e letalità  delle armi di cui dispongono le fanterie l'avevano resa più vulnerabile.
La sua funzione di impedimento tuttavia era ritenuta ancora importante tant'è che negli anni 80 le opere fortificate sono state estesamente rimodernate.
Il funzionamento e la difesa della fortificazione permanente era affidata ai battaglioni di fanteria d'arresto e di alpini d'arresto che erano (negli anni 80):
31 Battaglione fanteria d'arresto Ardenza (Brigata meccanizzata Vittorio Veneto);
52 Battaglione fanteria d'arresto Alpi (Brigata meccanizzata Mantova);
53 Battaglione fanteria d'arresto Umbria (Brigata meccanizzata Gorizia);
63 Battaglione fanteria d'arresto Cagliari (Brigata meccanizzata Gorizia);
73 Battaglione fanteria d'arresto Lombardia (quadro) (8 Brigata meccanizzata Garibaldi);
74 Battaglione fanteria d'arresto Pontida (quadro) (8 Brigata meccanizzata Garibaldi);
120 Battaglione fanteria d'arresto Fornovo (8 Brigata meccanizzata Garibaldi);
Battaglione alpini d'arresto Val Tagliamento (Brigata alpina Julia);
Battaglione alpini d'arresto Val Brenta (quadro) (Brigata alpina Tridentina);
262a Compagnia alpini d'arresto Val Brenta (Brigata alpina Tridentina).
I battaglioni erano assegnati a singole Brigate anche se operativamente è probabile che il loro controllo fosse assicurato a livello di Corpo di armata.
Una parte dei battaglioni era quadro, cioè esisteva solo un piccolo nucleo per gli adempimenti amministrativi. In effetti in tempo di pace, salvo qualche esercitazione, l'unica attività  di questi battaglioni era la manutenzione delle opere e la guardia alle fortificazioni più importanti presso le quali si trovano munizioni.
Con la ristrutturazione di fine 1986 anche l'organizzazione della fanteria d'arresto subì numerose modifiche, con le aree di competenza divise diversamente tra i vari Battaglioni per riflettere la nuova situazione operativa dopo lo scioglimento delle divisioni.
Le fortificazioni erano di vario tipo, classificate in due tipi essenziali: tipo A. (fortificazioni principali, normalmente presidiate in permanenza e presso le quali sono conservate anche le munizioni) e tipo B (normalmente non presidiate ma ispezionate regolarmente per la manutenzione) con composizione variabile a seconda della zona, dei compiti affidati, dei tipo di avversario da contrastare (corazzato o motorizzato), delle caratteristiche dei terreno.
La maggior parte delle fortificazioni era costruita attorno o in prossimità  degli assi stradali più importanti e le opere contenenti cannoni erano protette da baracche spesso mascherate da magazzini materiali dell'ANAS, facilmente individuabili lungo le principali rotabili dei Friuli per la loro forma e per il colore verde militare. Altre opere, dotate di armi automatiche, erano mascherate da covoni, anch'esse individuabili per l'ingenuità  dell'espediente e per le sistemazioni spesso improbabili in cui si trovavano.
Alcune delle fortificazioni della fanteria erano completamente internate, mentre buona parte delle fortificazioni degli alpini si trovavano all'interno delle montagne, scavate nella roccia.
Una fortificazione si componeva di un posto comando, di un posto di osservazione, di varie armi: cannoni c/c, mitragliatrici a/a. pesanti e leggere per la difesa ravvicinata, postazioni per mortai.
Le opere minori erano presidiate da un plotone, quelle maggiori da una compagnia. Le squadre all'interno erano definite "pacchetto", mentre all'esterno della fortificazioni vi erano le "squadre difesa vicina" per impedire l'infiltrazione di unità  avversarie.
I vari elementi di un'opera erano denominati:
PCO posto di comando e osservazione da dove si dirige il fuoco;
POA posto di osservazione ed allarme, in posizione elevata;
P, torretta di carro armato (in genere M26 o M47), affondata nel cemento, rimodernate negli anni 80 con l'adozione di una canna da 90/53, alcune dotate di apparati infrarossi e a intensificazione di luminosità  per il combattimento notturno, in numero variabile tra quattro e otto per opera.
M mitragliatrice pesante in cupola corazzata con compiti a/a e di supporto, in numero variabile;
DIV mitragliatrice, in una cupola corazzata, per la difesa delle armi a/a dalla fanteria (in genere una per ciascun cannone se l'opera era molto ampia e diradata sul terreno; meno se l'opera era più compatta e con minori esigenze difensive).
Considerato che le fortificazioni permanenti erano circa un centinaio, sparse nel cemento in tutte le campagne del Friuli, ci dovevano essere 600/700 cannoni anticarro ed un numero pressoché analogo di mitragliatrici di vario calibro.
Si potevano distinguere le seguenti linee della fortificazione permanente:
Carso e basso lsonzo: area tenuta dal 33 Ardenza., con funzione di protezione dei fianchi e di sbarramento rispetto alle manovre di aggiramento dell'asse di possibile penetrazione principale, cioè la cosiddetta "soglia di Gorizia", posta immediatamente a nord. Sfruttava, come elementi naturali di ostacolo, l'area montuosa del Carso e si appoggiava sugli argini occidentali dei fiume lsonzo e dei fiume Torre nell'area dove confluiscono.
Gorizia, Monte Calvario, confluenza dei fiumi Torre e Natisone: area tenuta congiuntamente dal 53 Umbria e dal 63 Cagliari. Rappresentava il sistema fortificato a difesa della "soglia di Gorizia" e il corridoio pianeggiante che da Gorizia raggiunge Udine e la piana friulana.
Era costituito da due sottosistemi principali
zona del 63 Cagliari, centrato sul Monte Calvario e appoggiato alla riva occidentale dell'Isonzo tra Gorizia e Gradisca, rappresentava una prima linea molto densa;
zona del 53 Umbria sfruttava l'ostacolo naturale rappresentato dal Natisone (tra Manzano e la confluenza col fiume Torre) e del Torre (tra Pavia di Udine e Viliesse) con funzione di irrigidimento della linea avanzata e di rallentamento e arresto nel caso di suo sfondamento.
Valli dei Natisone e dello Judrio: settore tenuto dal 120 Fornovo,. comprendeva la zona ad est dei fiume Natisone sino al confine e verso Capriva, sfruttava l'ostacolo naturale del fiume Judrio, a ridosso immediato della linea di frontiera, chiudendo i solchi orizzontali che da questa si dirigono alla piana di Cividale. Si sviluppava, verso ovest, sino al fiume Natisone mentre a nord di Cividale sbarrava le valli che dalla sella di Caporetto e dall'Isonzo avrebbero consentito l'aggiramento del dispositivo difensivo della pianura friulana.
Valli dei Torre e Natisone: area tenuta dal 52 Alpi completava verso ovest e verso nord il sistema di protezione dei fianchi dei dispositivo principale rappresentato dal basso Isonzo. Si estendeva ad ovest del fiume Natisone e nelle valli collegate; con una seconda linea arretrata, appoggiata alla riva occidentale dei fiume Torre da Tarcento sino ad Udine; ed una serie di fortificazioni avanzate che chiudevano l'alta valle dei Torre ed il sistema di valli collegate, confluenti verso la sella di Caporetto e l'alta valle dell'Isonzo, in territorio Jugoslavo.
Fiume Tagliamento: ultima linea di difesa fissa, notevolmente arretrata rispetto alle altre, affidata al 73 Lombardia e al 74 Pontida, entrambi "quadro".[La manutenzione delle opere era affidata ad una compagnia del 120 Fornovo accasermata ad Arzene.] Si estendeva sulla riva occidentale del fiume Tagliamento senza soluzione di continuità  tra San Michele al Tagliamento, a sud, e Cornino, a nord, particolarmente rafforzata in corrispondenza dei ponti di Morsano, Casarsa e Spilimbergo.
Valle dei Fella e Vai Tagliamento: area di responsabilità  del Val Tagliamento Aveva una funzione difensiva essenziale perché l'eventuale penetrazione di forze avversarie lungo queste vallate avrebbe portato all'immediato collasso di tutto il dispositivo difensivo nord orientale, costringendo ad un ripiegamento ben oltre la linea del Piave. Sbarrava l'asse di penetrazione rappresentato dalla Val Fella che, attraverso l'ampia conca tarvisiana, è messa in comunicazione diretta con la larghissima valle della Drava che si spinge fino al Danubio ed era una delle direttrici più plausibili per una possibile invasione da est.
Punti di forza principali erano la fortificazione di Ugovizza e quella di Campiolo poco prima della confluenze nel Tagliamento dove si incontrano le opere di Cavazzo e Venzone.
L'attualità  di questo sistema fortificato è dimostrata non solo dalla totale ricostruzione dopo la distruzione delle opere a causa dei terremoto dei 1976, ma anche dal fatto che la fortificazione di Ugovizza è stata completata con alcune opere poste sull’autostrada per Tarvisio.
Valle del But: il sistema fortificato. affidato al Val Tagliarnento, si impernia sulle opere di Passo Monte Croce Carnico e di Paluzza che chiudevano un possibile asse di aggiramento da nord sfruttando la facile e larga valle dei Gail che si dirama da Villach, a sua volta in comunicazione con la valle della Crava, che scorre parallela appena una decina di chilometri più a nord.
Valli della Crava e Anterselva: le fortificazioni che sorgono in quest'area, affidata al Battaglione alpini d'arresto Vai Brenta (quadro) dei quale esiste in vita la soia 262a Compagnia, completano ad ovest il sistema difensivo alpino i cui varchi sono essenzialmente rivolti verso l'alta valle della Drava, che ha origine, come è noto, proprio in Alto Adige tra Dobbiaco e San Candido.
Anche la fortificazione alpina altoatesina ha essenzialmente una funzione di protezione delle spalle dello schieramento difensivo avanzato della piana vento friulana, perché un eventuale sfondamento in questo settore consentirebbe la penetrazione lungo la valle del Piave sino al mare Adriatico.
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Gio
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Credo che l 'elenco con comprenda opere ad ovest del Brennero perché già  disattivate all' epoca della stesura del libro. Per altre è ovvio che ci sono manchevolezze. Uno sbarramento per tutti: è stato dimenticato quello di Passo di Monte Croce di Comelico dove "qualcuno" c'ha preso pioggia e neve!
Sul libro si fa riferimento a Dobbiaco Lago dimenticando lo sbarr.ad est di Dobbiaco forse il più importante dell'Alto Adige. Viene omesso Prato Drava (forse perché inglobato con Versciaco)che aveva propria casermetta presidiata ancora nel 1988.
Mancano anche opere del N-E come Sella Nevea,Sella Cereschiatis,Sella Sompdogna(tutte provviste di casermetta),Pietratagliata e non so quante altre. Voi ne conoscete??
Gio
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wintergreen
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Riporto da Filippo Stefani “La storia della dottrina e degli ordinamenti dell’esercito italiano” Volume III tomo 2 una breve cronistoria dei reparti d’arresto per gli anni 60/75
Chiudo così l’invio del materiale a mia disposizione sull’argomento.
Spero di aver informazioni da altri per aggiornarlo.
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Le unità  di arresto, che assunsero tale denominazione in luogo di quella di unità  da posizione nel 1962, già  in progressiva espansione negli anni cinquanta, furono ulteriormente incrementate, più volte riordinate e sensibilmente potenziate nei quindici anni successivi, in particolare durante la prima metà  degli anni sessanta, in aderenza alla concezione dottrinale in vigore che conferiva alla fortificazione permanente un notevole coefficiente d'incremento della potenza difensiva sia nei terreni alpini e montani sia in quelli di pianura e collinosi. Nel 1960 il generale Lucini emanò un'appendice alla pubblicazione 600 della serie dottrinale nella quale, a proposito dell'azione di- fensiva con impiego di armi atomiche in terreni fortificati di pianura e collinosi, mise in luce co- me la fortificazione permanente adempisse ancora una funzione integrativa, essenzialmente con-trocarri, di potenziamento delle strutture statiche campali, degli ostacoli e delle zone e posizioni particolarmente sensibili, incidendo essa favorevolmente: in via diretta e preminente, sul terreno di cui accresce il valore difensivo, specie sotto l'aspetto della protezione; in via indiretta, sull'o- stacolo, del quale incrementa il valore impeditivo, e sullo spazio, in quanto consente, a parità  di forze disponibili, un maggior sviluppo in profondità  delle azioni di ritardo e di logoramento. In ambiente nucleare, aggiungeva la pubblicazione, la fortificazione permanente riduce la vulnerabi- lità  del complesso delle strutture statiche all'offesa nemica, aumenta le possibilità  d'impiego delle armi nucleari della difesa e si traduce non solo in un aumento globale di potenza, ma anche in un'economia di forze mobili a favore della manovra. Tale concezione, che venne poi integralmen te ripresa dalla successiva pubblicazione 700 della serie dottrinale fu, dunque, alla base dello svi- luppo che fu conferito, fino al 1975, sia alle opere fortificate ed ai complessi di opere sia alle uni- tà  di arresto. Nei riguardi dei terreni alpini e montani si continuò ad attribuire alla fortificazione la funzione di sbarramento delle più importanti vie di facilitazione e di difesa delle zone critiche e delle posizioni non aggirabili che controllino le vie tattiche di alto rendimento.
In tale contesto furono ripristinate ed ammodernate opere preesistenti e ne vennero costruiti altri nuovi con l'intento di farli concorrere nella zona di sicurezza al logoramento ed all'incalanamento dell'avversario, di attribuire loro, nella posizione di resistenza, e più in generale nell'area della bat taglia, a tale fine furono riattivate anche quelle schierate sul fiume Tagliamento, la funzione di ossatura dell'intero dispositivo difensivo. Le opere, consistenti in postazioni blindate cooperanti, furono intese come elementi in grado d'interdire ai mezzi corazzati e meccanizzati una determi- nata via di facilitazione; i complessi di opere, costituiti da un numero vario di opere tra loro inter vallate in modo che un'esplosione nucleare tattica non ne coinvolgesse due contigui, furono uti- lizzati per interdire in profondità  una singola direttrice operativa inserendoli in tutto, od in parte, nei capisaldo della posizione di resistenza. L'inserimento dell'opera nel caposaldo pose problemi di stretta cooperazione tra il presidio dell'opera e l'azione propria del caposaldo costituito da forze mobili e furono adottate tutte le misure necessarie per la dipendenza d'impiego delle opere dal comando delle forze mobili agenti nello stesso settore, la disponibilità  di un rispondente sistema di trasmissioni tra i due tipi di unità , le modalità  dell'addestramento in comune. All'inizio degli anni sessanta erano già  in vita quattro raggruppamenti alpini da posizione (11-12-21-22) ed un raggruppamento da posizione (1), questo derivato dal I battaglione da posizione destinato al presidio del sistema difensivo del Tagliamento, articolati, gli uni e l'altro, in gruppi di sbarramen- to, sbarramenti, opere, in relazione alla graduale attuazione del programma relativo alla fortifica- zione permanente, consistente nel ripristino e nell'ammodernamento dei manufatti preesistenti e nella costruzione di nuovi, secondo la tecnica della filtrazione e della pressurizzazione ai fini del- la difesa N.B.C., nel febbraio del 1960 furono costituiti due nuovi battaglione che inquadrarono anche le tre compagnie da posizione preesistenti e nel 1963 una nuova compagnia, mentre dallo stesso anno il generale Aloia procedé per tappe successive al riordinamento generale della unità  di presidio della fortificazione ed al loro potenziamento morale e materiale. Il 1 raggruppamento fu trasformato nel 73 reggimento fanteria d'arresto Lombardia, furoni costituiti il 53 reggimento fanteria d'arresto Umbria e il 52 reggimento fanteria d'arresto Alpi, e fu prevista la costituzione, all'atto dell'emergenza, di un altro reggimento, 54 Umbria, quale filiazione di uno dei battaglioni esistenti fin dal tempo di pace del 53 reggimento Umbria, mentre i raggruppamenti alpini di arresto vennero ridotti da quattro a tre (sciolto il 12). I reggimenti di arresto furono articolati in battaglioni, compagnie, plotoni opera e plotoni per la difesa vicina e le loro tabelle organiche, al pari di quelle dei raggruppamenti alpini di arresto, costantemente aggiornate sulla base dei dati di esperienza raccolti durante la rapida espansione delle unità  verificatasi in quei quindici anni. Fino al 1972 il 21 e 22 raggruppamento rimasero alle dipendenze del IV corpo d'armata per il tramite delle brigate Tridentina ed Orobica e l’11 venne posto alle dipendenze del comando truppe Carnia-Cadore, mentre il 73 reggimento fanteria d'arresto Lombardia fu posto alle dipen-denze del comando unità  di fanteria della 3 armata, (successivamente, dopo lo scioglimento del Comando 3 Armata avvenuto il 31-03-72, dal V corpo d'armata per il tramite della divisione Ariete), il 53 Umbria ed il 52 Alpi del comando del V corpo d'armata per il tramite dei comandi delle divisioni Folgore e Mantova. Nel quadro della graduale riduzione della componente operativa nella seconda metà  degli anni settanta, il 73 Lombardia fu poi contratto su di un battaglione di quattro compagnie.
L'opera di rivitalizzazione della fortificazione permanente e delle unità  di arresto sui piani con-cettuale ed ordinativo fu uno degli aspetti qualificanti di tutta l'attività  svolta dallo stato maggiore dell'esercito, in particolare negli anni sessanta, per tentare di chiudere la porta di casa, utilizzando ogni risorsa possibile ed al tempo stesso per realizzare, nella particolare situazione di sperequazione in difetto tra forze e spazio, il migliore rapporto, nell'intento di economizzare forze a favore della manovra. L'idea base fu che la fortificazione permanente, qualora investita da dispositivi di attacco misti operanti con i procedimenti tipici della tattica d'infiltrazione, non sarebbe stata in grado di svolgere in proprio, dissociata da forze mobili, una durevole ed apprez- zabile azione di arresto, e che le forze mobili, a loro volta, avrebbero trovato nella fortificazione permanente l'ossatura della loro sistemazione a difesa, conservando cosi un'alta potenzialità  reat- tiva da esplicare anche a favore della stessa fortificazione permanente. Al fine di realizzare il reci proco apporto di potenza tra unità  di arresto e mobili, sarebbe stato indispensabile un pari livel- lo morale e professionale: per il conseguimento di tale obiettivo furono adottati vari provvedi- menti sostanziali e formati. La consegna della bandiera di guerra ai reggimenti, il muta- mento di denominazione (unità  d'arresto anziché unità  da posizione), l'articolazione in reggimenti, battaglioni, compagnie, plotoni e squadre, l'inserimento delle unità  superiori, non come appendici aggiuntive ma come elementi decisivi per il successo dell'azione difensiva della grande unità  di appartenenza, l'attenzione e la cura costanti per l'efficienza delle unità  di arresto, oltre che far superare alle unità  di arresto quel complesso di inferiorità  fino ad allora avvertito, concorsero a determinare la connessione di base tra unità  mobili e forze di presidio delle opere fortificate, indispensabile ai fini della cooperazione tra i due diversi elementi. Venne cosi meno l'isolamento concettuale fino ad allora esistente.
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wintergreen sei mitico!
Davvero, credimi, ho imparato più cose frequentando il forum qui che direttamente quando ero d'arresto... forse è ovvio, allora si doveva essere "operativi" e pensare solo ... a cosa??? bene bene, in effetti, non è che ce l'avessero veramente detto!!!
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ricerca

per wintergrenn. per favore puoi metterti in contatto attraverso mail al seguente indirizzo cavalli14@intrfree.it. ciao Andrea
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Elenco TAA

Spero possa diventare utile a qualche altro appassionato.

Ho trovato questo elenco, in rete, relativo alla regione Trentino A.A.

http://www.regione.taa.it/giunta/normea ... 73_115.pdf

Sono indicati Campo di Trens, Glorenza (Laces, Moles, Muller), S. Candido, Versciaco, Prato alla Drava e altre opere/sbarramenti.

Dai, dai ... che i dati si incrociano l'uno con l'altro ... spero qualcuno dei "presenti" abbia altre notizie ...

Cordialmente,
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Sollecitato da Mau,mi sono ricordato di alcuni "indirizzi" dove,andando a ruspo,si può conoscere qualcosa: -Ex posto di guardia, ex postazione militare, ex fortificazioni,ex fortini militari, postazioni di difesa,ex sbarramento difensivo, ex casermetta,etc.

gazzette.comune.jesi.an.it/2001/142/01.pdf

gazzette.comune.jesi.an.it/2001/142/02.pdf

gazzette.comune.jesi.an.it/2001/142/03.pdf

gazzette.comune.jesi.an.it/2001/142/04.pdf

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Elenco FVG

Bravo Gio!

Manteniamo vivo l'argomento, anche se siamo piccoli e pochi :lol: ...

Per il Friuli V. G. era già  apparso un elenco in precedenti 3d, "scorazzando" in rete ne ho trovato un altro:

http://www.regione.fvg.it/asp/comunicat ... 004556.htm

Ciao ... e buona ricerca ai ricercatori di "funghi" e "opere".
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Re: Elenco fortificazioni

ieri sono stato sul ponte del tagliamento all'altezza di casarsa e ho visto i pco e le m2 oltre alla casermetta. Volevo chiedervi, li del PCO, molto carino e ben tenuto poteva esserci anche una postazione per mitragliatore ? INoltre dietro lo spuntino di campagna (100 mt. in linea d'aria) vi è una torretta enucleata con tanto di mimetizzazione a casetta in cemento, sapete dirmi qualcosa di più ?
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Re: Elenco fortificazioni

La linea difensiva del Tagliamento, che venne realizzata per prima, è notevolmente interessante, dato che si può (vediamo fino a quando???), vedere vari tipi di instalazione M, utilizzando vari tipi di blindature.
Piccola battuta (:-x) : La zona delle "P" camperizzate. (:comp:)
"Nella roccia, come la roccia" motto XI° R.A.P
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Re: Elenco fortificazioni

Chi sono ste -P camperizzate- le battone?
Meglio parlare dell'opera di ponte tagliamento.
A proposito sapete se i nomi delle opere riportate su -Bell'Italia...- a E e O del ponte sono ufficiali?

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