Che ne pensate?

[wintergreen]

Prima Guida alpina dell'Esercito
21 luglio
Si chiama Simona Hosquet, ha 26 anni, è di Aosta, è 1° Caporal Maggiore ed è la prima donna, in forza all'Esercito Italiano, a diventare “Guida Alpina di Alta Montagna”, e presta servizio presso il Centro Addestramento Alpino. Ha un passato da atleta nello sci di fondo e un presente da istruttrice militare, nel 2002 è entrata nelle fila del Centro Sportivo dell'Esercito Italiano conquistando, nelle due stagioni successive, il titolo di campionessa italiana di staffetta e la medaglia d'argento tricolore nella prova individuale sui 5 Km a tecnica classica. Terminata la carriera agonistica, ha messo a frutto la propria esperienza, occupandosi della formazione in montagna a favore di tutti i Reparti della Forza Armata e anche degli Eserciti esteri. Nel 2007 è diventata la prima donna soldato a conseguire la qualifica di istruttore militare scelto di sci e alpinismo.





Pour la première fois, une femme devient instructeur commando
22 luglio
Pour la première fois, une jeune femme vient d'àªtre brevetée "instructeur commando" à  l'issue d'un stage très exigeant de quatre semaines au CNEC (Centre national d'entraà®nement commando) de Montlouis-Collioure.
Il s'agit du capitaine Marie Marchal, nous apprend Terre information magazine (Tim), le mensuel de l'armée de terre Agée de 30 ans, le capitaine Marchal est entrée à  Saint-Cyr en 2002. Elle opte pour l'arme des transmissions et rejoint ensuite le 53 ème regiment de transmissions à  Lunéville, où elle encadre la formation générale initiale des nouveaux engagés. En 2009, elle rejoint, comme cadre, l'Ecole nationale des sous-officiers d'active (Ensoa).
Très sportive, Marie Marchal pratique le foot et le triathlon. Interrogée par Tim, elle explique : "Les filles motivées ne doivent pas se focaliser sur l'univers masculin. Comme partout, si l'on fait ses preuves et qu'on ne traà®ne pas derrière, on est acceptée. C'est faisable!" En tout cas, pour elle, c'est fait.
Les femmes représentent aujourd'hui 15% des effectifs militaires et 10,3% dans la seule armée de terre.

[m57]

Bene!!!
una persona con dell'esperienza che farà  sicuramente bene nell'ambito in cui sarà  impegnata
- ho l'impressione che lei stia facendo un lavoro che le piace (e che sa fare) e questo è una delle chiavi per un ottimo risultato.

Auguri

[cavalli]

e allora? nella vita civile ci sono tante donne che fanno attività  alpinistica di rilievo

[Innichen]

Dal punto di vista atletico-agonistico hanno svolto (e speriamo continuino a svolgere) un lavoro encomiabile, concordo in pieno con i due commenti che mi hanno preceduto.

Da una posizione meno politicamente corretta mi limito a poche domande: è per via di una presupposta superiorità  femminile che, cito ad esempio, in Afghanistan dal 2001 ad ora su un totale di 1206 G.I.s caduti "solo" 22 sono donne in uniforme, 11 delle quali per cause non ostili?
Voglio dire, da una parte una certa stampa all'acqua di (quote) rosa che non perde occasione di amplificare ogni piccola quisquilia tesa a suffragare le innegabili e ormai largamente assodate virtù guerresche delle soldatesse, carne da cannone assieme ai loro colleghi maschietti (menandola spesso con la loro spiccata capacità  di mediazione fra i contingenti di pace e la popolazione locale, succube da millenni di atavico patriarcato ecc. ecc. ), dall'altra i dati che parlano chiaro e denunciano un casualty rate degno delle più remote retrovie.

A tal proposito vi segnalo un articolo del NYT:
http://atwar.blogs.nytimes.com/2010/07/ ... /?ref=asia

P.S. Ho risposto interpretando quel "Che ne pensate?" con una sottile vena di maliziosa provocazione, per cui non mi sono limitato ai complimenti per la caporale et pour la capitaine... Ma qualche sassolino sulle pari opportunità  devo pur togliermelo ogni tanto.

P.S.bis Quante alpine si contano nei ranghi di vecio.it?!

[wintergreen]

Una sottile vena di maliziosa provocazione?
Tenuto conto di passate discussioni e di una latente generale misoginia mi aspettavo battute sarcastiche, ma sarà  il caldo, tutto tace.

[ziode]

Per cercare di interpretare correttamente i numeri riguardanti i militari caduti in af-stan occorerebbe però confrontare anche le percentuali di presenze di personale dei due sessi nel corso degli anni; e mi sembra, ma non ne sono sicuro, che se ci limitiamo a US Army le donne non debbano svolgere compiti diretti sul campo di battaglia

[Innichen]

Per cercare di interpretare correttamente i numeri riguardanti i militari caduti in af-stan occorerebbe però confrontare anche le percentuali di presenze di personale dei due sessi nel corso degli anni; e mi sembra, ma non ne sono sicuro, che se ci limitiamo a US Army le donne non debbano svolgere compiti diretti sul campo di battaglia

Questo è un articolo piuttosto vecchiotto, Iraqi Freedom era iniziata da appena 9 giorni...

http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&c ... 07&chId=14

[wintergreen]

Per chi volesse approfondire, e conoscesse l'inglese,:
http://www.army.mil/women/index.html
E' la storia delle donne soldato, sul sito dell'US Army

[Innichen]

Altro articolo vecchiotto...

http://archiviostorico.corriere.it/2005 ... 6038.shtml

Alcuni passaggi si commentano da soli, non vale nemmeno la pena infierire.

Una domanda: la latente generale misoginia si manifesta nell'avversione contro l'ingresso delle donne dell'esercito o nell'esclusione dai ruoli di combattimento in prima linea?!?!
Giusto per sapere dove sta di casa il politically correct in questa discussione, perchè mi sa tanto che se si ritiene ininfluente o dannosa la loro presenza si passa per retrogrado maschilista, se si propone di buon grado l'invio di battaglioni interamente femminili nelle vallate del Kunar o del Nurestan a scannarsi contro i barbuti Taliban partono a razzo le accuse di sadismo gratuito, violenze di genere ecc. ecc.

Alla fine l'ondata emancipatoria ha permesso la "leva" stipendiata alle donne, ammesse alla prima linea ma non al combattimento, con ben pochi incarichi veramente rischiosi (come quello di medic svolto dalla Silver Star Monica Brown), nel cui contesto il rateo delle perdite femminili si aggira attorno al 2% pur superando il 15% degli effettivi totali (fermo restando che gli IED, gli attentatori suicidi, gli incidenti di volo possono colpire chiunque, indistintamente dal tipo di incarico rivestito).

Quindi delle due l'una: o la stampa la finisce di dipingere le donne in uniforme come colonna portante delle armate o eroine che condividono al fronte lo stesso rischio dei colleghi maschietti e si fanno parlare i dati, oppure si abbattono le ultime barriere sessiste e si instaura la pari opportunità  di beccarsi una raffica da un kalashnikov in prima linea come gli altri comuni mortali.

Ma qualcosa mi suggerisce, secondo il consueto modus operandi del doppio standard maschile/femminile, che quest'ultima barriera fa troppo comodo a tante brave figliuole dalle belle speranze. Nel frattempo si istituiscono commissioni per esaminare i numerosi casi di stupro/omicidio ad opera dei loro commilitoni, così sfasciati dallo stress post-traumatico che nel corso del solo giugno scorso si sono suicidati in 32...


P.S. Se qualcuno volesse documentarsi sui caduti "alleati" delle Guerre Mediorientali tutt'ora in corso visiti pure il sito:

http://icasualties.org/

Da brivido il confronto fra i due istogrammi relativi ad Iraq e Afghanistan, e fra le colonne 2009 e 2010 di quest'ultimo.

[wintergreen]

Per me la "latente generale misoginia" che si rileva in molti siti (non solo in vecio, naturalmente e non solo quando si parla di forze armate) corrisponde ad un immotivata paura che si arrivi al punto in cui una donna dimostri di essere più brava di un uomo.
Sul lavoro l'ho vista molto spesso.
Classico è il mazzo di fiori che viene consegnato ad una donna che ha tenuto una conferenza, quasi che la si dovesse premiare solo per aver dimostato quello che vale.

[Innichen]

Per me la "latente generale misoginia" che si rileva in molti siti (non solo in vecio, naturalmente e non solo quando si parla di forze armate) corrisponde ad un immotivata paura che si arrivi al punto in cui una donna dimostri di essere più brava di un uomo.
Sul lavoro l'ho vista molto spesso.
Classico è il mazzo di fiori che viene consegnato ad una donna che ha tenuto una conferenza, quasi che la si dovesse premiare solo per aver dimostato quello che vale.

Qui nessuno ha negato che la donna sia capace di superare in bravura l'uomo. E qui nessuno ha inoltre negato la possibilità  alla donna di dimostrarlo.
Infatti nell'U.S. Marine Corps la componente femminile non supera il 6%.

[Luigi]

In altri tempi - "in un'epoca in cui le carte non erano state imbrogliate come tanto sovente lo sono oggi, né con trucchi tanto abili" - ecco cosa affettuosamente ma fermamente scriveva un padre alla figlia in vena di pruriti paleo-femministi:

"Quanto al mettere al mondo i bambini, è un compito doloroso, ma il grande onore è di formare degli uomini, ed è ciò che le donne san fare meglio di noi. Credi forse che sarei molto riconoscente verso tua madre se avesse scritto un romanzo invece di fare tuo fratello? Ma fare tuo fratello non significa metterlo al mondo e deporlo nella culla: è formare un giovanotto bello e robusto, che creda in Dio e non abbia paura del cannone...
In una parola, la donna non può che essere superiore che come donna, ma dal momento che vuole emulare l'uomo, non è che una scimmia."

A queste parole esemplari e perciò dimenticate, aggiungo solo che - come ha scritto Massimo Fini, uno dei pochissimi giornalisti italiani che valga talora la pena leggere - viviamo in una società  che si è devirilizzata senza per questo diventare femminile, ma al più solo femminea; ovvero sterile, truccata, nevrotica, drogata, travestita, bulimica e anoressica insieme, che logicamente non crede in Dio ed ha paura del cannone.

Mandi.
Luigi

[Massimo Btg.Tiràno]

Innanzitutto esprimo le mie congratulazioni a Simona. Guide Alpine nell'Esercito già  c'erano e ne ricordo anche nei reparti in cui ho fatto servizio. Per quanto riguarda la definizione di "guida alpina militare" non dimentichiamo gli alpinisti accademici militari (vedi distintivo in foto allegata), le guide militari della Grande Guerra (per es il S.uff.le Alp. Tuana sul fronte dell'Ortles) e le guide alpine inserite nel Btg. Duca degli Abruzzi. C'è poi il misterioso titolo di guida alpina militare nell'Esercito della R.S.I., del quale si conosce un distintivo metallico ovale sul quale però si sa veramente poco.

[ziode]

Forse non è questo la discussione giusta e me ne scuso anticipatamente.
Riallacciandomi in qualche modo al post precedente chiedo agli esperti se sono a conoscenza di distintivi di brevetto di questo tipo (il nome dell'Allievo Ufficiale è stato da me rimosso )