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Pasto
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Re: Pco ed M di Cotici.

axtolf ha scritto: Quindi scendo subito dal citato "carro dei vincitori", dove distrattamente devo essere salito, probabilmente ubriaco, dato che non ne ho memoria.
Tono di alcuni commenti mi fa capire che è giunto il momento di cambiare hobby.
Quando alle 13 di ieri scrivevo che erano delle opinioni "a titolo personale" mancava ancora una parte dei commenti, tra cui quella risposta (di 11 ore fa) in cui vengo menzionato anch'io.
Dà parecchio fastidio vedere che qualcuno si sia nominato portavoce, tra l'altro su una questione che non ricordo sia mai stata discussa di persona (e su cui ha dimostrato totale ignoranza). Talvolta "menzionare più volte" un concetto non è sufficiente.
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axtolf
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Re: Pco ed M di Cotici.

Quando alle 13 di ieri scrivevo che erano delle opinioni "a titolo personale" mancava ancora una parte dei commenti, tra cui quella risposta (di 11 ore fa) in cui vengo menzionato anch'io.
Dà parecchio fastidio vedere che qualcuno si sia nominato portavoce, tra l'altro su una questione che non ricordo sia mai stata discussa di persona (e su cui ha dimostrato totale ignoranza). Talvolta "menzionare più volte" un concetto non è sufficiente.
Ci consoleremo testando assieme in quanto tempo una bottiglia di Refosco diventa una bottiglia di aria. Certo possiamo testare un sacco di altre bottiglie poi. :mrgreen:
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Gio
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Re: Pco ed M di Cotici.

Augh! Grande capo anziano molto saggio.....
In quanto alle bottiglie citate da Ax l'ideale sarebbe svuotarele in cima al pco con una visuale unica che spazia lontano.
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M26
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Re: Pco ed M di Cotici.

Ma allora vi servono proprio le bottiglie vuote per iniziare a costruirvi i velieri. :mrgreen:
Stefano
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Re: Pco ed M di Cotici.

Io, la bottiglia la offro piena, a chi mi svela il senso di questi commenti criptati :roll: a voi "Enigma" vi fa un baffo :mrgreen:
Sarà che non avendo F.B. mi manca il punto di partenza. :--""
P.s. anche in pvt. vale una bottiglia. :wink:
..è un mondo difficile..
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Re: Pco ed M di Cotici.

Ragazzi buonasera,
Simone scusa : perche' proprio Refosco ? Se parliamo di rossi (inteso come colore del vino ) friulani io rimango sul Merlot, che mi intriga di piu' e poi e' piu' costante negli anni , si potrebbe osare anche con un Pinot Nero che e' per i palati piu' fini ...( cito Pinot Nero di Masut da Riva di Mariano del Friuli ) ....

Stefano : i velieri nelle bottiglie di vino mai e poi mai...Le bottiglie , soprattutto quelle per i vini rossi sono sempre di colore scuro, anti uv, e quindi non si riesce a vedere il veliero ne' in fase di montaggio, ne' tantomeno dopo... Comunque di nuovo complimenti a te e a tutte le persone che ti hanno aiutato , anche con solo una pacca sulla spalla.....


Simone di nuovo , lascia perdere i velieri e la numismatica, continua a fare quello che fai perche' lo fai bene, con lo spirito giusto e se qualcuno ti critica ricordati sempre che " a rispuindi al mus si piart timp e si fas rabia' la bestia..." che per chi non comprende , o comprende poco , la lingua friulana della mia zona e' cosi' " a rispondere all'asino si perde tempo e si infastidisce l' animale "


Tutto qui..
Cordialmente Giorgio
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jolly46
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Re: Pco ed M di Cotici.

Come promesso ......



L’operazione “Bunker Monte San Michele” è stata certamente un’avventura esaltante e che ha sicuramente suscitato soddisfazione e felicità tra i realizzatori diretti dell’impresa ma anche tra tanti altri osservatori più o meno vicini o lontani. Immaginarsi che in così poco tempo fossero superate tutte le enormi difficoltà soprattutto burocratico/amministrative era quasi utopia ed invece oggi il manufatto si è finalmente riaperto a nuova vita, visitabile agli appassionati così come a chiunque sia interessato od anche solo curioso.
Quindi tutti noi del forum dobbiamo essere grati e riconoscenti a chi si è rimboccato le maniche ed ha portato a compimento con spirito di iniziativa, volitività, caparbietà, disponibilità e competenza questa “missione impossibile” che era nel sogno di molti.

Non è questo, ne’ poteva esserlo (altrimenti non si spiegherebbero i tanti anni passati qui sul forum a “sparare cretinate” :D ), il punto che ha suscitato in me un po’ di rammarico quanto piuttosto una “virgolettatura” che spero sia solo frutto dell’ “incomprensione” che talvolta quasi “automaticamente” corre nei commenti sul web.

Forse sbagliando nei modi (o spiegandomi male?), su Facebook mi ero espresso accampando una sorta di primogenitura del forum di Vecio.it sull’ideazione, quantomeno concettuale od auspicata, dell’impresa.
Ebbene continuo a credere, ho pensato, penso e penserò che qualsiasi cosa è nata e nascerà, ad opera di chiunque, sul tema “fortificazioni” (tanto più se “di pianura”) sarà molto grazie e merito di questo nostro forum che partendo dal nulla, quando nessuno parlava di queste cose ed erano solo un bel ricordo per chi le aveva vissute, aprì a tutti le sue pagine per la scoperta, la conoscenza ed il dibattito sulla materia.
E parlo di un forum assolutamente aperto e pubblico dove tutti hanno potuto leggere, intervenire e dare il proprio contributo, quindi non un’associazione chiusa in se stessa ad uso dei soli soci che per quanto meritoria avrebbe limitato le conoscenze e la diffusione dell’argomento, capacità di diffusione che sono invece caratteristiche peculiari di quello che appare ed è disponibile in tempo reale ed immediato sul web.
L’esistenza di questo forum ha permesso non solo di coagulare gli interessi e le conoscenze ma soprattutto far incontrare e conoscere le persone, aspetto che qualsiasi altro mezzo relazionale difficilmente se non mai avrebbe potuto fare (ad esempio come avrei potuto conoscere tanti di voi da quaggiù sotto l’Appennino?).
E dall’incontro e conoscenza tra le persone sono poi nate le discussioni, condivisioni, analisi, idee e proposte, sogni ad occhi aperti, auspici e speranze di “fare qualcosa” ……. e qualcosa, su vari fronti, è stato intrapreso e fatto.

Sì, resto dell’idea che tutto è partito da qui, non perché siamo più bravi, una sorta di professori snob o baroni intoccabili, quanto perché è stato, forse al momento giusto, il tavolo giusto che è riuscito a focalizzare le energie ed i desideri di tanti sconosciuti l’un l’altro finché non si sono trovati gomito a gomito nel “pacchetto equipaggio” di questa “opera” virtuale.

Ecco perché leggendo “i fatti parlano da soli, bastava venire a fare un giro le parole scivolano …..” dette proprio da una persona che frequenta anche questo forum (e dal quale, come tanti di noi, certamente molto ha appreso in conoscenze) mi hanno attraversato la mente diciamo delle perplessità e mi sono “guardato indietro” con e nella memoria. Magari sbaglio, forse è solo una mia cattiva interpretazione, un temporale in un bicchier d’acqua, ma il campanello è suonato …… e ne ho dovuto prendere atto, constatarlo e raccontarlo.

Per quanto riguarda l’ANFA infine vorrei tranquillizzare Pasto così come chiunque altro, con l’Associazione non ci sono mai stati problemi di alcun genere e sorta, quanto invece intese e collaborazioni sin da quando, oramai parecchi anni fa, mi recai insieme a Maurizio Tosi ad Arzene dall’allora Presidente M.llo Remigio Siri, proprio per offrire proposte e ricevere collaborazione. Ed anche quello fu un primo passo fatto dal forum, proprio perché i presupposti che lo originarono erano nati su queste pagine ed era venuto il momento di coltivarli affinché producessero frutti.

Mi scuso infine se i miei interventi possono sembrare un tentativo di mettere in scena una polemica, peraltro del tutto inutile mancandone i presupposti, ma cosa volete farci ad una certa età si tende a perdere la memoria ed invece io, compiuti con somma felicità i 60 anni in apprezzabile salute fisica (a dispetto dell’INPS che spera invece in una mia uscita dal lavoro in posizione orizzontale), ho la fortuna di avere ancora ottima memoria ......... per la salute mentale non so che dirvi, non so se sembro più intrattabile ed irascibile che in passato (qualora lo fossi peraltro stato), sta a voi giudicare se sono peggiorato in tal senso.
Nell’eventualità chiederò ad Ax od ancor meglio a Giorgio se conosce qualche pozione miracolosa al refosco, al cabernet, al merlot se non al terrano, che possa arrestare od almeno rallentare l’eventuale pericolosa china (amara?). :mrgreen:

Grazie per l'attenzione e soprattutto per la pazienza ....... visto che volevo limitarmi a dieci righe! (:comp:)
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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M26
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Re: Pco ed M di Cotici.

Un traguardo importante non si raggiunge mai per caso.

In cuor nostro abbiamo tutti, chi prima chi dopo, desiderato recuperare almeno una postazione. Nel corso degli anni se ne è sovente parlato nei vari fan arresto day.

Poi da cosa nasce cosa ed a volte ti trovi nelle condizioni di provarci.
Fu così che in rappresentanza del Comitato per la Storia della Fanteria d’arresto, grazie all’intercedere di Jolly46 con lo SM, mi presi l’incarico di recarmi al 12° Repainfra di Udine per acquisire i grandi lucidi da far scansionare altrove ed ebbi così l’occasione di informarmi direttamente se fosse stato fattibile un percorso di acquisizione degli ex siti militari.

Furono poi nell’inverno 2011/12 Midnight e Pco Castelrubbia, durante una birretta fra sei di noi a Poggio, a togliermi gli ultimi indugi e decidemmo di attivarci. D’altronde se un’iniziativa di recupero doveva tentarsi, per ovvie ragioni logistiche, spettava per fattibilità a chi abitava in zona. E così, a marzo 2012 noi tre ci presentammo titubanti alla presidenza della Provincia con un progetto di recupero a nome del Comitato ed una copia in omaggio di Sentinelle.
Il resto lo conoscete, è storia abbastanza recente.

Per far si che il progetto si materializzasse ho fortemente voluto un connubio con l’Associazione Nazionale Fanti d’Arresto, anche perché serviva un soggetto giuridico di rilievo alla sottoscrizione degli accordi.
Sodalizio quanto mai fruttuoso, in quanto né l’uno né l’altro da soli avrebbero potuto conseguire tale traguardo.

In tutto questo periglioso percorso abbiamo sempre voluto distinguere i soggetti in causa: ANFA, di cui comunque sono socio, e Comitato. E così è stato per gli elaborati grafici sviluppati (anche se il Comitato manca di un logo) o per le interviste giornalistiche o quant’altro; tant’è che il generale Maccagnano, presidente di ANFA, nella relazione di domenica mattina, prima e durante l’inaugurazione poi ha giustamente citato la fattiva sinergia delle due componenti, ringraziando ciascuno di noi.

E’ un dato di fatto, anche se non prettamente rilevante, che i 4 gatti del Comitato hanno avuto il carico operativo maggiore fra tutti coloro che in qualche modo e nelle loro possibilità hanno contribuito alla riuscita del progetto.

Il tempo dedicato è stato notevole, non solo negli ultimi tre mesi di frenetica attività, ma già da tempo addietro, fra riunioni in Provincia, tenuta di contatti con il Demanio, sopralluoghi sui siti assieme al personale del 12° in torridi pomeriggi di luglio, elaborazione documenti per inoltro richiesta contributo alla Fondazione CaRiGo, sopralluoghi in postazioni dismesse alla ricerca di pertugi nel terreno per tentare di recuperare quanto mancante all’impianto elettrico, restauro della componentistica elettrica.
Abbiamo imposto oltretutto la nostra volontà nel ripristinare l’impianto elettrico originario, quando per velocizzare i lavori si volevano installare degli improbabili faretti alogeni.

In effetti non è come ha scritto qualcuno “è facile trovare tutto pronto” quando aprimmo la M.
No, non è stato per nulla facile, anzi alquanto complicato. Perché nonostante ci fossero gli scettici che ritenevano che non saremmo riusciti, diedi la mia parola a Provincia e Anfa e la squadra (il sottoscritto, Blackshot, Pasto, Pco Castelrubbia) si fece un mazzo tanto.
Portati a termine già diversi lavori con l’aiuto di Anfa, ad inaugurazione già fissata al 7/11, prosciugammo con pompe idrauliche i locali del Pco a 11 giorni dall’evento. Il 1/11 l’impianto elettrico era parzialmente funzionante e venerdì 6/11 alle ore 16:30, effettuati gli ultimi collegamenti, LUCE FU!

Senza nulla togliere a nessuno l’apporto operativo della squadra del Comitato è stata fondamentale alla riuscita del progetto. E domenica ci siamo goduti il giusto riconoscimento, acclamati e ringraziati dai numerosissimi partecipanti in una giornata, in cui anche le condizioni meteo l’hanno resa PERFETTA!

Non l’abbiamo fatto per ambizione o sogni di gloria, ma per realizzare qualcosa di concreto su cui credevamo fortemente, nello spirito di conservare e diffondere la Storia della Fanteria d’arresto, di cui il Comitato è promotore.
Nel complesso la collaborazione sviluppata fra tutti coloro che si sono messi in gioco, chi più chi meno, è stata preziosa, premiante e per quel che mi riguarda divertente. :mrgreen:

A conclusione di tale intervento, visto che si è parlato di bottiglie e vini, ricordo che uno dei vari sogni nel cassetto dei Fan Arresto era quello di creare il bianco ed il rosso d’arresto. Progetto rimasto fermo anni fa ad una bozza di etichetta da bottiglia. Chissà…
Stefano
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M26
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Re: Pco ed M di Cotici.

Alcuni appunti.

Nel ricordare che ANFA e Comitato sono gestori del sito, vi informo che la cosa sta evolvendo, avendo in scaletta diverse iniziative ed alcune richieste, di cui ovviamente verrà fornita opportuna ed ampia informativa quando il "cantiere" sarà avviato. Se qualcuno avesse suggerimenti in merito, non sia timido ma si faccia avanti.

Poiché l’impianto elettrico al Pco è stato l’impegno più gravoso e delicato, invito Pasto ad inserire delle suggestive immagini scattate ad illuminazione accesa, poco prima dell’inaugurazione.

A margine, vorrei citare invece chi non ha fatto un’emerita mazza, ma che invece impropriamente è balzato agli onori mediatici. :( Mi riferisco al maresciallo EI che ho incrociato domenica mentre scendevo dallo Skofnik per recarmi alla conferenza, che si è presentato un’ora prima dell’inaugurazione quando due dei nostri stavano iniziando il giro interno con la troupe Rai. Presentatosi in mimetica di servizio, si è inserito al gruppo, risultando alla fine del montaggio video, l’unico protagonista che si vede nel servizio giornalistico Rai. :?

A questo punto quoto Cavalli nel dire ma che cazz. :mrgreen:
Stefano
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Re: Pco ed M di Cotici.

Per primo un ringraziamento a M26 e ai partecipanti del Comitato per il lavoro fisico svolto. Mi è piaciuta l'analisi di Jolly46 e concordo che senza l'aggregazione dovuta a questo Forum (grazie Axtolf) probabilmente non saremmo arrivati a questo traguardo. Il forum ha una struttura grafica che permette l'uso di foto grandi, di ampi commenti ma soprattutto devi essere in postazione per usarlo. Nel tempo si sono aggiunti i vari gruppi di Facebook e WhatsApp ma non sono fruibili come il forum (grazie di nuovo Axtolf), le foto sono sparate in velocità, non esistono i thread, è tutto meno codificato. Quindi avanti col Forum.
saluti tracer
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Re: Pco ed M di Cotici.

tracer
Facebook e WhatsApp ma non sono fruibili come il forum (grazie di nuovo Axtolf)
Sono pienamente d'accordo con te!!!
GRAZIE AXTOLF
:-)(-: :-)(-: Gianfranco
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Re: Pco ed M di Cotici.

Toglietemi tutto, ma non il mio Forum!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Facebook mi dà ansia, whatsapp non lo so usare.
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Re: Pco ed M di Cotici.

Ringrazio M26 e Jolly per aver fatto chiarezza, ricapitolando le puntate precedenti.
Mi aggrego all'opinione, già espressa, che quanto fatto non sarebbe mai potuto iniziare senza questo forum. Mi sembra sia fuori da ogni dubbio il suo ruolo sia come luogo di discussione pubblica e strutturata (dettagli non da poco) sia come punto di aggregazione per altrimenti completi sconosciuti.

Detto questo, con un certo ritardo pubblico qui una visita virtuale analoga a quella della M4, pubblicata due mesi fa.
Le foto degli interni le ho fatte di fretta sabato 7 novembre, qualche istante prima dell'inaugurazione.
A differenza della appena citata M, gli interni del PCO ci hanno fatto dannare non poco. Oltre ai problemi di allagamento già citati da M26 (che pare ci fossero già 25 anni fa, carte alla mano --e qui va reso merito al lavoro coi lucidi del Comitato), l'impegno più ostico è stato rimediare al saccheggio dell'impianto di illuminazione, sembrerebbe perpetrato poco dopo la dismissione.

Le didascalie si riferiscono alla foto sottostante.
Talvolta ho scritto dei dettagli noti e stranoti qui, ma sono partito dai testi che ho preparato per la pagina Facebook ed è inevitabile che sia rimasto un po' di tono "per non adetti".


Comincio con la planimetria, frutto di un rilievo che Blackshot ed io abbiamo fatto nell'estate del 2010.
PIANI_PCO_SAN_MICHELE_2015 div_mk3-divulg.png
PIANI_PCO_SAN_MICHELE_2015 div_mk3-divulg.png (98.56 KiB) Visto 4527 volte
Che qui è raffigurata sovrapposta a delle foto aeree a 0,2m/pixel (fonte: protezione civile RAFVG, disponibili qui come allegato ai DTM da LIDAR 1m/pixel)
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zoom_1-500_cima_Skofnik.jpg (201.83 KiB) Visto 4527 volte
Salita la strada allo Skofnik, l'ingresso al PCO si incontra subito a destra, appena dopo un vascone in pietre e cemento, di datazione incerta --in ogni caso antecedente la fortificazione.
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L'ingresso è dotato di due portelloni distinti, ciascuno a servire una scalinata.
Le due scalinate convergono verso una porta antisoffio, oltrepassata la quale si accede al ricovero.
Osservazione: la porta si apre addosso a una delle due scalinate, rendendola di fatto inutile.
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(foto M26)
(foto M26)
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Dopo la porta antisoffio, si incontrano un portoncino sottile e la porta antischegge (termine, ad essere precisi, che non viene mai menzionato nell'inventario). In fondo al corridoio di ingresso, la feritoia per la difesa interna.
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Oltrepassato il gomito del corridoio in corrispondenza della posizione di difesa interna, subito a sinistra si incontra il locale bonifica, un ampio vano spoglio, con annessi due rispostigli.
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Il corridoio prosegue parallelo al locale bonifica, che è dotato di una seconda porta. In corrispondenza di un altro angolo, uno dei numerosi pozzetti per le antenne, che corrispondono ad altrettanti funghi in superficie.
Il tubo che corre all'interno del pozzetto è abbattibile, per poter abbassare le antenne (il preciso funzionamento non è ancora chiaro). Qui il collegamento per l'antenna di una delle due AN/GRC-9 di cui era dotato il doppio posto comando.
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Dall'interno del locale bonifica, guardando verso il corridoio: si raggiunge un incrocio.
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A destra le scale per il posto comando della fortificazione, il classico PCO di fanteria (contrassegnato da scritte blu), a sinistra invece il ricovero del posto comando truppe campali (scritte gialle). Davanti, un breve corridoio dal quale si raggiungono due locali ciechi adibiti a WC (a sinistra), il locale gruppi elettrogeni e batterie (proseguendo diritto), il locale carburanti (a destra).
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Il corridoio appena citato.
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Punto luce a fianco della porta del locale carburanti. Non ho sue foto, è una stanza con fondo in sabbia e uno sfiato comunicante con la superficie.
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Dal locale gruppi elettrogeni, guardando il corridoio nella direzione opposta. Dopo la seconda porta, l'incrocio citato prima.
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Il locale gruppi elettrogeni. Per ciascuno dei due posti comando simmetrici: lo scarico del gruppo, morsettiera, quadretto con due magnetotermici (illuminazione e "alimentazione apparati", ovvero le radio GRC-9 e le ventole dell'impianto di filtropressurizzazione). Tutto l'impianto funziona a 24V CC. Qualche lavoro qui è ancora da finire.
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Ritornati all'incrocio: porta stagna e scale verso il ricovero comando "giallo".
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Ricovero comando blu. Da sinistra: rastrelliera armi portatili, tavolo e telefono del Comando Opera, porta verso la camerata.
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Guardando in direzione opposta, verso il corridoio da cui siamo appena scesi: la scatola di protezione per le linee telefoniche, con le due prese per i centralini; la nicchia con la radio R300 e la sua presa; una radio PRC-26 nella nicchia a destra. Va precisato che le radio e il telefono visibili in queste foto sono di un collezionista, che li ha gentilmente prestati per l'inaugurazione.
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Tre schede appoggiate sul tavolo per i centralini, in mancanza degli stessi. Da sinistra: una figura dal manuale del centralino SB/22-PT, lo schema dei collegamenti telefonici (un anello a 5 coppie che passa per tutte le 5 M dell'opera, ogni opera ha una linea dedicata che si interrompe nella sua morsettiera telefonica, andando così a definire un circuito "destro" e uno "sinistro"), la mappa del cavo interrato e dei cippi SM. Queste ultime due schede arrivano dalla documentazione in carico al 12° reparto infrastrutture che, come già detto, è stata consultata e digitalizzata dal Comitato per la Storia della FdA.
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Radio R300 nella sua nicchia.
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Il tavolo del Comando Opera, col telefono EE-8 collegato alla presa interna "COP-8".
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Il corridoio che collega i due ricoveri comando
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Sempre nel ricovero comando blu. La nicchia a sinistra è dedicata alla radio AN-GRC/9, corredata dalla presa per il cavo verso l'antenna e di una morsettiera per l'alimentazione a 24V CC. In mancanza dell'apparato originale, vi è appoggiata una radio spalleggiabile PRC-9 (talvolta usata dalle squadre del plotone difesa vicina?).
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Dalla camerata blu, guardando verso il corridoio che porta agli osservatori. A destra il locale per acqua e viveri.
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Ora siamo nel ricovero comando giallo, all'estremità opposta del corridoio di collegamento mostrato prima. Presa per l'antenna di una R300 del posto comando truppe campali. Un termometro messo per togliersi una curiosità: da luglio a novembre, non si è mai mosso al di fuori di 15±1°C. Sarebbe interessante affiancarci un igrometro. E la consulenza di un enologo :mrgreen:
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Ecco il ricovero del posto comando truppe campali, simmetrico al suo analogo blu.
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Ci spostiamo nella camerata, per ora priva delle brande. Si nota una delle bocchette di areazione, che forniscono aria pulita ai locali più bassi, in sovrappressione rispetto all'esterno. Sono visibili anche i ganci per i cavi che raggiungono il radar, descritto più tardi.
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Voltandosi verso il ricovero comando. La differenza da "quello blu" è che questo è privo del centralino collegato al resto dell'opera. È però provvisto di due prese telefoniche collegate a quest'ultimo, dal quale poi si diparte una linea volante esterna che avrebbe raggiunto un "posto comando Artiglieria".
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Dalla camerata gialla, la scala che sale verso il corridoio che collega gli osservatori.
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Svoltando subito a sinistra, lasciandosi a destra il breve corridoio per l'uscita di sicurezza (a pozzo, protetta dalla consueta sequenza di porta stagna, antischegge, portone), si raggiunge il corridoio, relativamente lungo, verso il pozzo del radar e l'osservatorio di artiglieria. Ci si lascia alle spalle un piccolo locale per il gruppo elettrogeno del radar.
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Dal pozzo del montacarichi del radar, guardando verso l'osservatorio di artiglieria, protetto da due scudi scorrevoli.
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Il radar era un piccolo AN/TPS 33 (un altro dettaglio che senza il lavoro del Comitato per la Storia sarebbe completamente ignoto), qui visibile montato su uno Schützenpanzer SPz 11-2 Kurz in versione Radarpanzer 91-2 (foto da spz-kurz.de)
(foto da spz-kurz.de)
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L'osservatorio di artiglieria, un piccolo locale con tavolo e sedia ribaltabili, luce da tavolo, soffitto in putrelle a vista. Dall'esterno ha il classico aspetto di una postazione in caverna. Può essere mascherato montando un grande tabellone in vetroresina. L'osservatorio guarda verso sud-est: per ora nessun panorama degno di nota, a causa della vegetazione, ma sforzandosi un po' però si intravede il "vallone" d'infilata, l'altopiano di Lokvica, l'Hermada, il mare.
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(foto Blackshot)
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Mi rendo conto manchino ancora molte foto: tra i locali interni il cunicolo secondario, che unisce l'osservatorio del PCO con quello di artiglieria, con l'uscita di emergenza e col locale filtro e pressurizzazione, mancante anche quest'ultimo. Idem per gli esterni, per i quali compenserò con un successivo invio.
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Alberto
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Re: Pco ed M di Cotici.

Una parola sola: WOW

(:-x)
Luca

che ti propone una visita al Vallo Alpino e/o al Vallo Alpino in Alto Adige
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Leandro
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Re: Pco ed M di Cotici.

magnifico! :-)(-: :-)(-:
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