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Girolamo Manisco

Si è spento o la notte del 18 giugno del 2012 all'età di 94 anni presso l'ospedale Policlinico Gemelli di Roma Girolamo Manisco


Novantacinque anni. Tanti gli anni vissuti da Medaglia d’Oro al Valor Militare, una delle rarissime consegnate a persone in vita, da Girolamo Manisco, eroe della X MAS protagonista di un’impresa eccezionale nello Stretto di Gibilterra e poi di una vita da romanzo, imprenditore dal Sud America all’Italia, spentosi lunedì notte nella Capitale.
La Marina Militare saluterà Girolamo Manisco e i suoi familiari venerdì 22 giugno - ore 10,30 - a Roma, presso la Chiesa Santa Maria dei Miracoli, a Piazza del Popolo.

L’ultimo tributo della Marina a questo suo Ufficiale che, durante la Seconda Guerra Ufficiale, da Guardiamarina della X Flottiglia MAS, dopo aver attirato su di sé l'attenzione nemica, favorì l'azione in corso degli altri compagni, sfuggì alle bombe di profondità e, nonostante stordito dalle esplosioni ravvicinate degli ordigni, non consegnò agli avversari l'apparecchiatura e portò in salvo il secondo operatore.

Incarnazione di valori e virtù sulla cui base la Marina Militare impernia la formazione del suo personale, insieme al continuo processo di aggiornamento e professionalizzazione, in linea con l’evoluzione di una moderna Forza Armata. Tradizione e futuro, proprio come Girolamo Manisco, eroe e innovatore.


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Giovanissimo ufficiale degno, per nobiltà d'animo e per entusiastica devozione al dovere, delle più luminose tradizioni dei mezzi d'assalto della Marina italiana.
Destinato alla X Flottiglia M.A.S., dopo lungo pericoloso allenamento, veniva assegnato alla più ardita azione di forzamento intrapresa dalla Marina ed affrontava con estrema decisione e freddo coraggio i più recenti e micidiali ritrovati della tecnica bellica nell'assalto alla munitissima base nemica.
Raggiunte quasi le ostruzioni retali, dopo aver superato con temeraria schermaglia le bombe subacquee lanciate con frequente ritmo da unità di vigilanza foranea, veniva scoperto ed investito da intenso tiro di armi leggere, mentre la piazzaforte in allarme si illuminava a giorno nell'ansia della ricerca.
Costretto a rinunciare all'impresa, attirava su di sé l'attenzione nemica allo scopo di favorire l'azione in corso degli altri compagni finché, localizzato anche dalla motovedetta in perlustrazione, si immergeva subendo lunga caccia con bombe di profondità. Stordito dalla concussione delle bombe, riusciva a distruggere l'apparecchiatura ed a trascinare alla superficie il secondo operatore, rinunciando all'impresa solo al limite delle possibilità umane.
Acque di Gibilterra, 22 dicembre 1942

Nato a Taranto il 31 agosto 1917. Allievo del 1° Corso preliminare navale presso l'Accademia di Livorno, nel maggio 1941 conseguì la nomina a Guardiamarina di complemento e fu inviato presso la Stazione Sommergibili di Brindisi. Passato, a domanda, nella X Flottiglia MAS, dopo un duro tirocinio divenne Operatore dei Mezzi d'Assalto e operò alla missione di forzamento della base inglese di Gibilterra del 22 dicembre 1942 durante la quale, avvistato e sottoposto a violenta reazione con lancio di bombe subacquee e con il fuoco di armi leggere, attirava su di se l'attenzione della difesa per permettere l'azione degli altri operatori. Costretto a rinunciare all'impresa, distruggeva l'apparecchiatura a semisvenuto venne catturato.
Rimpatriato nell'aprile 1944, partecipò alla guerra di liberazione nel Gruppo Mezzi d'Assalto partecipando, in stretta collaborazione con subacquei inglesi, al forzamento del porto di La Spezia avvenuto nella notte del 22 giugno 1944, ed a quello di Genova del 19 aprile 1945, che culminò con il danneggiamento della portaerei Aquila. Nel corso dell'azione, a causa di una grave avaria al mezzo, Gerolamo Manisco fu costretto a desistere dall'attacco e ad affondare il proprio semovente subacqueo. Congedato il 3 agosto 1947 e ripresi gli studi interrotti, conseguì la Laurea in Ingegneria Elettromeccanica all'Università di Torino e, trasferitosi in Venezuela nel gennaio 1955, diresse un complesso industriale a Caracas, rientrando in Italia nel 1963.
Fu promosso Tenente di Vascello nella riserva di complemento.
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