Avatar utente
Gian Luca
Maresciallo Ordinario
Maresciallo Ordinario
Messaggi: 565
Iscritto il: gio mag 20, 2004 1:11 pm
Località: Faenza/Bologna

Federico ha scritto:
Pierpa ha scritto:E' anche leggendo pezzi come questo, di rara carica emotiva, che uno fa la scelta di fare l'alpino. Si diventa parte di qualcosa di speciale... ragazzi, sarò anche infantile, ma non vedo l'ora (- 35 giorni...)!
:lol: :lol: :lol:

Perdonami la battuta, Pierpa, ma se comici a contare i giorni da prima di partire, mi sa che rischi di trovare davvero lungo :lol: :lol: :lol:

Scherzi a parte: ti auguro una naja intensa ed interessante, senza troppi tempi morti (che sono deleteri per l'umore), Insomma: che ti passi alla grande.

Ciao
:lol: :lol: :lol:
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

Segnalo come sia da pochi giorni nelle librerie "Il segreto degli Alpini", raccolta di articoli ed altri scritti di G. Bedeschi. In allegato un CD con interventi a voce dell'autore.
Di seguito, un breve passo tratto da un testo del 1965 e pubblicato pochi giorni fa sul "Corriere della Sera".
Mandi.
Luigi

Questo è il segreto degli alpini, un semplicissimo segreto che chiunque potrebbe intendere in un attimo, se venisse dalla via degli alpini. È facile. Basta immaginare una creatura umana che è giunta a notte dopo una pesante giornata, e le palpebre si chiudono da sole, e c' è un po' di paglia per terra in una tana fredda sì, ma non tanto come fuori nella trincea; darebbe chissà  che cosa per buttarsi giù a dormire un poco. Ma oltre la trincea ci sono duecento metri di terra di nessuno e al di là  stanno quegli altri, pronti ad approfittare del buio e a venirti a fare la sorpresa in pattuglia, una bella sventagliata nel sonno e chi s' è visto s' è visto. Dormire, poter dormire un' ora in pace. Ma c' è vicino Tonio, Tonio che si è già  infilato il cappotto e allarga il buco del passamontagna perché la barba gli piace tenerla fuori, e già  brontola per il freddo che prenderà  perché comincia il suo turno di guardia alla mitragliatrice. L' altra creatura lo vede infatti uscire dalla tana, e allora si sdraia sulla paglia e pensa: vieni sonno, adesso puoi venire perché fuori ci pensa Tonio; e non sa che Tonio ha fatto lo stesso pensiero per lui, due ore prima. E tanto meno riflette sul buffo fatto che i lunghi chilometri di trincee, nel buio e nel silenzio della notte, prima ancora di essere linee tenute da soldati in armi, costituiscono il punto di contatto di tanti esseri umani che si cercano l' un l' altro, e s' appoggiano a vicenda per difendersi dalla guerra che uccide, e si misurano giorno per giorno nella loro forza, nelle loro azioni, e ne traggono stima, e coraggio, e fiducia per la disperata vita (...). Si forma così, fra gli uomini in guerra, una solidarietà  senza mezze misure, di gente che si riconosce fino in fondo; e quando battono sulle linee le ore estreme, o i lividi minuti di sempre, in ogni caso c' è sempre qualcosa da poter dare se ce l' hai, ed è sempre per gli altri e mai per te; per te, proprio tuoi, ci sono soltanto i pidocchi e quella tua coscienza che non ti senti addosso, ma che i compagni ti vedono affiorare sempre più chiara giorno per giorno, da ogni tua azione, così da diventare un connotato come le tue labbra e i tuoi occhi, e tu quello sei e quello resti anche dopo venti o cinquant' anni. E quello verranno ancora a cercare i tuoi compagni all' Adunata: un uomo a cui stendere la mano con tutta l' effusione dell' animo, un fratello da abbracciare perché la fraternità  è una tale realtà  che, quando nasce dal patimento condiviso insieme al pane in mezzo al sangue, non sa morire più.
***
Ecco cosa glielo fa fare. Ecco il semplice, elementare segreto degli alpini: un sacro patto umano. Sono legati uno per uno, è un' intesa profonda che passa da uomo a uomo sul filo della Penna Nera. Un patto umano che ha legato una volta e lega per sempre, fra gente che si è misurata nel profondo e se si guarda negli occhi si legge nel cuore. Non è cosa da poco, a questo mondo. Ecco il senso, il gusto dell' Adunata, vale la pena di accorrere, di ritrovarsi. È un gigantesco atto d' amore collettivo, alla buona s' intende, senza complicazioni, da alpini insomma. Ma non giudicateli dall' apparenza, allegri e burloni come sono; quelli camminano in centomila, ma potete moltiplicarli a volontà , non finiscono più perché si portan dietro i loro morti, dispongono perfino di un loro paradiso, il Paradiso di Cantore. E i battaglioni, i gruppi, le compagnie, le batterie sono densi di vivi e di morti allineati insieme, tutti presenti, è una tradizione che non molla, che fa pensare. I morti si sono sacrificati per i vivi, non è una frase, è una realtà  che va a ritroso negli anni, che si inarca intatta verso l' avvenire. È un esercito che non si distrugge, alle anime non si spara. E anime prima di tutto hanno i reparti, anime hanno le divisioni, le brigate, i reggimenti, i battaglioni, somma di anime moltiplicata nel tempo, nei luoghi, dovunque alpini hanno sanguinato popolando di spiriti i monti, il deserto, la steppa, il profondo del mare. Hanno popolato anche la storia, perfino la leggenda con la realtà  del loro patto umano.
***
Tridentina, Julia, Cuneense, Pusteria. Quattro nomi di divisioni alpine (per non poter nominare tutti i reparti) giù fino alle compagnie, agli uomini caduti ad uno ad uno sulle pietre, sulla neve che ci voleva tutti. Il patto valeva dovunque, come vale oggi; e ricordare in quali misure e modi fu perennemente suggellato è impossibile, perché innumerevole è la testimonianza; meglio è dire che il patto fluisce nel tempo, lega generazione a generazione d' alpini, fa germinare nuova solidarietà  di animi. Oltrepassa la vita, vale per nuove vite. Al posto di infiniti esempi, un solo esempio, un nome: generale Franco Magnani, morto qualche mese fa a Torino, ove comandava la Brigata Taurinense. Io lo ricordo ancora adesso come lo vidi il 22 gennaio 1943 sul fronte russo, in un boschetto presso Novo Georgiewka. Eravamo accerchiati dai carri armati, la solita faccendaccia della ritirata. Lo rivedo: giovane capitano aiutante maggiore del 9° Alpini, un gigante, bellissimo, vero campione d' una razza, dalla forza smisurata. Il giorno dopo era prigioniero: undici anni di prigionia in Russia, dedicati a prodigarsi per i compagni oltre ogni limite tanto da ricevere, al rimpatrio, la medaglia d' oro al valor militare per il suo comportamento di soldato in prigionia. Nel novembre scorso ricordavamo appunto quel 23 gennaio, quando stavamo a poche centinaia di metri l' uno dall' altro in due settori dello stesso paese attaccato dai russi. Il suo comandante di reggimento, ormai stremato e contornato dai soldati superstiti ridotti a larve d' uomini senz' armi, decise la resa per salvarli dall' ultimo sterminio. - E tu come stavi, in quel giorno? - avevo chiesto a Magnani. - Ero in perfetta forma. Affamato, ma in gamba. È incredibile, ma la ritirata mi aveva fatto bene, mi aveva allenato, per così dire; facevo senza dubbio ogni giorno almeno sessanta chilometri con gli sci, avanti e indietro lungo la colonna per tenere i collegamenti. Potrei affermare che ero pronto per le Olimpiadi. Mi guardava con quei suoi occhi celesti, come a scusarsi per quell' atleta che era. - E così - gli dissi - avresti potuto facilmente sfuggire alla cattura, salvarti dalla prigionia. Esitò, quasi cercasse le parole più semplici, più brevi per uscire al più presto dalla domanda. - Come potevo - mi rispose - abbandonare il colonnello Cimolino e i nostri alpini? Ero il solo che potesse stare in piedi, dovevo fare qualcosa per loro. Undici anni di campo di concentramento per loro: il regalo di Magnani ai suoi alpini. Ecco il patto. Ora Franco Magnani è morto, ma naturalmente sarà  a Trieste, nel cuore di tutti. E ci sarà  anche Maffenini Serafino, della 32a Batteria del Gruppo Bergamo, Divisione Tridentina. Ora sta a Gallarate, via Trombini 5. - Sa, sior tenente - mi ha raccontato quest' inverno -, la mia batteria sul fronte russo era un po' speciale: eravamo sedici fratelli, tutti insieme in batteria. - Cosa stai dicendo? Vuoi ripetere? - Sì, a due a due c' erano otto coppie di fratelli. Due per otto, sedici fratelli. E tutti feriti, tutti congelati, tutti uguali e conciati, s' immagina che scena? Oggi pare una favola - e rideva, soddisfatto di raccontarne una bella. - E in quanti siete usciti dalla sacca? - In sedici, tutti quanti. Sa, ci si aiutava come si poteva, ci si teneva d' occhio. Un po' come tenersi sempre per mano. Sì, proprio, sedici fratelli, tutti usciti insieme dalla sacca. Ci scriviamo ancora adesso. Bello, no? Cose da alpini, appunto.
(G. Bedeschi)
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

E se non erro, con l'aiuto anche di quei sedici fratelli, la 32a Btr. è riuscita a portarsi fuori dalla sacca tutti i suoi obici.

Chapeau.

Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86
nesi
Caporale Maggiore
Caporale Maggiore
Messaggi: 95
Iscritto il: gio mag 26, 2005 3:17 pm

Ho visto che questo forum è fermo da tantissimo tempo, ma spero che vi vada di rispondermi comunque... Ho letto 100.000 gavette di ghiaccio ai tempi remoti della mia 5° superiore e mi ha colpito così tanto che me lo sono portato alla maturità , da lì ho letto praticamente tutti gli altri testi che avete citato, ma non ho mai comprato nulla sulla grande guerra.
Avete qualche libro da consigliarmi che non sia troppo storico o troppo tecnico, che racconti la vita dei soldati...

12 Novembre 2003

Lampi fulminei
dolorosi e laceranti.
Compagni fraterni
dissolti dalla pazza collera della guerra.

Amici,
dei quali rimane soltanto
un polveroso brandello di divisa
sospinto dal vento.

Sulla nuda terra,
intorno a quel basco malconcio,
ora, rispettoso silenzio.
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

nesi ha scritto: Avete qualche libro da consigliarmi che non sia troppo storico o troppo tecnico, che racconti la vita dei soldati...
Quelli che ho letto, e di cui ho un buon giudizio (tutta memorialistica):

- Carlo Salsa, "Trincee";
- Arturo Andreoletti / Luciano Viazzi, "Con gli alpini sulla Marmolada";
- Ernst Jà¼nger, "Nelle tempeste d'acciaio";
- Erich Marie Remarque, "All'ovest niente di nuovo";
- Paolo Monelli, "Le scarpe al sole";
- Paolo Monelli / Giuseppe Novello, "La guerra è bella ma scomoda";
- Piero Jahier, "Con me e con gli Alpini";
- Fritz Weber, "Dal Monte Nero a Caporetto".


Alcuni ancora pubblicati, altri da cercare in biblioteca.
Se ti interessa qualcosa a livello storico, per iniziare, chiedi pure.
Mandi.
Luigi

P.S.: la poesia è tua? Per questioni storiche ed operative, il basco stona. Meglio l'elmetto.
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
Gian Luca
Maresciallo Ordinario
Maresciallo Ordinario
Messaggi: 565
Iscritto il: gio mag 20, 2004 1:11 pm
Località: Faenza/Bologna

Cara nesi seguendo le mie preferenze io ti consiglio il Lussu di Un anno sull'altipiano e tutto il Rigoni Stern; di quest'ultimo è uscita l'opera completa (Mondadadori ) che ha il grande pregio di essere ordinata, per volontà  dell'autore, per cronologia dei fatti narrati, delchè ti sarà  agevole selezionare i libri o i racconti.
Ciao e benvenuta.

P.S. Luigi, "Con me e con gli Alpini" di Jahier, com'è? Si trova in commercio o è fuori catalogo?
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

Gian Luca ha scritto: P.S. Luigi, "Con me e con gli Alpini" di Jahier, com'è? Si trova in commercio o è fuori catalogo?
Io ho letto la copia che abbiamo in sede. Non so dirti se sia ancora in commercio (ultima edizione da me conosciuta: Mursia nel '75 o giù di lì).
Giudizio: linguaggio un poco aulico, poche armi e battaglie ma tanta umanità  dei vecchi richiamati del battaglione dove servì l'autore (Monte Antelao?).
Struggente e privo di retorica il famoso passo sull'alpino Somacal Luigi.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

Ciao nesi,

pure questo testi mi è piaciuto:

Le Aquile delle Tofane. di Luciano Viazzi, Ed. Mursia.



In generale direi che autori come Viazzi, Andreoletti, Robbiati; Massignani; editori come Mursia ma anche altri editori più piccoli ma "locali" (nel senso che sono editori siti in zona di operazioni della Prima GM, per così dire) come ad esempio Rossato, sono da consigliare.

Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86
nesi
Caporale Maggiore
Caporale Maggiore
Messaggi: 95
Iscritto il: gio mag 26, 2005 3:17 pm

Sono stata un po' presa da altre discussioni ed ho dimenticato di ringraziarvi per i consigli... vi chiedo scusa e vi ringrazio di cuore, ne farò tesoro!
Credo che partirò con il libro che mi ha consigliato Federico... Forse lui capirà  perchè... (:ho:) :wink:
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

nesi ha scritto:Sono stata un po' presa da altre discussioni ed ho dimenticato di ringraziarvi per i consigli... vi chiedo scusa e vi ringrazio di cuore, ne farò tesoro!
Credo che partirò con il libro che mi ha consigliato Federico... Forse lui capirà  perchè... (:ho:) :wink:

Mi fai arrossire :oops:

:D

Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

Trovato su http://www.cimeetrincee.it
Mandi.
Luigi

Prima marcia alpina

Uno per uno
bastone alla mano
e alla salita cantiamo

se chiedi le reni rotte alla mina
se chiedi il posto della gravina
se chiedi il ginocchio piegato a salire
se chiedi l'amore pronto a patire:

son io l'alpino, rispondiamo
e all'adunata corriamo

Ma la montagna, alpino, è franata
ma la tua tenda, alpino, è sparita;
alpino, tutta l'acqua è seccata
alpino, il vetrato gela le dita;
ma la tua penna è folgorata
ma la gran notte di nebbia è salita

Uno per uno
corda alla mano
dove non si passa passiamo.

E la balma di roccia ci ricoprirà 
e l'acqua di neve ci disseterà ;
la penna il fulmine domesticherà 
la nebbia il sole l'avvamperà 
quando l'alpino passerà .

Uno per uno
zaino alla mano
e nei riposi ci contiamo

Alpino, tu sei passato
ma il compagno che manca è ferito
la mitraglia l'ha arrivato
dalla croda l'ha distaccato
nella gola l'ha tranghiottito.

Dove sei, compagno caro,
al paese dovevi tornare;
se qualcuno lo potrà  rivedere
gliene chiederà  la tua mare.
Ma non sei stato abbandonato
ma ti veniamo a ritrovare.

Sei il nostro ferito
ti riprendiamo
al paese ti riportiamo

Tutti per uno,
mano alla mano
dove si muore discendiamo.

Tutti per uno,
mano alla mano
dove si muore discendiamo.

Ma il tuo compagno, alpino, è spirato
al paese non può tornare;
ma il suo lamento è dileguato
non ti chiama più a ritrovare.
Sulla coltrice del nevato
resterà  solo a riposare.

Dove sei, compagno caro,
se al paese non puoi tornare
ma non sei stato abbandonato
ma ti veniamo a ritrovare.

Il viso bianco gli rasciughiamo
il corpo stronco gli ricomponiamo.
E' il nostro morto
ce lo riprendiamo
alla patria lo riportiamo.

Uno per uno
fucile alla mano
e lo vendichiamo.

Marzo, sopracroda.
Ai miei soldati dell'Alpago
e a ogni alpino.
Piero Jahier
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

Luigi:

semplicemente e assolutamente M A G N I F I C A.

Grazie.

Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

Federico ha scritto:Luigi:

semplicemente e assolutamente M A G N I F I C A.

Grazie.

Ciao
Prego. :D
L'avevo cercata sulla rete subito dopo Parma, perchè una delle sue strofe era posta a commento di una foto alla mostra sulla guerra in alta montagna e non me la ricordavo bene.
L'altro giorno ho riprovato ed ho avuto maggior fortuna.

Bisogna dire che con il suo stile unico Jahier è riuscito a condensare tutti gli aspetti della Grande Guerra degli Alpini.
Compresa, negli ultimi versi, una certa, indispensabile durezza.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
Pierpa
Maresciallo Capo
Maresciallo Capo
Messaggi: 1031
Iscritto il: mar lug 06, 2004 8:49 am
Località: Gorizia

Volevo segnalare che sono stati ristampati dalla Mursia - da un po' a dir la verità  :oops: - vari volumi della serie "C'ero anch'io" a cura di G.Bedeschi sulle esperienze dei nostri combattenti sui vari fronti della Seconda Guerra Mondiale. A parte quelli sul fronte russo che ci riguardano più da vicino in quanto Alpini ho visto in giro anche quello dedicato al fronte in Nord Africa.

Sempre della Mursia segnalo il bel libro di G.Ascani e F.Fatutta "Muli in guerra" che mi son letto durante naja. Narra la storia del mulo Palù e del suo sconcio del btg "Pieve di Teco" dall'Albania alla Russia, molto bello e commovente nel descrivere il rapporto particolare che si instaura tra uomo e animale entrambi chiamati a fare la naja (e che naja!). Consigliato vivamente.

Un altro testo che ho recuperato fortunosamente è "7 rubli per il cappellano" che raccoglie le memorie di don Guido Turla, cappellano del "Saluzzo", sulla campagna di Russia e la sua successiva prigionia nei gulag. Non ho letto ancora altre testimonianze di reduci dalla prigionia in Russia e non posso perciò fare paragoni e critiche ma il testo mi ha colpito notevolmente. Unica pecca: l'edizione in mio possesso è del 1970 (la prima del 1963) della Longanesi, non so se esiste qualcuna più recente.
MAI DAÛR!
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

Pierpa ha scritto:Volevo segnalare che sono stati ristampati dalla Mursia - da un po' a dir la verità  :oops: - vari volumi della serie "C'ero anch'io" a cura di G.Bedeschi sulle esperienze dei nostri combattenti sui vari fronti della Seconda Guerra Mondiale. A parte quelli sul fronte russo che ci riguardano più da vicino in quanto Alpini ho visto in giro anche quello dedicato al fronte in Nord Africa.
Vero. Ed infatti sono riuscito ad accattarmi Fronte d'Africa, che mi mancava.
Pierpa ha scritto:Sempre della Mursia segnalo il bel libro di G.Ascani e F.Fatutta "Muli in guerra" che mi son letto durante naja. Narra la storia del mulo Palù e del suo sconcio del btg "Pieve di Teco" dall'Albania alla Russia, molto bello e commovente nel descrivere il rapporto particolare che si instaura tra uomo e animale entrambi chiamati a fare la naja (e che naja!). Consigliato vivamente.
E' forse uno dei più bei libri che mi sia capitato di leggere di recente.

E si capisce pure perchè alcuni della Cuneense arrivarono a Nikolajevka, sita per loro, in teoria, sulla strada sbagliata. Non vorrei dire una cavolata ma di questo fatto (senza il particolare della mappa) si trova riscontro pure in uno dei C'ero anch'io.
Pierpa ha scritto:Un altro testo che ho recuperato fortunosamente è "7 rubli per il cappellano" che raccoglie le memorie di don Guido Turla, cappellano del "Saluzzo", sulla campagna di Russia e la sua successiva prigionia nei gulag. Non ho letto ancora altre testimonianze di reduci dalla prigionia in Russia e non posso perciò fare paragoni e critiche ma il testo mi ha colpito notevolmente. Unica pecca: l'edizione in mio possesso è del 1970 (la prima del 1963) della Longanesi, non so se esiste qualcuna più recente.
Prova questo:

La Fame dei Vinti
Diario di prigionia di un sergente della Julia in Russia
di Luigi Venturini
Gaspari Paolo Editore (CDA), Udine 2003, ISBN 8886338937

Sei stato fortunato a trovare quel libro. Io è da un po' che lo cerco, ma fino ad ora, nisba.

Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86

Torna a “Materiale Alpino”