Dopo la rivolta dei lavoratori extracomunitari di Rosarno e gli scontri con i residenti calabresi che ne è seguita, come sempre alcune forze politiche invocano subito l'uso dell'esercito, candida amissione da parte dei poliici che le forze di polizia italiane (le più numerose nel mondo) non riescono a fare il loro lavoro.
Ma visto che vivo in uno Stato dove se metto l'auto in divieto di sosta immediatamente mi multano, cosa ci fanno più di diecimila immigrati irregolari nelle campagne calabresi?
Come è possibile che lo Stato vada immediatamente a sanzionare un comune cittadino se mette un vaso da fiori di fianco alla porta d'ingresso (occupazione abusiva di suolo pubblico) , ma chiuda gli occhi in modo così sfacciato di fronte a quei gironi infernali che sono alle baraccopoli di Rosarno e di tanti altri posti in giro per l'Italia?
Il motivo è solo uno: gli immigrati irregolari portano benessere a chi li sfrutta. Per farlo vivono in condizioni igieniche da porcile, assunti in nero e con paghe da fame, senza nessun tipo di assistenza. La risposta pronta del solito terzomondista è sempre la stessa: "Sono qui da noi perché fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare!". Tutto il contrario, se gli italiani fossero pagati il giusto ci sarebbe la fila di calabresi disoccupati per prendere il loro posto.
Gli immigrati lavorano in condizioni disumane che gli italiani non possono più tollerare, per questo sono qui. E allora, ancora, chi ci guadagna? La criminalità in cerca di mano d'opera a basso costo e chi affitta dei tuguri a peso d'oro. Questa è solo la prima fascia, quella più visibile. Gli immigrati sono una risorsa elettorale, portano voti sia a destra che a sinistra. Sono uno strumento di distrazione di massa usato dai partiti. La Lega e il Pdl vivono dell'uomo nero, del babau. Il Pd e dintorni del buonismo a spese delle fasce più deboli della popolazione che vivono a diretto contatto con gli emigrati e si disputano le risorse. Voti a destra, voti a sinistra.
In uno Stato dove migliaia di irregolari si rivoltano a Rosarno e la mettono a ferro e a fuoco è evidente che lo Stato non c'è più. Africani contro calabresi, in mezzo il nulla di chi non si è mai fatto carico dei flussi migratori, dell'accoglienza, dell'integrazione.
Non abbiamo bisogno di nuovi schiavi, ne abbiamo a sufficienza di autoctoni. E così, una rivolta degli immigrati, diventa SOLO un problema di ordine pubblico, di controllo del territorio. L'Italia è un piccolo Paese, con poche risorse e un tasso di disoccupazione da far paura. Dobbiamo avere il coraggio di dirci che gli immigrati sono in prevalenza forza lavoro sfruttata, merce per imprenditori del crimine senza scrupoli. Una risorsa preziosa per i politici che li lasciano al loro destino. E' in corso una guerra, che qualche volta esplode, tra poveri: immigrati e cittadini italiani, entrambi presi per i fondelli.