cavalli ha scritto:a parte la diatriba dello scudo sabaudo o comunale, come mai è stato cambiato più volte le modalità del decesso?
Mon Adjutant,
non sono due cose separate. Anzi.
Prova a metterti in un sistema di riferimento fisso.
Capisci subito che fornire l'immagine di un
"alpino caduto in combattimento lasciando come memento una sua foto colla bandiera del Re"
ha sull'opinione pubblica - ovvero su quella entità che si vorrebbe
causa quando invece è
effetto - un impatto ben diverso che fornire quella di un
"soldato di pace vilmente assassinato dopo essersi fatto ritrarre col tricolore repubblicano"
(per inciso, quel tricolore che Paolo Caccia Dominioni accomunava, in "Alamein 1933-1962", alla bandiera di una repubblica centro-americana).
Non so se ricordi lo sciacallaggio mediatico occorso dopo che, fra le macerie della caserma di Nassirya, si intravide niente meno che una bandiera di combattimento della RSI.
Ecco, diciamo che probabilmente qualcuno nell'IT Army ha pensato di evitare casi simili.
Potevano forse ottenere altri risultati che quelli descritti?
In altri tempi, più civili, il capitano avrebbe scritto a casa. Qualche camerata avrebbe fatto visita ai genitori.
Cose così insomma, magari rozze, ma vere.
Oggi invece si impossessano di tutto psicologi ed esperti di pubbliche relazioni (per giunta in uniforme, che non è certo il fatto meno grave).
Ogni cosa viene ripulita e tirata a lucido, come le fronti vagamente lombrosiane dei nostri politici quando vanno in televisione.
Tutto suona, però, irrimediabilmente falso.
Mandi.
Luigi