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Re: Incidente Afghanistan

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Re: Incidente Afghanistan

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Re: Incidente Afghanistan

ROMA - Sono sei le vittime italiane del grave attentato avvenuto stamani nel quartiere diplomatico di Kabul.
Ma secondo la tv afghana Tolo, i militari italiani coinvolti tra morti e feriti sarebbero 12

La pattuglia di militari italiani che è stata coinvolta nell'attentato stava scortando un veicolo. Lo si apprende da fonti militari italiane, secondo le quali al convoglio era stato assegnato un servizio di scorta. I militari si trovavano in una strada centrale di Kabul quando si é verificata l'esplosione.

(ANSA)
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Re: Incidente Afghanistan

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Re: Incidente Afghanistan

Onore ai Militari Caduti e condoglianze ai Familiari.
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Re: Incidente Afghanistan

Questi i nomi dei militari caduti a seguito dell'attentato di questa mattina a Kabul:
- Tenente Antonio Fortunato, nato a Lagonegro (PZ), classe 1974, in forza al 186° reggimento paracadutisti “Folgore”;
- Sergente Maggiore Roberto Valente, nato a Napoli, classe 1972, in forza al 187° reggimento paracadutisti “Folgore”;
- 1° Caporal Maggiore Matteo Mureddu, nato a Oristano, classe 1983, in forza al 186° reggimento paracadutisti “Folgore”;
- 1° Caporal Maggiore Giandomenico Pistonami, nato a Orvieto (PG), classe 1983, in forza al 186° reggimento paracadutisti “Folgore”;
- 1° Caporal Maggiore Massimiliano Randino, nato a Pagani (SA), classe 1977, in forza al 183° reggimento paracadutisti “Nembo”;
- 1° Caporal Maggiore Davide Ricchiuto, nato a Glarus (Svizzera), classe 1983, in forza al 186° reggimento paracadutisti “Folgore”.
I feriti sono quattro, di cui tre effettivi al 186° reggimento paracadutisti “Folgore” e uno appartenente all'Aeronautica Militare.

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Re: Incidente Afghanistan

Da italiano, da padre di famiglia, da ex militare non ho parole.
Non chiamiamola missione di pace però.
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Re: Incidente Afghanistan

Ma la neolingua serve proprio ad artefare l'immagine della realtà .
"La guerra è pace".

Chiamandole col loro nome - campagne coloniali - bisognerebbe spiegare un mucchio di cose.

Prima di tutto, perchè i guerriglieri che fanno saltare i nostri soldati siano "vigliacchi, terroristi e assassini" quando agli italiani che facevano saltare i soldati tedeschi si è concesso fior di medaglie. E guai a chiamarli "vigliacchi, terroristi e assassini", perchè altrimenti fioccano le denunce.

Poi si dovrebbe spiegare perchè un popolo come il nostro, che in 65 anni di repubblica si è trovato unito solo una volta, per l'abolizione del servizio di leva, dia stura alla più incredibile e trita retorica orecchiata alla TV o sulle pagine delle gazzette ogni volta che un soldato muore sul campo.

E un mucchio di altre cose che ora mi sfuggono andrebbero spiegate, se le parole avessero ancora un significato.
Invece basta chiamarle "missioni di pace", e tutto sembra risolversi.

Mandi.
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Re: Incidente Afghanistan

Luigi ha scritto:Ma la neolingua serve proprio ad artefare l'immagine della realtà .
"La guerra è pace".

Chiamandole col loro nome - campagne coloniali - bisognerebbe spiegare un mucchio di cose.

Prima di tutto, perchè i guerriglieri che fanno saltare i nostri soldati siano "vigliacchi, terroristi e assassini" quando agli italiani che facevano saltare i soldati tedeschi si è concesso fior di medaglie. E guai a chiamarli "vigliacchi, terroristi e assassini", perchè altrimenti fioccano le denunce.

Poi si dovrebbe spiegare perchè un popolo come il nostro, che in 65 anni di repubblica si è trovato unito solo una volta, per l'abolizione del servizio di leva, dia stura alla più incredibile e trita retorica orecchiata alla TV o sulle pagine delle gazzette ogni volta che un soldato muore sul campo.

E un mucchio di altre cose che ora mi sfuggono andrebbero spiegate, se le parole avessero ancora un significato.
Invece basta chiamarle "missioni di pace", e tutto sembra risolversi.

Mandi.
Luigi
Come non condividere le tue parole e non provare disgusto a partire dai politici che, di fronte alla morte altrui, parlano di 'DOVERE' e 'PATRIA' e non hanno avuto nemmeno le palle per svolgere il servizio militare.
Un' altra cosa che stento a capire è quest'altra. Un mio compagno di lavoro ha scritto sulla sua pagina feisbùk che i talebani sono dei vigliacchi e che dovrebbero sfidarci in una guerra convenzionale in campo aperto, se ne avessero le palle. Ora, va beh che saranno analfabeti, ma mica idioti.
Al di là  delle opioni su chi sieda sulla sedia del giusto e chi su quella del torto, mi chiedo con che coraggio noi, una coalizione di 49 paesi che hanno ammassato armi ad altissima tecnologia, chiediamo a 4 straccioni di sfidarci in campo aperto.. bella forza, per la serie 'ci piace vincere facile'.
La realtà  è che se mandiamo i nostri a fare la guerra, può essere che ci scappi il morto. Sarebbe molto bello se ciò non accadesse, ma restiamo i soliti italiani che facciamo le cose tanto per fare, sperando che tutto vada per il meglio, e dando per scontato il 'sarebbe bello se'.
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Re: Incidente Afghanistan

Condivido in pieno quello detto sia di Gio,Luigi ed Hellis.Si continua insistere sulle missioni di pace che tali ormai non sono più.Secondo me o si torna a casa o si cambiano il nome delle missioni.
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Re: Incidente Afghanistan

Fatto salvo il cordoglio per i Caduti, non posso non concordare con Luigi al 100%.

Chiamare le cose col loro nome è la base della Giustizia. Non quella delle toghe nostrane: quella, ben più importante, che ha tra i suoi effetti rapporti chiari ed onesti fra le persone. Il perchè è semplice: la parola nome ha nella sua radice il vocabolo greco antico che significa legge, regola. Per cui se si chiamassero le cose col loro nome, automaticamente le persone capirebbero la "legge", la ratio che sta loro dietro. Capirebbero, insomma, cioò che sta dietro alle parole espresse.

Oggi tutto questo non si può più fare, ché, tanto per dirne una, troppi schelettri stanno negli armadi di chiunque. Ecco quindi le missioni di pace, cioè guerre coloniali come giustamente notava Luigi, oltrettutto coi nostri militari costantemente tenuti in seconda se non terza schiera un po' per pusillanimità  dei politici, un po' per obiettive carenze di mezzi e un po' ancora per puro calcolo politico (ci si può far belli sia coi guerrafondai che coi pacifinti che coi paesi musulmani).

Da ultimo noterei che uno degli appellativi del princeps huius mundi è, in greco, anomos. Credo che questo spieghi molto...

Ciao
Art. Federico
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Re: Incidente Afghanistan

Potremmo usare feisbuk per chiedere ai talebani di riunirsi tutti insieme in un punto desertico (magari segnato con una croce) e buttare una una cascata di bombe a frammentazione, vuoi mettere il risparmio in termini di tempo e di vite di eroici guerrieri occidentali?
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Re: Incidente Afghanistan

Hellis ha scritto:Un' altra cosa che stento a capire è quest'altra. Un mio compagno di lavoro ha scritto sulla sua pagina feisbùk che i talebani sono dei vigliacchi e che dovrebbero sfidarci in una guerra convenzionale in campo aperto, se ne avessero le palle
Peccato che i Talebani siano ancora lì, dopo otto - ripeto: otto - anni di guerra proprio perchè gli eserciti occidentali si sono rifiutati di affrontarli sul campo, andando a ripulire le zone montane grotta per grotta, villaggio per villaggio, roccia per roccia.
L'unica soluzione militare possibile, per venirne a capo, che ha però il solo difetto di necessitare di almeno mezzo milione di soldati, secondo i calcoli di alcuni generali statunitensi in congedo (perchè quelli in servizio devono ormai versare il cervello all'ammasso, per ottenere la nomina).
Lo stesso attacco ai soldati italiani è avvenuto significativamente nel pieno centro di Kabul.

Il problema è che per mandare in Afghanistan un simile numero di soldati, e per sopportare le perdite conseguenti, si dovrebbe avere almeno altrettanta fiducia (o forse sarebbe meglio dire fede) nella propria causa di quanta ne abbiano i guerriglieri. Invece la "democrazia", i "diritti civili" e la "libertà " sono solo insegne luminose, che stanno anche bene sopra qualche bettola o in apertura dei TG, ma per cui si muore molto ma molto a fatica.
Tanto che, in una "missione di pace" che i nostri parlamentari di ogni colore ci dicono essere vitale e irrinunciabile, schieriamo stentatamente una forza equivalente ad un reggimento. Un reggimento e mezza dozzina di cacciabombardieri: questo sforzo immane è tutto quanto riusciamo a produrre per difendere la nostra "civiltà ".
Allora i casi sono due: o detta civiltà  non è minimamente in pericolo, o è un tale abominio che nemmeno noi vogliamo sacrificarci per essa; figurarsi gli afghani.

A margine: scorrendo i ruolini dei Caduti di questi anni, chissà  se a qualcuno è venuta voglia di scusarsi con il Generale Luigi Federici, già  comandante della "Julia", del 4° C. d'A. Alp. e dell'Arma dei Carabinieri (quando ancora era la prima dell'Esercito).
Mandi.
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Re: Incidente Afghanistan

Scusa Luigi,
non ho ben capito: ma sei veramente convinto che le truppe, italiane e non, sono in Afghanistan per difendere la nostra "civiltà " ? (Il grassetto cita le tue parole)
Io credo che siano là  per qualche altro fine (che non è nemmeno quello di esportarvi la democrazia).
PS per il webmaster: Forse siamo un pò off topic ?
un abbraccio alpino
Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono.
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Re: Incidente Afghanistan

PS per il webmaster: Forse siamo un pò off topic ?
Sto thread è abbastanza divagato in effetti. Comunque stiamo parlando di un argomento che può ben starci anche qui, in fin dei conti sono coinvolti militari e alpini.

Comunque sul perchè siamo laggiù se ne può discutere per molto tempo o meglio, forse bisognerebbe dire che abbiamo dato la mano ai nostri alleati e che ci siamo imbarcati in questa missione credo senza fini. I fini forse andrebbero chiesto a chi ha iniziato la missione.
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