Premessa: io e l'economia non abbiamo molte conoscenze in comune, figurarsi io e la finanza. Per cui chi volesse dare credito ai successivi sproloqui rimane avvertito del fatto che lo fa a suo periglio
Se i risparmi sono già investiti in porcherie a rischio, non mi pare proprio il caso di toccarli, tanto ormai sono andati
(certo che metterli lì dopo le avvisaglie degli ultimi dieci anni significa proprio cercarsela).
Se i risparmi sono in banca, bisogna considerarne l'entità e naturalmente le proprie previsioni riguardo al futuro. Poichè la mia discutibilissima idea è che non siamo nemmeno alla fine dell'inizio della crisi, se ne può utilizzare almeno una parte per assicurarsi una possibile sopravvivenza in caso di
default del sistema.
Faccio solo un esempio, poi basta sbizzarrirsi con la fantasia.
Se non fosse più garantita l'erogazione continua dell'energia elettrica, potrebbe essere utile un piccolo generatore (naturalmente a gasolio) e una discreta scorta di combustibile, in attesa di ritornare alla normalità , o almeno di imparare a conservare la carne con l'aiuto del sole o del sale
Questo non significa minimamente farsi prendere dal panico, e nemmeno dalle preoccupazioni, ma semplicemente prendere in considerazione un'ipotesi non impossibile, e vedere se è possibile fare qualcosa per prepararvisi (del resto quello che si può fare è comunque, di solito, un buon investimento).
Ma naturalmente ho piena fiducia nei nostri illuminati governanti, per cui i mille euro per il generatore vado tutti a giocarmeli al lotto
Mandi.
Luigi
P.S.: Winter, mi pare di ricordare che in Germania le carriole di marchi per comprare mezzo chilo di pane fossero nei primi anni Venti.
Quello che si ebbe dopo il '29 furono i milioni di disoccupati, conseguente bacino di voti per Hitler.
Se ci va davvero bene magari noi potremmo avere entrambe le cose contemporaneamente