Premetto: mi pare che, oramai, siamo parecchio OT e Ax, giustamente, potrebbe tirami le orecchie ( ma oggi eventualmente, non è il mio compleanno ma il mio onomastico, quello sì).
Gio, sicuramente tutti abbiamo capito che tu non pensi che esistono classifiche di Reparti: ci mancherebbe che uno come te lo pensasse. Se così fosse, io penso che non continueresti a restare e ad essere apprezzato in questo e in altri forum.
Vero, in un esercito non esistono Reparti di serie A e di serie B: tutti hanno un ruolo ben preciso da svolgere.
Se uno solo non lo svolgesse a dovere, potrebbe risentirne in modo pesante tutta la difesa organizzata.
Non ho usato, forse, le parole corrette ma il senso mi pare logico e semplice.
Ma che alcuni Reparti, poi, siano "visti" o "stati visti" come di serie A e di serie B (io ci aggiungerei anche la C), purtroppo non ci piove.
Essere elite, fa più "figo", fa più "Rambo".
Giustamente tutti conoscono i Parà e i Carristi, per puro e non esaustivo esempio: sicuramente di serie A, ne ha sempre parlato anche la TV, li vediamo sempre nei film - i paracadutisti che si lanciano dal cielo, i carristi nelle loro corazze d'acciaio che avanzano imperterriti contro il nemico - ma sicuramente pochi appassionati conoscono i Reparti d'Arresto (sicuramente "visti" - sbagliando, attenzione! - di serie B, o anche da qualcuno di serie C).
Le stesse Autorità militari fecero di tutto per toglierli dal loro isolamento (inserimento nelle divisioni Mantova e Folgore, creazione di 3 rgt. tutti decorati di Medaglia d'Oro al V.M. e di cui due che si onoravano della cravatta di colore): quindi vuol dire che, bene o male, 'sto isolamento "concettuale" , purtroppo, era sentito.
Aiuto... Andrea Cavalli mi strozzererà al prossimo incontro... no, no lo farà , perchè sa quanto sono orgoglioso del fatto di poter dire "sono un Arresto!".
Ma, d'altronde, eravamo solo dei "topolini" o delle "talpe" chiusi in bunker sotterranei, in attesa di un invasore (il ricordo alla Fortezza Bastiani del romanzo di Buzzati è incombente, anche se completamente fuori luogo, in attesa inutile di un nemico esterno che non verrà , dimenticando che il nemico, invece, è più al tuo interno che fuori ... e va beh!)
Considerati "carne da macello" (90% di perdite previste?) e votati alla morte.
Tale almeno se avessimo fatto il nostro dovere fino allo streguo: nella roccia come la roccia, come l'acciaio nell'acciaio.
Ultima considerazione di un Fante d'Arresto del 1983: per fortuna che eravamo di serie B, o C, dipende dai gusti.
Reparti dove lo sbraco non esisteva, caserme tirate a lustro, casermette passate giornalmente a cera, prove e riprove per l'addestramento in opera, allarmi su allarmi, ispezioni giornaliere - anche di Generali - ai distaccamenti di guardia.
Marce mensili, in assetto di guerra, con varie prove (uso della maschera, orientamento, assalti, difesa vicina con le armi di squadra, difesa antiaerea).
Studio dell'uso, degli effetti e delle possibili difese delle armi NBC.
E punizioni che fioccavano per un nonnulla.
Non avevi voglia di lavorare (alcuni c'erano): beh, ti facevano "scoppiare" (visti di persona!).
Eri volenteroso: venivi premiato.
In anni, diciamo "più caldi" della cosiddetta "guerra fredda": come sarà stato? Io posso solo provare a immaginarlo.
Certo, non ci siamo lanciati col paracadute: nelle opere eravamo capaci di entrarvi un po' più comodamente, con una semplice scala.
Non mi sto piangendo addosso: della cosa si è parlato, nel forum, anche in passato.
Personalmente, sono orgoglioso di essere stato nel mio 120° battaglione fanteria d'arresto "Fornovo".
Il destino ci ha fatti "sparire": ma il 120° è "Più forte del destino".
Con cordialità a tutti.