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Luigi
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Re: O guidi, o bevi

jolly46 ha scritto:Luigi
per la presa del potere considerami a tua completa disposizione per qualsivoglia necessità .
Onoratissimo, mio Capitano.
Ma temo che più che il podere - e pure piccolo - non metteremo insieme :wink:

Peter, ma se tu vai in discoteca pensi che tuo figlio non voglia andarci pure lui? :--""
Mandi.
Luigi

P.S.: Hellis, magari ti potrebbe interessare...
http://www.ibs.it/code/9788845258398/lo ... bista.html
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PETER
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Re: O guidi, o bevi

Luigi se è per quello vado a funghi e a pesca trota torrente ma purtroppo non ne vuol sentire neanche parlare!! In disco ci andrò 2/3 volte l'anno ( cene aziendali o del calcio) ma vedendo cosa tracanna certa gente non mi stupisco se si schiantano ! La mia preoccupazione è che si schiantino alle 5 del mattino contro mè che sono al lavoro o mentre me ne vado in gita con la mia famiglia!Purtroppo io posso insegnare di tutto a mio figlio ma devo mettere in preventivo che prima o dopo salirà  con qualcuno un pò ciucco ( o peggio). E' così e non posso farci niente. A meno di tenerlo sempre in casa.Ma bisogna sempre tornare a monte delle cose. Quindi in questi casi NO' indulti , NO' sconti di pena, NO' perdoni e giustificazioni varie e a questo punto se si vuole i problemi si risolvono!Volere è potere.
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Federico
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Re: O guidi, o bevi

Giusto secondo me portare in guardina la razzumaglia che bazzica certi luoghi.

Ma il problema disco resta: passare dalle 23.30/24.00 (entrare prima è da sfigati, pare) alle 05.00, anche senza bere un goccio d'alcool, e niente nemmeno del resto, in un luogo in cui lo sballo principale, volenti o nolenti, è dato dal volume più assordante e dai ritmi e frequenze studiati apposta per far perdere il controllo di sé. Perchè quello che non si dice mai è che quelli sono luoghi di tortura. Mi spiego: la privazione sensoriale è stata giudicata una tortura e quindi vietata. Consiste nel mettere una persona in una stanza anecoica, con sempre la stessa luce, per giorni e giorni e giorni. Si impazzisce. Il fatto è però che anche l'overdose sensoriale è una tortura. Fate conto che in alcune celle di Guantanamo alcune celle siano attrezzate come una discoteca. E che 3 volte alla settimana, per 6 o 7 ore al giorno, chi vi alloggia sia sottoposto al bombardamento sensoriale di una qualunque discoteca. E poi sia tirato fuori e costretto ad espletare una qualche attività  molto rischiosa e dalla quale può dipendere la sua vita. Chessò, tipo un interrogatorio... Quale commissione internazionale non giudicherebbe il tutto un tortura bella e buona?

E allora, si potrebbe anche ipotizzare, estremizzando il discorso un tantino - d'accordo - che l'alcool e le droghe in discoteca girano perchè altrimenti sarebbe doloroso restarvi. Aiutano a sopportare l'ambiente.

I 300 genitori fuori dall'obitorio mi hanno sgomentato. Nell'era dei figli cellularizzati a 10 anni, questi qui non sono riusciti a mettersi in contatto con cotanti pargoli, i quali - evidentemente per non farsi rompere le scatole dai genitori, sengono regolarmente i telefonini. E alle 7 del mattino ancora non sono a casa. Almeno almeno 15gg di riga non gli dovrebbero mancare, che diamine. Inconcepibile, davvero.

Sarei curioso di sapere innazitutto se, e poi come, è stata affronatata la cosa in queste famiglie. Io, che sono stato ragazzo MOLTO casalingo (la mia sempiterna pigrizia :--"" ), non ho mai avuto divieti. Avessi voluto, sarei potuto andare in discoteca tutte le sere. Ma visitatane una, sono fuggito dopo poco tempo. Ma a parte questo: i miei genitori mi hanno sempre ben chiaramente insegnato che io vivevo in casa loro, e non in un albergo. Siccome, mi dissero, sembra (sottolineo: sembra) che tu abbia la testa sulla spalle, puoi uscire. Ma: vogliamo sapere dove andrai e con chi e a che ora tornerai. Se la serata si prolunga perchè ti stai divertendo e pensi di ritardare, telefoni (schedina telefonica e gettoni sempre in tasca) e avvisi che fai tardi. Cosa del tutto normale, dato che come ho detto sopra, non stavo in un hotel. Mi dico: se un controllo (secondo me doveroso e normale) del genere era possibile ai miei tempi senza i cellulari, come è possibile che 300 (dico: parliamo di un numero di famiglie pari a quelle di un paese italiano) famiglie NON abbiano la benchè minima idea di dove siano i loro figli alle 7 del mattino?? Voglio sperare che la cosa abbia provocato severi giri di vite in quelle famiglie. Non è concepibile che un genitore sia "costretto" a recarsi all'obitorio per sapere se suo figli è vivo oppure no. Non è concepibile in situazioni normali. Ma qui la situazione non è più normale: come sempre la via giusta è quella difficile. E, chi è genitore lo sa molto ma molto bene, dire si è molto più facile che dire di no. Tenere i figli a briglia corta, per così dire, nel senso ad esempio che i diritti seguono sempre i doveri (ad esempio: vai in discoteca e torna quando vuoi. Ma ricordati che domani devi aiutarmi a fare la tal cosa e iniziamo alle ore 08.00), e che soprattutto il loro mondo dipende e viene dopo quello dei genitori costa molta fatica. Come diceva qualcuno i bambini sono criminali potenziali e come tali vanno trattai. E' difficilissimo e faticoso perciò motli si arrendono e fingono (perchè è sempre una finzione) di essere gli amiconi dei figli invece che la loro UNICA autorià  (parola bandita dall'ambito educativo: i risultati si vedono).

Ciao
Art. Federico
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Roby
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Re: O guidi, o bevi

Federico, sono d'accordo con te che la cosa è alquanto allucinante.

Io ammetto di aver passato qualche anno in discoteca (senza bere... e comunque dopo due ore me ne andavo perchè per più tempo non sopportavo la musica), ma mia madre sapeva sempre dov'ero, e ho ottenuto una certa libertà  solo dopo i 18 anni e solamente quando ho inziato a lavorare, in quanto mammà  diceva: vuoi andare in discoteca e avere il cellulare? Bene, lavori e ti guadagni i soldi per quello che vuoi. E partendo da quell'insegnamento, ho imparato ad arrangiarmi in molte altre cose e sopratutto a dividere il bene dal male.

I ragazzini muniti di cellulare a 10 anni mi fanno davvero impressione. Come mi fa impressione che 300 genitori debbano recarsi all'obitorio perchè non sanno dove sono i figli. Ma stiamo scherzando??? Tu, genitore, NON SAI dove è tuo figlio, non gli hai dato un orario per tornare a casa? Non voglio allora pensare se sanno o non sanno chi frequenta i loro figli.
Come mi lasciano senza parole le 15enni che vedo in metropolitana il venerdì o il sabato in tardo pomeriggio, pronte ad andare nei locali trendy (s)vestite in modo davvero volgare.
Se avrò mai una figlia e la becco in giro vestita così, due sberle non gliele leva nessuno e poi filata a casa, prima che qualcuno le chieda il tariffario della serata.

Quindi, ripeto: il problema per me parte dall'educazione che i ragazzi ricevono da genitori, amici e scuola. Non sono invece d'accordo sul fatto che la discoteca in sè possa aumentare questo genere di problemi. Io ci sono passata indenne.... State mica dicendo che sono un caso raro?
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Re: O guidi, o bevi

Tu ci sei passata indenne. Io no.... ho preso una ciucca a 16 anni prima di entrare in discoteca, e ne sono uscito con la moglie.

Per tornare seri: il cellulare ai ragazzini di 10 anni (ragazzini? BAMBINI), lo si da per mettere in pace la propria coscienza.
Io e mia moglie preferiamo seguire le nostre figlie, senza dover ricorrere al cellulare per sapere dove sono.
E d'altronde la gran parte di noi è nata, cresciuta e prosperata senza cellulare.
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Re: O guidi, o bevi

jolly46 ha scritto:Luigi
Parlo in generale perchè la mia primogenita, 24 anni,
(:-D) :mrgreen: interessante :mrgreen: (:-D)
jolly46 ha scritto: ed alla sera va a dormire ad orari da persona seria eppure la sua vita e le sue attività  le fa regolarmente, anzi ha la fortuna/sfortuna di avere due genitori che usano il "no" demodè di vecchio stampo ma al tempo stessa ha la più ampie e responsabile libertà  (anzi più si toglie di torno e più son contenti).
Ecco credo che l'errore principale sia fare i genitori/fratelli, quelli che comprendono e giustificano tutto, mentre il genitore è lì apposta per svolgere il suo ruolo anche e soprattutto quando è scomodo e faticoso.
Non penso che andare a letto alle 20, alle 22, alle 24 o alle 4 del mattino faccia catalogare una persona seria oppure no, tutto dipende da come trascorre quelle ore da sveglio poi, da quello che leggo, due genitori che di tanto in tanto dicono anche no e' sempre istruttivo.
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Re: O guidi, o bevi

Hellis ha scritto: Io e mia moglie preferiamo seguire le nostre figlie.
Se ghai bisogno di una mano...... (:-D)
Hellis ha scritto:
E d'altronde la gran parte di noi è nata, cresciuta e prosperata senza cellulare.
E tutto somamto, chi piu' chi meno e' cresciuto piu' che bene.
A mio avviso e' piu' difficile sapere dov'e' un figlio se possiede il cellulare che il contrario comunque i tempi cambiano, la tecnlogia avanza e chissa i nostri nonni cosa pensavano appena uscite novita' per noi all'ordine del giorno mentre per loro vere e proprie innovazioni...
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Re: O guidi, o bevi

Lele ha scritto:Non penso che andare a letto alle 20, alle 22, alle 24 o alle 4 del mattino faccia catalogare una persona seria oppure no, tutto dipende da come trascorre quelle ore da sveglio poi, da quello che leggo, due genitori che di tanto in tanto dicono anche no e' sempre istruttivo.
L'alternanza naturale veglia-sonno dettata dal sorgere-tramontare del sole è quella da seguire regolarmente, e infatti è stata quella seguita per millenni.
In alcuni casi - lavoro o guardia ai confini - non è possibile. Pazienza, anche se vi sarebbe da discutere sul fatto che il lavoro sia per vivere, o valga invece l'opposto.

L'invenzione della notte come prolungamento a scopo ludico del giorno è tutta moderna, e quindi già  in origine poco seria.
Del resto un tempo chi si aggirava di notte?
Briganti, mammane, eretici, rivoluzionari, prostitute, contrabbandieri, ladroni, regicidi e streghe.
Ho detto tutto :wink:
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Re: O guidi, o bevi

L'invenzione della notte come prolungamento a scopo ludico del giorno è tutta moderna, e quindi già  in origine poco seria.
Del resto un tempo chi si aggirava di notte?
Briganti, mammane, eretici, rivoluzionari, prostitute, contrabbandieri, ladroni, regicidi e streghe.
Luigi, non sono d'accordo con questo punto di vista.
L'origine dell' "usanza", diciamo così, di uscire di notte o comunque di sera tardi è una cosa abbastanza moderna, c'è però anche da dire che i tempi cambiano. Non siamo più nel medioevo.
E per la maggior parte delle persone è anche vero che, lavorando di giorno, l'unico momento che rimane per svagarsi e uscire un po' (senza far differenza tra un caffè al bar e una notte in discoteca) è comunque la sera.
La maggior parte di noi è cresciuta bene anche uscendo la sera tardi e rientrando ancor + tardi.
Ripeto, secondo me non è la discoteca o il tornare alle 4 che fa l'educazione o l'intelligenza della persona... In fondo, pensiamo a quanti sbandati ci sono (dai rapinatori, ai mafiosi, ai killer, ma qua siamo in casi più estremi, di gente deviata mentalmente) che magari non escono la sera, non bevono ecc.....
L'ambiente che ci circonda influisce il nostro modo di vivere e di valutare, ma siamo noi stessi che dobbiamo interpretarlo nel modo giusto.
:D
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Re: O guidi, o bevi

Luigi ha scritto: L'invenzione della notte come prolungamento a scopo ludico del giorno è tutta moderna, e quindi già  in origine poco seria.
Del resto un tempo chi si aggirava di notte?
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cito il babbo di un mio amico, il quale amico all'epoca era studente scavezzacollo ed il padre, sempre all'epoca, un magistrato localmente importante

immaginetevi la conversazione con fortissima inflessione calabrese:

"a quelle ore, per la strada ci stanno solo i delinquenti, gli ubriaconi e le puttane.
ora, io da te vorrei sapere: a quale di queste categorie tu appartieni, o con quale tu ti accompagni"
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Re: O guidi, o bevi

belpietro ha scritto: "a quelle ore, per la strada ci stanno solo i delinquenti, gli ubriaconi e le puttane.
ora, io da te vorrei sapere: a quale di queste categorie tu appartieni, o con quale tu ti accompagni"
Sembra una definizione da film di Tarantino, sembra anche che a puttane vadano solo delinquenti ed ubriaconi e non tanti bravi padri di famiglia :D .
Ultimamente non esco quasi mai la sera, ma ai bei tempi del'università  le notti brave si sprecavano... non sono un delinquente e le donne a pagamento non mi interessano, però a guardar bene in effetti rientravo in una delle categorie :--""... il tutto mentre studiavo da dirigente :-k .

Comunque dai, di brava gente che lavora così tanto da essere ridotta ad uscire la sera per svagarsi un po' ce n'è parecchia; pensate che la notte del 24 dicembre le vie pullulavano di gente festante, e i delinquenti e le puttane erano addirittura una minoranza :lol: .
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Re: O guidi, o bevi

Nicola ha scritto: Sembra una definizione da film di Tarantino, sembra anche che a puttane vadano solo delinquenti ed ubriaconi e non tanti bravi padri di famiglia :D .
infatti, la domanda era "a quale categoria tu appartieni, o con quale tu ti accompagni"
l'uomo era tradizionalista e severo, ma saggio (e sapeva della vita...)



comunque, i bravi padri di famiglia a puttane ci vanno nel pomeriggio. :lol: :lol: :lol:
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Re: O guidi, o bevi

Direi che come spesse accade la filosofia (che non conosco) ha delle regole matematiche (che una volta conoscevo :mrgreen: ).
Se una persona normale deve dormire 7,5 ore a notte come auspicano i salutisti, andando a letto intorno alle 4 di mattina ne deduco che debba alzarsi diciamo alle ore 11, orario che mal si confà  a chi lavora o studia per cui chi può permettersi certi orari o è nullafacente oppure è latifondista.
Ovviamente con genitori complici, gli unici veri responsabili alla fin fine.

Se aggiungiamo alla mancanza di sonno, l'assimilazione di intrugli a base di vodka (mi dicono vada di moda, mai nessuno che ha pensato che è nata per le latitudini russe e non per il Mediterraneo?) e quant'altro, si fa' presto, ritornando alla matematica, a fare 2+2=4.

Che volete sono all'antica, sono dell'idea che se manteniamo la nostra matrice contadina potremmo vivere meglio e più tranquilli.
Spero che almeno i miei figli imparino, intanto la prima ha ben assimilato le mie "dritte" sul buon tocai, sul pinot bianco, sul sauvignon, sul cabernet franc e via dicendo.
Non intrugli da tracannare ma profumi da apprezzare ............ insieme alle tante cose che veramente ne valgono la pena!
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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Re: O guidi, o bevi

Roby ha scritto:
L'invenzione della notte come prolungamento a scopo ludico del giorno è tutta moderna, e quindi già  in origine poco seria.
Del resto un tempo chi si aggirava di notte?
Briganti, mammane, eretici, rivoluzionari, prostitute, contrabbandieri, ladroni, regicidi e streghe.
Luigi, non sono d'accordo con questo punto di vista.
Pazienza, anche in questo caso penso che sopravvivrò. Comunque avevo messo in conto la tua discordanza.
Sono invece pienamente d'accordo con te che purtroppo non siamo più nel Medio Evo.

Però devo osservare: non è che cento anni fa la gente non andasse in giro di notte perchè tanto poteva svagarsi di giorno.
Semplicemente aveva in genere un altro stile di vita.
E comunque lo svago è una cosa diversa dal divertimento.

Non che volessi giudicare chi il sabato sera - o meglio la domenica mattina - va a letto alle 05.00 am, sia chiaro.
Il che non toglie che la vodka sia da seguaci della deboscia.
Mandi.
Luigi

P.S.: Nicola, fa poco lo spiritoso :D :-k
Ovviamente il 24 dicembre rientra nella categoria "difesa dei confini".
Mi pareva ovvio.
Che razza di dirigenti, povera Italia... (:ho:) (:g:)
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Re: O guidi, o bevi

Ma io ho solo detto che studiavo da dirigente, mica che mi hanno promosso.
Quando è arrivato l'esame del "mettiti a 90°" (un classico della povera Italia) ho pensato che quella parte del corpo che richiedevano di violare dovesse restare adibito a quell'unica funzione che ha svolto nei decenni, e così la mia scalata si è bruscamente interrotta.
Sicuro di avere la tua approvazione in questo, saluto cordialmente (:-D) .
S.ten Nicola Pagotto
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