E' uscito un nuovo volume dello SME, dedicato alle opere di arresto nel settore degli Alpini. Opera ponderosa, molto documentata per ogni singola opera e che, per la prima volta, riporta in dettaglio la storia dei vari reparti. L'unica pecca è il prezzo 68 Euro da un sito, 57 da un altro.
Preso immediatamente e già sfogliato.
Si può paragonare, per l'impostazione e per le dimensioni, al Testimone di Cemento: la prima parte è dedicata alla storia e all'evoluzione della concezione difensiva dell'EI nel dopoguerra, alla progettazione della difesa della frontiera e all'evoluzione delle tecniche fortificatorie.
Interessanti le circolari che, come avvenuto per il Vallo Alpino, identificano le caratteristiche della Fortificazione Permanente nelle varie fasi.
Si passa poi all'armamento e alle tipologie di postazioni, descritte nel dettaglio con alcuni disegni tecnici, mascheramento, campi minati ecc.
La parte relativa ai singoli sbarramenti ne descrive l'evoluzione nel corso dei vari decenni, con tabelle delle varie armi e assegnazione alle compagnie di alpini d'arresto, accompagnata da una mappa per ogni sbarramento con il grafico delle zone battute.
Le regioni coperte sono il Friuli (fino a Trasaghis) e il Trentino Alto Adige .
Poi ci sono alcune testimonianze di vari ex ufficiali d'arresto, con diverse fotografie e si termina con l'evoluzione dei reparti di frontiera, da posizione e d'arresto.
Nel complesso, un'opera molto vasta, che, senza dubbio, colma una grossa lacuna: come per tutti i progetti di grandi dimensioni, qualcosa deve per forza essere sacrificato. Nella fattispecie, le fotografie dei singoli sbarramenti, pochissime e molto piccole (ma d'altronde non è nemmeno l'obiettivo del volume) e le planimetrie delle singole opere/postazioni.