Avatar utente
wintergreen
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1674
Iscritto il: mar gen 28, 2003 9:18 pm
Località: Bergamo

Qualche volta succede.

Dal Corriere della Sera, edizione di Bergamo
La piastrina persa dall'alpino in guerra a casa dopo 60 anni
Ritrovata da un escursionista in Austria Il ricordo. La consegna alla moglie di Luigi Aresi. Il soldato è scomparso nel 1984: parlava spesso della sua avventura oltralpe
**
Una piastrina militare abbandonata nei boschi dell'Austria da un militare trevigliese in fuga dai tedeschi nel 1943, e ritrovata l'anno scorso, tornerà oggi in città per essere riconsegnata alla sua famiglia. Il piccolo pezzo di metallo è la chiave di una vicenda rocambolesca dal lieto fine.
La storia è quella di Luigi Aresi, arruolato negli Alpini per combattere nella Seconda Guerra mondiale quando aveva poco più che 18 anni. Ne aveva 19 invece quando l'8 settembre venne firmato l'armistizio e gli italiani si ritrovarono nemici dei tedeschi. Come centinaia di migliaia di altri commilitoni, Aresi fu rastrellato dagli ex alleati nazisti. Caricato su un treno, cominciò un viaggio che gli lasciava poche speranze di ritorno: era diretto nei pressi di Linz in uno dei tanti campi di prigionia.
Qui sarebbe stato messo di fronte alla scelta se aderire alla Repubblica di Salò o rimanere ai lavori forzati in condizioni durissime. Un viaggio che invece finì prima del previsto grazie a un aiuto improvviso e totalmente inaspettato.
«Fu salvato da una donna austriaca durante una sosta del treno. Fece scappare lui e altri militari italiani - racconta la figlia Adele -. Presero la via dei boschi e qui, per non essere scoperti, si liberarono di tutto quello che poteva farli identificare». Fu così che anche la piastrina finì tra le radici di qualche abete mentre Aresi riusciva a passare il confine e a far ritorno a Treviglio dove poi ha trascorso il resto della sua vita. «Mio padre - racconta ancora la figlia - parlava spesso di quell'avventura e del periodo della guerra. Io ero piccola ed erano storie molto vivide». La piastrina sembrava persa per sempre, ma l'anno scorso è stata ritrovata da un gruppo di escursionisti.

Per vie traverse è arrivata poi nelle mani di Paolo Garlant, trentaduenne di Udine appassionato di memorabilia dei due conflitti mondiali; Garlant ha poi deciso di restituire ai parenti la memoria del loro caro riportando proprio le piastrine di riconoscimento. Il cimelio sarà consegnato alla moglie di Aresi, Giuseppina Radice, 85 anni, in una cerimonia in programma oggi alle 10.30 nell'auditorium del centro civico organizzata dalle Penne Nere. La signora confessa di essersi commossa profondamente quando l'hanno avvertita del ritrovamento. «Non finivo più di piangere - spiega -. La conserverò vicino alle foto della nostra vita insieme». Luigi Aresi, infatti, è scomparso quando non aveva ancora 60 anni, nel 1984. La notizia del ritrovamento ha portato Giuseppina a mettere mano agli album fotografici piene delle immagini di una vita. Così sono riemersi anche quei pochi scatti in cui Luigi Aresi, poco più che ragazzo, porta la divisa. In una si riconosce quanto rimane del tipico cappello degli alpini con la caratteristica penna rovinata dalle intemperie del fronte.
«Sarà una grande emozione avere tra le mani quella piastrina che portava al collo durante quei momenti drammatici - spiega la figlia -; il nostro riconoscimento va al signor Garlant che si è prodigato per questo risultato».

Pietro Tosca

Torna a “Storia, Tecnica e argomenti militari”