Si può anche pensare di organizzarsi, sia per la manutenzione che per eventuali richieste in alto loco... alla fin fine siamo in molti che abitano relativamente vicino a quest'opera e molti di noi si conoscono personalmente. Ma mi sembra chiaro che bisogna prima andare tutti d'accordo, altrimenti qualsiasi iniziativa, mancando un adeguato supporto, finirà nel nulla...
Mi sembra altrettanto chiaro che "l'associazione culturale" sia la strada giusta per qualsivoglia richiesta a comuni e provincie...
Se si vuole provare a fare qualcosa direi di parlarne di persona, più che altro per fare prima. Venite tutti al prossimo raduno?
In generale si potrebbe fare, l'unica cosa è che chi non abita in zona potrebbe fornire solo un supporto morale o meramente finanziario mentre l'impegno ricadrebbe quasi tutto sulle persone in loco.
Per Giò, ma ti pare che mi metto a demolire le opere??? Ma siamo fuori lavoro, per una ditta anzi lavoravo,ora siamo fermi.... Praticamente gli dovremmo spostare l'escavatore da un posto all'altro con il carrellone (pianale), ma non so perchè dal 22 di dicembre hanno parcheggiato l'escavatore come vedi in foto e non si sono più visti.La ditta che esegue la demolizione delle semiblinde è in subappalto all'arnesale di Napoli
axtolf ha scritto:Se si vuole provare a fare qualcosa direi di parlarne di persona, più che altro per fare prima. Venite tutti al prossimo raduno?
In generale si potrebbe fare, l'unica cosa è che chi non abita in zona potrebbe fornire solo un supporto morale o meramente finanziario mentre l'impegno ricadrebbe quasi tutto sulle persone in loco.
Fate sapere.. per me non ci sono problemi a tenere su in piedi associazioni o altro dal punto di vista amministrativo/legale/finanziario.. Il problema è crearle ed iniziare i rapporti con Comune ed enti.. nessuno qui con agganci al Comune di Cormons o Gorizia?? io sul secondo ci posso provare.. vi faccio sapere.. Ci sentiamo al raduno..
Salvare tutte le opere è impossibile ed inutile, salvare alcune come testimonianza di un comunque importante periodo storico può essere possibile. Non è una cosa semplice, ne' breve e richiede risorse di ogni tipo, disponibilità e pazienza.
Intanto è da escludere il salvataggio di opere in zona a forte antropizzazione e quelle ove le servitù militari, un tempo obbligatorie e necessarie, hanno più fortemente pesato sulle attività private e pubbliche.
Pensando solo alla zona isontina, direi che una delle opere sul Carso potrebbe essere salvata, rimessa in efficienza e resa parte di un più vasto progetto storico/turistico.
Già molto è stato fatto ed altro si prevede fare per itinerari sul Carso della Grande Guerra, inserire in essi una “deviazione storica” degli anni della Guerra Fredda potrebbe essere un ipotesi ed un progetto.
Ad esempio penso all'opera del Monte Sei Busi che ha la fortuna di trovarsi sull'itinerario storico della “Dolina dei 500” e della “trincea blindata”, la vicinanza con il Sacrario di Redipuglia (ed annesso museo) potrebbe facilitare visite e presenze (in loco già è attiva un associazione che si cura del mantenimento del patrimonio storico della prima guerra).
Questo vuol dire coinvolgere le figure istituzionali e quelle associazionistiche, le prime per risolvere i problemi amministrativi/burocratici, le seconde per la gestione del progetto e per la futura “conduzione”.
Buttò lì un ipotesi come un'altra, ad esempio appoggiarsi ad una Sezione dell'Associazione del Fante presente ed attiva in zona, ma altri esempi potrebbero farsi.
L'importante è creare sinergie, coinvolgere quante più persone sono interessate a collaborare.
Questa una prima idea molto sintetica, spunto da ampliare verso ogni contributo ..... magari aprendo una specifica discussione.
Relativamente alle amministrazioni locali, vi ricordo che l'attuale Vicesindaco di Gorizia è un ex Ufficiale subalterno del 33° btg.f.arr. “Ardenza”, quindi certamente “aperto” a certi discorsi.