Giampolo ha scritto:Caro Giuliani, mi sembra di capire che sei un teorico, tutte le teorie ( come scienza insegna ) devono essere
dimostrate e applicare per essere valide.
Al contrario un fenomeno accade, semmai dopo puoi anche teorizzare per codificarlo.
Tu in questa discussione stai solo teorizzando, senza dimostrare niente.
Chi ha fatto la naia invece, parla di fatti, vita vissuta.
Personalmente è stata un'esperienza che mi ha aiutato a crescere, a diventare " uomo ".
Capisco perfettamente che per una persona che non ha fatto questa esperienza diventa difficile
accettare alcune cose, in questo caso specifico il " nonnismo ", che entro certi limiti, viene ricordato
con simpatia e divertimento da quasi tutti.
Fare qualche branda o il juke box o il cucù non ha mai fatto male a nessuno.
Ma soprattutto la naia ti insegna a vivere con gli altri, che non sei l'eletto che sta al di sopra degli altri,
che sei uno dei tanti e i nonni stanno lì per ricordartelo.
Il master ti aiuta a fare carriera, ma non ti insegna a vivere.
Saluti.
Per fare il master che ho fatto, prima mi sono dovuto laureare, ho dovuto imparare una lingua straniera a livelli di un madrelinguista, ho dovuto affrontare selezioni per entrare, essere per un anno sempre sotto esame, produrre una tesi finale ricercando sul campo i dati che mi servivano. Ma tutto questo oltre che alle conscenze scientifiche mi a dato tantissimo sotto il profilo dell'esperienza umana e personale, sono stato a contatto con alcuni dei massimi aziendalisti ed economisti mondiali, ho studiato al fianco di ragazzi provenienti da 3 continenti diversi, ho vissuto per un anno in una delle capitali della cultura mondiale divertendomi tante sere con compagni e compagne ed amici ed amiche. Mi spiace ma non riuscirete a convincermi che il CAR a Cuneo, le brande rifatte ai nonni, le guardie al freddo in una caserma di Cividale in gennaio, potessero valere di più di quello che ho fatto.
Ma questo non esclude che a voi fare brande ai nonni o fare il cucù sia potuto piacere (de gustibus...) e che invece l'esperienza da me vissuta potrebbe essere vista come stressante o al contrario noiosa...
Venendo al nonnismo: per sapere che la terra è rotonda non devo essere andato nello spazio ed averla vista coi miei occhi.
Il servizio militare non era cosa riservata a pochi, di gente che lo ha fatto ne conosco a centinaia, quindi posso benissimo basarmi su esperienze di persone che so non avrebbero nessuna ragione di mentire.
Nell'affermare quello che scrivo oltre che su quelle esperienze mi baso su dati statistici forniti dallo stesso ministero della difesa, dove emerge che il nonnismo portava spesso a depressioni e alle volte al suicidio di soggetti che prima dell'eperienza militare non avevano mai manifestato problemi squlibri. Nel dire che il nonnismo (come il mobbing o il bullismo) mina la leadership di chi comanda, mi baso su studi condotti da psicologi e psichiatri sia fuori che dentro alle forze armate , sia in Italia che all'estero. Nell'affermare che il nonnismo si sviluppa sull'ignoranza e sulla stupidità mi baso su dati forniti sempre dal ministero della difesa dove emerge che a perpetrare violenze all'interno di una caserma è difficilmente una persona intelligente e colta, così come una persona ignorante è più portata ad avere un atteggiamento omertoso.
Se per imparare a "vivere" come hai scritto tu si debba necessariamente passare attraverso un'esperienza di quel tipo: piccole e grandi prevaricazioni, omertà , scarico dei propri doveri e resposabilità sui più deboli, allora preferisco non aveai imparato a "vivere", perché per me essere uomini significa ben altro.