Ieri ho letto una intervista in cui uno dei vertici del partito di estrema destra DIE FREIHEITLICHEN ( sè non erro) afferma che lò scopo principale del partito è di ottenere la secessione dall'Italia per tutelare la minoranza linguistica tedesca . Ricordo che tale partito ha ottenuto un ottimo successo alle ultime elezioni provinciali di Bolzano non riuscendo tuttavia a superare l'SVP .
Proprio oggi ho letto anche questa notizia :
(ANSA) - BOLZANO, 8 FEB - Gli Schuetzen altoatesini marceranno il 25 aprile, festa della Liberazione, per protesta contro un monumento agli alpini. La manifestazione avra' luogo a Brunico, dove sorge il contestato memoriale della guerra in Etiopia. I 'tiratori scelti' hanno invitato un nipote dell'imperatore Haile Selassie a tenere l'orazione ufficiale. La manifestazione si inserisce nella campagna in corso da parte degli Schuetzen contro i 'relitti del fascismo'.
...ho ancora un briciolo di educazione che non mi consente di scrivere ciò che penso. Sarebbe bello se gli Alpini partecipassero in massa, il 25 Aprile.
credo invece (vado a occhio, ma sono più di vent'anni che frequento assiduamente l'alto adige e gli altoatesini, sia di ceppo italiano che di ceppo tedesco) che i problemi siano sempre andati calando, vuoi con il cambiare delle generazioni, vuoi con il cambiare anche dell'economia locale da paese a prevalenza contadina a paese a prevalenza turistica
mi pare che queste manifestazioni siano del bìgolo
non lo dico in senso "pro-italiano", lo dico in senso assoluto: hanno mai invitato i discendenti degli Indi sudamericani sterminati dai conquistatori per la Casa d'Asburgo? fanno forse dei seminari di studio sull'annessione della Bosnia-Erzegovina all'Impero Autriaco?
e penso che il fare manifestazioni del bìgolo sia segno di debolezza, e non di forza.
(il 30 agosto c'è la Adunata della Tridentina a Bressanone;
il picchetto in armi renderà gli onori al monumento ai Caduti, che sono Caduti dell'esercito Regio Imperiale, nel cimitero tra il Duomo e San Michele.
io vado.)
il 30 agosto c'è la Adunata della Tridentina a Bressanone;
il picchetto in armi renderà gli onori al monumento ai Caduti, che sono Caduti dell'esercito Regio Imperiale, nel cimitero tra il Duomo e San Michele.
io vado.)
Belpietro da dove scaturisce la notizia?
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni
(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
cavalli ha scritto:il 30 agosto c'è la Adunata della Tridentina a Bressanone;
il picchetto in armi renderà gli onori al monumento ai Caduti, che sono Caduti dell'esercito Regio Imperiale, nel cimitero tra il Duomo e San Michele.
io vado.)
Belpietro da dove scaturisce la notizia?
se intendi quella dell'adunata al 30.8, è dal sito della sezione ana alto adige
se intendi il cerimoniale, ho indicato quello che è stato dell'adunata 2007. nel 2005 è stata a Brunico, ma non l'ho saputo e non so dirti dove abbiano reso gli Onori si Caduti.
A questi personaggi, che vivono con il pensiero rivolto al passato invece che al futuro, farei vedere queste foto che ritraggono il generale Bruno Petti, Comandante delle Truppe Alpine, che rende omaggio alla tomba di Sepp Innerkofler nel cimitero di Sesto Pusteria - Sexten, lo scorso 5 febbraio nell'ambito delle inziative dei Ca.S.T.A. 2009.
Nota guida alpina, Innerkofler si arruolò allo scoppio della Grande Guerra e cadde nello scontro con la pattuglia di Alpini del Btg Val Piave che conquistò il monte Paterno il 4 luglio 1915. Gli Alpini stessi gli diedero sepoltura sulla vetta.
Questa è la miglior risposta che gli Alpini possono dare all'iniziativa dei Die Freiheitlichen.
belpietro ha scritto:(il 30 agosto c'è la Adunata della Tridentina a Bressanone;
il picchetto in armi renderà gli onori al monumento ai Caduti, che sono Caduti dell'esercito Regio Imperiale, nel cimitero tra il Duomo e San Michele.
io vado.)
belpietro, se ciò che hai scritto dovesse risultare vero quel giorno ci sarò anchio. Non sono un'alpino, ma in quel di elvas ci sono stato e non riesco a scoldarlo.
cavalli ha scritto:il 30 agosto c'è la Adunata della Tridentina a Bressanone;
il picchetto in armi renderà gli onori al monumento ai Caduti, che sono Caduti dell'esercito Regio Imperiale, nel cimitero tra il Duomo e San Michele.
io vado.)
Belpietro da dove scaturisce la notizia?
se intendi quella dell'adunata al 30.8, è dal sito della sezione ana alto adige
se intendi il cerimoniale, ho indicato quello che è stato dell'adunata 2007. nel 2005 è stata a Brunico, ma non l'ho saputo e non so dirti dove abbiano reso gli Onori si Caduti.
ti dirò che quella di Brunico sono stato uno dei promotori, gli onori sono stati resi al cimitero militare A.U. con la celebrazione della messa. da soldati non ci scorda dei valorosi avversari. Grazie per l'informazione
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni
(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
Premesso che il mio cuore batte per la Casa d'Asburgo nel ricordo di tutti i soldati e condottieri italiani che per quattro secoli la servirono con onore, fedeltà e non poche vittorie su innumeri campi di battaglia;
premesso che in Sud America meno di settecento degni soldati de Los Austrias conquistarono due imperi da milioni di abitanti, e che le violenze successive - per altro artatamente esagerate - ben poco incentivo ricevettero dalla Casa d'Asburgo;
premesso che gli Schà¼tzen stanno all'Impero, alla Monarchia, ai Tercios, agli Infanterie Regiment e agli Asburgo come Fini sta al Fascismo e all'Italia;
premesso tutto ciò e un mucchio di altre cose di cui vi risparmio, che i suddetti secedano pure e invitino magari pure gli eredi di Bokassa, se vogliono.
Non sarà necessario a fermarli nemmeno tirar fuori l'SCBT dalla naftalina. Basteranno infatti i loro conterranei...
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
C'era una volta un monumento all'Alpino. Era a Brunico, costruito nel 1938 per onorare gli alpini della divisione Pusteria caduti in Eritrea. Alla caduta del fascismo, nel 1943 venne abbattuto, per essere ricostruito nel '51.
Il 2 dicembre del 1966 fu fatto saltare in aria con una carica di tritolo: era il tempo della cosiddetta “guerra dei tralicci”, che provocò anche vittime, organizzata da estremisti tirolesi - di qua e di là del Brennero - che volevano l'annessione dell'Alto Adige all'Austria. In quest'ottica delirante, il monumento all'Alpino eretto ai margini della piazzetta dei Cappuccini, fronte strada, venne connotato come un simbolo dell'oppressione fascista, e finì in pezzi.
Fu ricostruito a cura della sezione ANA di Bolzano e di nuovo distrutto da un attentato nel '79: si salvò, in parte, soltanto il busto della statua che è ora posto su un basamento di elementi di porfido. Il vecchio monumento, dunque, non c'è più, ed è sfumato anche il suo significato originario perché onora gli alpini in una città che storicamente è sede di reparti alpini.
Le guerre coloniali sono acqua passata, e non solo per noi ma per tutti i paesi del mondo. Tranne che per gli Schà¼tzen, o almeno per quanti hanno annunciato che il 25 aprile, anniversario della Liberazione, marceranno a Brunico - invitato d'onore un nipote del Negus Hailè Selassié - fino al monumento all'Alpino perché si sentono oppressi in una provincia che è la più ricca d'Italia (tasso di disoccupazione bassissimo, competenze legislative primarie in diversi settori, trasferimenti di fondi da parte dello Stato come nessun'altra provincia in Europa), la cui autonomia speciale ha finito per trasformare gli altoatesini di lingua italiana in una minoranza in Patria.
Gli Schà¼tzen ce l'hanno con i simboli del Ventennio, esempi d'una architettura ormai innocua e inserita nel contesto d'una città che non coltiva certe nostalgie e ripudia la logica del muro contro muro chiusa, contrariamente a quanto invece dovrebbe essere, al dialogo, indispensabile alla pacifica convivenza.
Spostare quel monumento, sarebbe non soltanto un'offesa a tutti coloro, di lingua italiana e tedesca, che hanno svolto il servizio militare a Brunico e agli alpini in generale, ma anche alla storia e al buonsenso.
Ecco la lettera che per conto del Consiglio Direttivo Nazionale dell'ANA è stata inviata ai quotidiani:
Apprendiamo, con sorpresa e preoccupazione della nuova iniziativa degli Schà¼tzen contro il monumento all'Alpino di Brunico. La storia non si cancella, la storia si discute e si capisce. Chiunque, in nome della propria identità etnica e culturale, promuova azioni distruttive nei confronti dei simboli storici dell'identità altrui - come il monumento all'alpino di Brunico - si pone fuori dal contesto civile.
Se gli Schà¼tzen vorranno discutere con gli storici dell'Associazione Nazionale Alpini il significato di quel monumento, ci troveranno disponibili. Le armi della critica non ci spaventano, ma ci inquietano - e non poco - quelli che vorrebbero passare alla "critica delle armi", o meglio delle ruspe. Nessuno, meglio degli alpini, può capire il sentimento di appartenenza e di identità che muove gli Schà¼tzen.
Ma nessuno come gli alpini può testimoniare che la Storia non è un impedimento alla comprensione e alla solidarietà : le Penne Nere sono andate in Russia a costruire asili nei luoghi dove hanno combattuto durante la seconda guerra mondiale; gli alpini sono tornati sui luoghi della prima guerra mondiale per onorare, insieme ai Kaiserjà¤ger, i Caduti di entrambi gli eserciti.
Nell'anno dedicato alla commemorazione di Andreas Hofer, gli alpini che rispettano ed onorano chi, come loro, ha combattuto per i propri ideali, non comprendono, né accettano, l'attacco ad un simbolo di coerenza a valori condivisi. Noi, che tra le nostre fila abbiamo sempre annoverato e apprezzato alpini anche di lingua tedesca, crediamo fortemente nella ricchezza del dialogo.
Se l'iniziativa degli Schà¼tzen vuole essere una provocazione mediatica come tale l'accogliamo ma chiediamo che il luogo del confronto sia un convegno dove si discute e non una manifestazione di piazza.