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Gian Luca
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Brividi, davvero.

Per stemperare un attimo: Luigi, sai che per aver pronunciato la sola parola "Saluto alla tesa" il giorno del mio giuramento da Sten - nonostante la mia immediata correzione " :oops: ehm..volevo dire saluto al cappello alpino...." - mi presi la prima imbottigliata dal mio capitano? :lol: :wink:
Proprio bello il primo giorno da Ufficiale: cazziato perchè arrivato con solo un quarto d'ora DI ANTICIPO, penna "spettinata" al circolo dalla max "perchè è un po' mà sa" e imbottigliato prima del giuramento mentre spiegavo la procedura ad uno più stordito di me.....
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
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jolly46
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Interessante il link al gruppo Vicenza e le immagini della Campagna di Russia.
Una curiosità , la seconda foto "postazione sul Don" raffigura per caso un pezzo da 105 di preda bellica francese di cui fu dotato il Valcamonica?
Sono molto rare le immagini di quell'armamento e quindi mi piacerebbe saperne di più.

Un'altra curiosità , sperando di non essere troppo sfacciato, riguarda il neo arrivato Fabio D'Inzeo: il cognome è famoso, devo supporre un legame di parentela con il campione ippico e già  Comandante della Scuola di Equitazione?
Ho visitato il sito sulla Cavalleria, molto bello ed interessante, in particolare per me la sezione dedicata agli Squadroni in Somalia durante l'AFI ed altre note storiche degli anni 50/60.
Ottimo lavoro, spero che le note storiche sui reparti siano per tutti completate con le vicende del dopoguerra, molto interessanti per quanto poco conosciute.
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Federico
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jolly46 ha scritto:Interessante il link al gruppo Vicenza e le immagini della Campagna di Russia.
Una curiosità , la seconda foto "postazione sul Don" raffigura per caso un pezzo da 105 di preda bellica francese di cui fu dotato il Valcamonica?
Sono molto rare le immagini di quell'armamento e quindi mi piacerebbe saperne di più.

...
Ciao Jolly,

Non saprei ma secondo me quello è un 75/38 controcarro, sempre preda bellica francese. A me lo script che dovrebbe aprire la pagina non funziona (mi si pianta tutto) ma se mettete armir2.jpg (che è il nome della foto di cui si parla) e lo mettete al posto di armirimm.html , che è la pagina che contiene tutte le foto piccoline, vi si apre l'immagine grande. Il pezzo raffigurato non mi pare un obice, mentre il 105/11 lo era.

Però: il tubo obice del 105/11 era lungo poco più di un metro (105 x 11 = 1.155) mentre la canna del 75/38 era lunga quasi tre metri (75 x 38 = 2.850). Ad occhio, dalla foto, il pezzo in questione non mi pare nè uno nè l'altro, quindi... l'unica cosa che ti posso dire è che mi pare di ricordare una foto di un 105/11 in cui appariva scudato e parecchio tozzo.

Interessante caccia al tesoro: che pezzo è?

P.S.: se non erro il 105/11 era un pezzo francese, ma preda bellica greca.
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Luigi
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jolly46 ha scritto:Una curiosità , la seconda foto "postazione sul Don" raffigura per caso un pezzo da 105 di preda bellica francese di cui fu dotato il Valcamonica?
Direi proprio di no. La foto rappresenta in realtà  una postazione della Wehrmacht nel Caucaso, perciò niente 105/11 o 75/38. Aggiungo che anche a me risulta che i 105/11 in servizio nell'artiglieria alpina fossero di preda bellica greca.
Mandi.
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Sì è vero, non è un 105/11 ed in effetti non mi ricordavo la presenza del freno di bocca e l'assenza della scudatura.
Quello raffigurato è un 7,5-cm Gebirgsgeschà¼tz 36 e la foto, come giustamente osserva Luigi, è presa sul Caucaso, monte Elbrus.
La stessa foto è sull'ottimo sito
http://www.lexikon-der-wehrmacht.de

Per il 105/11 continueremo le ricerche.
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Lorenzo
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Luigi ha scritto:
Gian Luca ha scritto:Parte prima:
l'inesauribile Jolly46 mi ha passato un sito dove ordinare il libro (Jolly, ho appena controllato e ce l'hanno!)

Di nuovo grazie.
Mandi.
Luigi
Puoi postare il link per cortesia?

:roll:
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Pierpa
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Il libro in questione è uno di quelli sulla mia lista "acquisti", assieme a quelli della serie "C'ero anch'io" a cura di Bedeschi. A proposito di questi ultimi, oggi ho trovato il primo volume dedicato all fronte russo in una libreria di libri usati a Trieste dopo una lunga ricerca, sono diventati introvabili... ecco ciò che succede a rimandare un acquisto per troppo tempo :| . Tornando a "Alpini e tedeschi sul Don : documenti e testimonianze sulla ritirata del Corpo d'armata alpino e del 24. Panzerkorps germanico in Russia nel gennaio 1943" posso dire che non so che link abbia fornito Jolly (penso Tuttostoria?) ma posso dire che qui in zona, sia a Trieste che a Gorizia lo si recupera molto facilmente. Un indirizzo che potrei dare è quello della Libreria editrice Goriziana, la più fornita di libro d'argomento storico militare di Gorizia, posto che ovviamente frequento molto :roll: . Il sito è questo: http://www.leg.it/index.html. Ora sono un po' indaffarato ma l'argomento del topic, da studente di storia mi attira molto... appena posso dirò anch'io la mia :wink: .
Ciao!
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Lorenzo ha scritto:Puoi postare il link per cortesia?
Ecco:

http://www.maremagnum.com

Per Pierpa: a suo tempo avevo provato a cercare il libro alla Militare di Milano, ma mi avevano detto che era ormai introvabile. Adesso ne saltano fuori copie dapperttutto. :D
Mandi.
Luigi
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Luigi ha scritto: Per Pierpa: a suo tempo avevo provato a cercare il libro alla Militare di Milano, ma mi avevano detto che era ormai introvabile. Adesso ne saltano fuori copie dapperttutto. :D
Mandi.
Luigi
Per esperienza posso dirti che di solito i librai non si ammazzano nel cercare i testi che non sono di facile reperibilita, a meno che tu non li conosca bene e allora lo fanno quasi per favore personale... Forse nei magazzini dei distributori le copie del libro in questione sono ormai introvabili ma qui da me ce ne sono varie copie :D :wink:
Ciao!
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Segnalo questo sito, per chi ancora non lo conosce:

http://www-utenti.dsc.unibo.it/~gianelli/ig/
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Poichè sto terminando la lettura di "Alpini e tedeschi sul Don", direi che dopo le feste si potrebbe tornare a parlare di questo testo, decisamente notevole.
Fra l'altro, segnalo la sua recente ristampa.
Mandi.
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Luigi ha scritto:Poichè sto terminando la lettura di "Alpini e tedeschi sul Don", direi che dopo le feste si potrebbe tornare a parlare di questo testo, decisamente notevole.
Fra l'altro, segnalo la sua recente ristampa.
Mandi.
Luigi
Segnami pure come prenotato.

Contento che il testo ti abbia interessato: presenta del materiale decisamente nuovo e trovo che abbia analizzato quei fatti da un punto di vista decisamente inusuale.

Ciao
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Gian Luca
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Ieri ho riletto qualche pagina dell'eccellente Massignani e volevo rimarcare un evento fondamentale spesso dimenticato o comunque sottovalutato: la cessazione delle comunicazioni fra i reparti dopo lo scontro di Opyt, più spesso ricordata come il girone dantesco di mezzi, carriaggi, animali e uomini di tutte le nazioni; da quel momento l'unica radio disponibile fu una in dotazione al XXIV Corpo che fu posizionata in testa alla colonna e permise l'efficace scambio di informazioni che modificò il luogo dello sfondamento da Waluiki a Nikolajewka.
Mi sembra di percepire che l'Autore riporti anche qualche accusa ex post nei confronti di Chierici che, vedendo il caos immane che regnava nella conca, portò avanti il Val Chiese senza applicare le sicurezze che originarono la perdita delle radio.
Mi riservo a questo proposito di incrociare diversa fonte - certamente di parte: il libro del figlio di Chierici che dovrei avere da qualche parte, sempre nel solaio da cui non riesco a trovare - Luigi non mi sfiammare! :wink: - il manuale del sottocomandante di batteria.
Ciao.
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Gian Luca ha scritto: Mi riservo a questo proposito di incrociare diversa fonte - certamente di parte: il libro del figlio di Chierici che dovrei avere da qualche parte, sempre nel solaio da cui non riesco a trovare - Luigi non mi sfiammare! :wink: - il manuale del sottocomandante di batteria.
Manuale dei tempi di Chierici o tuoi?
(Comunque un team del 4° Alpini para è già  in pre-allarme...)

Anche a me era parso di leggere una velata critica di Massignani nei confronti di Chierici.
Critica che, altrettanto velata, avevo trovata anche in da "Belogorje a Nikolajewka. Avanti il Val Chiese!" di Luigi Grossi, in Russia subalterno del battaglione, che dipingeva Chierici come ufficiale coraggioso ed attaccato ai suoi uomini, però, come dire, un poco "garibaldino", a differenza del cap. Gaza, che non si vergognava di chinarsi in trincea sul Don quando fischiavano le pallottole sovietiche, e però, forse, più preparato dal punto di vista professionale.

Una riflessione: quanto del peso di Opyt porterà  Chierici alla nota posizione, per me non motivata, sul combattimento di Arnautovo?
Mandi.
Luigi
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Con il libro di Chierici intendete "Policarpo Chierici, Comandante Alpino" di Arnaldo Chierici (il figlio del Ten. Col ed egli stesso reduce di Russia)?

Io ho trovato piuttosto interessante la lettura per così dire incrociata del suddetto libro, di quello di Massignani e del libro di Gaza (Urla di Vittoria nella Steppa).

Quanto ad Arnautovo: dal libro di Chierici mi par di ricordare che egli disse alla compagnia di Gaza, che si era sistemata per la notte più o meno a metà  strada tra il Val Chiese e Arnautovo, di intervenire ma che questi, vista la spossatezza delle sue truppe e l'incipiente quanto programmato scontro dell'indomani rifiutò di muoversi, adducendo pure (ed in Gaza lo si legge, se non erro) la infinitamente maggiore vicinanza di Nikitowka. Ed in effetti tra Arnautovo e Nikitowka c'erano più o meno 500 metri in linea d'aria. E, inoltre, i portaordini li inviati non sortirono effetto alcuno se non quello di uno strano palleggio dela richiesta di aiuto tra Adami (Comandante del 5°) e Signorini (Comandante del 6°).

Ciao
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