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Abbadia
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Bah, forse ho vissuto e forse vivo ancora in un mondo tutto particolare;
forse il tempo ha cambiato i miei ricordi, o forse me li fa vedere con piu' nitidezza chissa'...
Io credo che non si possano valutare le persone e le situazioni partendo dalle eccezioni, ma prendendo in esame la regola.
E questo é valido sia per dire che certamente c'é chi presta servizio militare ( credo che ora poca sia la differenza tra i vari modi di farlo ) motivato, credendo in quello che fa e facendolo con entusiasmo, ma é certamente una minoranza.
E me lo dite voi coi vostri post....
Allo stesso modo andare a credere che " una volta" si fosse tutti quanti motivati e belli e felici di andare in marcia in un metro di neve con 30 kili di zaino sulle spalle, dalla mia esperienza e per i miei tempi, é una colossale balla.
Questo sempre per la maggioranza; esistevano certamente anche allora le eccezioni, ma erano in netta minoranza.
Il najone "tipo"cercava, se poteva di sviare la naja vicino a casa, poi non scartava certo la possibilita' di imboscarsi e di saltare marce, guardie ed esercitazioni.
Sto sempre parlando di regola, e ogni regola ha le sue belle eccezioni, oggi, ieri e sempre.
Certo " una volta" era piu' facile "motivare" i naioni...prima di tutto erano molto piu' malleabili, poi erano obbligati, poi ( e qui sono perfettamente d'accordo con voi ) era VITA MILITARE.
Giusto o sbagliato che fosse si doveva obbedire agli ordini,giusti o sbagliati che fossero se non volevi finire a Gaeta, oggi si deve chiedere per favore di tirare giu' un pacco dal camion, le pulizie si danno in appalto eccetera eccetera.....
Quindi sapendo di non avere ...scampo...chiaro che chi aveva un po' di cervello faceva quello che doveva fare...se ragionavi costava molta piu' fatica non farlo e poi....piano piano ti accorgevi che avevi gusto a farlo.
Sapete forse qual'é il mio problema?
Che , credo, io ho fatto proprio l'ultimo periodo di " naja naja "...subito dopo che ho finito, sono cominciati gli stravolgimenti e le rivoluzioni, nelle forze armate e soprattutto negli alpini.
Quindi quelli venuti anche non molti anni dopo di me, hanno trovato un campo completamente diverso...
La mia naja é stata, dal punto di vista della disciplina...delle persone, dei livelli, molto, ma molto simile a quella fatta da mio padre...e forse di mio nonno...
Per la maggior parte di voi...tutto é stato diverso...e quelli che vengono dopo, sono portati un po' a mitizzare quello che é successo prima.
E questo qualche volta lo sento quando racconto storie mie di naja....sento quasi stupore, quasi....ammirazione e invidia...
Ed é quindi quasi inutile che io vi dica che la naja era quel " nebbia schifa" che si legge ne " il cappello" !!!!, la naja era il farsi andare bene tutto, perché intanto quei 15 mesi dovevi farli....
So che il paragone non regge e puo' sembrare blasfemo, ma il ragionamento era simile a quello di chi andava in guerra....anche li' nebbia schifa , governo ladro...ma intanto bisognava andare...non c'erano alternative, o se esistevano erano molto difficili da ..praticare....e ora le guerre sono ricordate per l'eroismo, l'amore di patria e di bandiera...e queste cose erano la minoranza.........
Cosi' la mia naja era epica, come la guerra era gloriosa ed eroica...

La naja era ANCHE epica, come la guerra era ANCHE eroica, ma la maggior parte delle due cose non erano assolutamente degne di tali parole.
Ripeto per non essere frainteso: é un paracarro piu' che un paragone, fatto solo esasperando i concetti per spiegarli meglio.

Tornando alle motivazioni: oggi non ci sono perché non si é militari, ma impiegati del ...catasto... e anche al catasto ci sono impiegati che sono "motivati" e formano la minoranza.....ieri chi era motivato di suo era il caso raro, gli altri andavano avanti con l'orgoglio e lo spirito di corpo che nasce solo quando si affrontano le difficolta' insieme....e difficolta' non sempre vuol dire neve...ghiaccio e simili, a volte le difficolta' piu' difficili da superare sono magare il puzzare dei piedi, o il non uscire la sera, o il non andare in licenza per mesi, o darsi una mano a pulire i cessi, o dare il cambio nel montare la guardia all'amico che usciva con la ragazza....
Oggi queste cose non esistono piu, quindi lo spirito di corpo, il vero spirito alpino puo' essere al massimo ridotto a uno spirito militar guerresco di facciata.
Vi scandalizzate tanto che qualcuno pesti sotto i piedi il cappelo alpino finita la naja ?
Certo che mi fa incazzare, sapete quanto IO tenga al MIO cappello !!!
Ma credete che quando erano "motivati" questo non succedesse ?
Voi immaginate quanti non sanno neppure piu' dove hanno messo il cappello alpino ?
Ho visto anchio gente che pestava il cappello sotto i piedi, qualcuno che l'ha messo nel mucchio del vestiario da consegnare.....
Avete idea di quanti hanno stramaledetto magari durante una marcia schifa...il fatto di essere negli alpini ? PRESENTE !!!!!
E io AVEVO CHIESTO di essere geniere Alpino...potevo essere nel genio ferrovieri, comodo e al caldo...con carriera assicurata...eppure ho chiesto : GENIO ALPINO !!
Ed é capitato anche a me di maledirlo...di trovarmi bagnato, freddo...fame...e comandanti coglioni che ti insultavano...e pensare : maledetto io...chi me l'ha fatto fare...
Le motivazioni vere hanno bisogno di tempo per venire su...non bastano 15 mesi o 10 di naja piu' o meno schifa........
Se prima hai trovato veramente eterno devi digerirlo...devi smaltire i ricordi e smussarne gli angoli che fanno male....
Il mio cappello ci ha impiegato 30 anni a tornarmi in testa...e solo ora...guai chi me lo tocca !!!!
Le motivazioni nascono dentro..in parte sono dentro e dormono...in parte te le fai ...vivendo.
Le motivazioni non si danno facendo cantare inni....o imparare a memopria motivazioni di medaglie d'oro...
Le motivazioni te le danno gli uomini, non i comandanti....
Vedo che nei nostri " motti", come io ho il bellingerante " andumma e sfundumma " voi avete discorsi di comandanti, di massime di gloria e di sacrificio....ma la vera motivazione é un'altra : é l'essere uomini prima che soldati.
Vi trascrivo quello che mi ha scritto il solo vero ufficiale che mi abbia motivato...che abbia motivato con me un bel po' di genieri alpini...e credo capirete il perchè .
All'invio di una foto di un raduno risponde : " Non sono riuscito a individuare i volti dei ragazzi, per il vero appena di tre o quattro anni piu' giovani di me, ai quali in quegli anni ho cercato di insegnare qualche cosa che appartenesse al loro ruolo contingente di soldati della Patria, ma anche ad essere cittadini rispettosi delle regole dell'umana convivenza "

In questo consiste la motivazione piu' grande che un comandante , se ne é capace, puo' dare .
E come finisce quel tenente di tanto tempo fa, per una volta: mandi

Abbadia
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Abbadia ha scritto: La mia naja é stata, dal punto di vista della disciplina...delle persone, dei livelli, molto, ma molto simile a quella fatta da mio padre...e forse di mio nonno...
Per la maggior parte di voi...tutto é stato diverso...e quelli che vengono dopo, sono portati un po' a mitizzare quello che é successo prima.
E questo qualche volta lo sento quando racconto storie mie di naja....sento quasi stupore, quasi....ammirazione e invidia...
Ed é quindi quasi inutile che io vi dica che la naja era quel " nebbia schifa" che si legge ne " il cappello" !!!!, la naja era il farsi andare bene tutto, perché intanto quei 15 mesi dovevi farli....
Lo so, forse hai ragione ma se entri in una caserma adesso......beh, io mi limito a rimpiangere il mio periodo di naja perche' completamente diverso da quello "attuale". Dico attuale anche se, alla fine, la naja non ci sara'.
Mio fratello ha appena finito la scuola e se viene assunto da qualche ditta evita matematicament ela naja.......fa male, fa bene?
Beh, a mi oavviso un po' di naja gli avrebbe fatto bene ma non la naja di adesso dove ormai tutto e' in declino ma il servizio militare di qualche anno fa....non dico tanto ma di una 10ina di anni fa, insomma, bastava la naja del mio periodo (1997/98) per farli capire certe situazioni e perche', anche divertirsi.
come sempre uno non vede l'ora di finire e raramente si e' entusiasti di esser sotto naja ma poi, quando si finisce, si scopre che a volte c'e' molto marci oall'interno della caserma ma all ostesso tempo esci.... diverso e fiero di aver fatto la naja....sopratutto se Alpino!
Abbadia ha scritto: Tornando alle motivazioni: oggi non ci sono perché non si é militari, ma impiegati del ...catasto... e anche al catasto ci sono impiegati che sono "motivati" e formano la minoranza.....ieri chi era motivato di suo era il caso raro, gli altri andavano avanti con l'orgoglio e lo spirito di corpo che nasce solo quando si affrontano le difficolta' insieme....e difficolta' non sempre vuol dire neve...ghiaccio e simili, a volte le difficolta' piu' difficili da superare sono magare il puzzare dei piedi, o il non uscire la sera, o il non andare in licenza per mesi, o darsi una mano a pulire i cessi, o dare il cambio nel montare la guardia all'amico che usciva con la ragazza....
Oggi queste cose non esistono piu, quindi lo spirito di corpo, il vero spirito alpino puo' essere al massimo ridotto a uno spirito militar guerresco di facciata.
Vi scandalizzate tanto che qualcuno pesti sotto i piedi il cappelo alpino finita la naja ?
Certo che mi fa incazzare, sapete quanto IO tenga al MIO cappello !!!
Ma credete che quando erano "motivati" questo non succedesse ?
Voi immaginate quanti non sanno neppure piu' dove hanno messo il cappello alpino ?
Ho visto anchio gente che pestava il cappello sotto i piedi, qualcuno che l'ha messo nel mucchio del vestiario da consegnare.....
Avete idea di quanti hanno stramaledetto magari durante una marcia schifa...il fatto di essere negli alpini? PRESENTE !!!!!
Ed é capitato anche a me di maledirlo...di trovarmi bagnato, freddo...fame...e comandanti coglioni che ti insultavano...e pensare : maledetto io...chi me l'ha fatto fare...
Le motivazioni vere hanno bisogno di tempo per venire su...non bastano 15 mesi o 10 di naja piu' o meno schifa........
Se prima hai trovato veramente eterno devi digerirlo...devi smaltire i ricordi e smussarne gli angoli che fanno male....
Il mio cappello ci ha impiegato 30 anni a tornarmi in testa...e solo ora...guai chi me lo tocca !!!!
Le motivazioni nascono dentro..in parte sono dentro e dormono...in parte te le fai ...vivendo.
Le motivazioni non si danno facendo cantare inni....o imparare a memopria motivazioni di medaglie d'oro...
Le motivazioni te le danno gli uomini, non i comandanti....
Vedo che nei nostri " motti", come io ho il bellingerante " andumma e sfundumma " voi avete discorsi di comandanti, di massime di gloria e di sacrificio....ma la vera motivazione é un'altra : é l'essere uomini prima che soldati.
concordo pienamente.
Alp. Malaguti Daniele
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Abbadia ha scritto:Allo stesso modo andare a credere che " una volta" si fosse tutti quanti motivati e belli e felici di andare in marcia in un metro di neve con 30 kili di zaino sulle spalle, dalla mia esperienza e per i miei tempi, é una colossale balla.
E chi avrebbe affermato il contrario? Vorrei proprio conoscerlo qualcuno il cui ideale di felicità  consiste nell'alzarsi alle 04.00 per marciare fino alle 16.00 nella neve...
Però servire nelle TT.AA. prevedeva un certo addestramento, che in genere veniva svolto con un certo spirito; i "non allineati" venivano rapidamente individuati e pagavano per il loro atteggiamento.
Abbadia ha scritto:Che , credo, io ho fatto proprio l'ultimo periodo di " naja naja "...subito dopo che ho finito, sono cominciati gli stravolgimenti e le rivoluzioni, nelle forze armate e soprattutto negli alpini.
Ovviamente. Con questo filo logico, gli unici, veri Alpini esistiti sono quelli che nel 1872 si sciroppavano 3 anni di servizio...
Mandi.
Luigi
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Abbadia
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Luigi forse non mi sono spiegato..
Non voglio assolutamente dire che la sola vera naja alpina é quella che ho fatto io e di conseguenza é esatto quello che dici tu.
Ho voluto dire che per tanti anni la naja é stata praticamente ...uguale...poi, quasi all'improvviso sono cambiate tante cose e questo periodo mi pare sentendo i vostri interventi coincida quello della naja mia.
E questo per cercare di spiegarmi la non mitizzazione che mi é rimasta ...al contrario di parecchi di voi.
Non torniamo a fare discorsi di "alpino vero"..eccetera...non é quello che ho voluto dire...
Ho fatto l'alpino come si faceva allora e ho cercato di farlo in modo decente, come cerco di fare ogni cosa ancora oggi.
Era alpino quello che nel 1872 andava a naja tre anni e passava la naja ...come era allora, come chi la naia l'ha fatta piu' di cento anni dopo...non c'é migliore o peggiore come alpino in generale...semmai ci puo'essere , come c'era fin dal 1872, un individuo alpino migliore e uno peggiore, ma quello é un altro discorso che non porta a nulla.
Il mio intervento era solo per ricondurre la naja su un piano piu' reale e meno...ideale ( sempre con le regole e le eccezioni !!! )

Ciao a tutti

Abbadia
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Luigi
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Abbadia ha scritto: E questo per cercare di spiegarmi la non mitizzazione che mi é rimasta ...al contrario di parecchi di voi.
Boh, io questa "mitizzazione" non la vedo (almeno per me).
Quello che però c'era, almeno per me e per altri che hanno fatto la naja in quel periodo, era un addestramento serio e fatto con un certo spirito che si potrebbe tradurre con "senso del dovere": cioè le cose si facevano perchè si dovevano fare, ed allora tanto valeva farle bene. E poi, piano piano, agendo giorno dopo giorno in un certo modo, in molti è nato un certo orgoglio per il Cappello e quanto rappresenta.

Nessuno ci ha mai fatto imparare a memoria motti o motivazioni di decorazioni.
Nessuno si lasciava andare a manifestazioni di gioia ad ogni marcia, poligono, pattuglia, addestramento al pezzo.
Che però "devant al Conean o si sciampe o si mur", tanti di noi lo avevano realizzato dentro di loro.
E la sera gli anziani del Reggimento venivano ad insegnarci il leggendario bollettino n.° 630 dell'Alto Comando Sovietico. Che poi non sia mai esistito, noi lo ignoravamo. Ma la cosa sarebbe stata comunque ininfluente: per noi era vero perchè ci credevamo.
Mandi.
Luigi

P.S.: comunque, non ricordo nessuno dei miei frà  che pestasse il Cappello al congedo.
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Nemmeno io ricordi scene come quella descritta. Nessuno dei miei frà  ha pestato il cappello al congedo, nè ricordo che mi sia mai stato raccontanto un episodio simile.

Comunque non è questo il punto.

Mitizzazione è un concetto che non conosco. Riconosco invece quello che ha scritto Luigi, tramite l'adestramento e tutta una serie di altri interventi, si sono creati gli strumenti per raggiungere gli obiettivi. La cosa non era priva di difetti, questo è vero, ma gli obiettivi venivano raggiunti e, ci tengo a sottolinearlo, da persone obbligate in un qualche modo a fare servizio. La percentuale di coloro che arrivavano con tradizioni alpine era molto bassa magari, ma alla fine di un tempo d'addestramento opportuno, i rsiultati venivano ottenuti.

Io non ho mitizzato la leva, ho deciso di servire come militare, e tramite tutta una serie di cose, sono entrato nello spirito di corpo. La dimostrazione è il sito stesso e questo forum. E vi assicuro che prima di fare il militare degli alpini non mi interessavo, vengo da una famiglia di tradizione aeronautica.
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Ha scritto Luigi

"Quello che però c'era, almeno per me e per altri che hanno fatto la naja in quel periodo, era un addestramento serio e fatto con un certo spirito che si potrebbe tradurre con "senso del dovere": cioè le cose si facevano perchè si dovevano fare, ed allora tanto valeva farle bene. E poi, piano piano, agendo giorno dopo giorno in un certo modo, in molti è nato un certo orgoglio per il Cappello e quanto rappresenta"

Ed é quello che penso anchio, anche se forse non sono riuscito ad esprimerlo.
Il discorso delle cose che tanto che si devono fare , tanto vale farle in modo decente é quello che ha caratterizzato la mia naja.
Dalla scuola del genio in cui io povero rag. niente sapevo di topografia eccetera...fino al reparto, ho fatto quello che dovevo fare, e visto che non mi va di fare le cose per forza, ho cercato di farle al meglio.
Ed é chiaro che se non ti sforzi di rifiutarlo, il cappello ti rapisce e ti da quell'orgoglio di appartenenza ( piu' che motivazioni ) che ti porta a farle anche volentieri.
Io purtroppo ho visto calpestare il cappello....e mi ha fatto male...non tanto per il gesto in se stesso, quanto al pensiero che con quel cappello in testa, tanti ragazzi erano andati avanti a ventanni e avevano sopportato vicessitudini ben piu' gravi di quelle che avevano ...esaurito il ragazzotto in questione.
Ma se ci pensiamo bene se non diventa un simbolo dentro di noi, ben poca cosa é il cappello: un pezzo di feltro demode' con una buffa penna su un lato.
Se pero' quel "coso" ha un significato perché ti ha fatto sentire parte di qualche cosa che ti attira ed é quello che nel bene o nel male ha accompagnato un pezzo della tua vita , beh, il "coso" si nobilita diventa IL CAPPELLO ALPINO.
Forse é per quello che dopo il primo momento non ho piu' dato importanza a quel gesto sciocco...quello non aveva calpestato il cappello alpino, aveva calpestato un copricapo che non era riuscito ad entrare in contatto col suo cuore, e neppure col suo cervello.
Neppure io sn di famiglia alpina e vi ho detto che dopo aver scelto di portarlo, e averlo portato con orgoglio , l'ho lasciato in armadio per trent'anni, e forse in questo periodo l'ho quasi...sublimato...e ora me lo sento in testa anche quando non ce l'ho.

Ax, vedi gia' la differenza tra la mia e la tua di naja...
tu dici:
"La percentuale di coloro che arrivavano con tradizioni alpine era molto bassa "

Ti posso dire invece che la provenienza dei miei compagni era quasi totalmente alpina...e se questo succedeva a Pinerolo, credo che maggior ragione succedesse a Belluno o a Udine; la maggior parte proveniva dalla montagna alta o bassa che fosse o al limite frequentavano la montagna, anche noi che provenivamo dal mare.....
E chi non ama la montagna ha molte piu' difficolta' a trovare il giusto ambiente.
Questo é uno dei motivi per cui considero gia' fin da ora estinta la razza degli alpini...i ricambi che arrivano oggi sono, salvo rare eccezioni, come vedo dai post, provenienti da zone in cui la montagna é quel posto in salita , pieno di neve e di cacche di mucca....
Che "motivazioni " volete che abbiano ? Che motivazioni credete si possano dare loro ?

Ciao a tuch

Abbadia
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Intanto ciao a tutti.
Mi sono registrato apposta per rispondere a questo topic perchè riguarda anche me. Ad agosto (il 17 per la precisione) partirò anch'io come Andrea per l'8 Reggimento di Cividale per fare il VFA. Potevo evitare di farlo, trovare qualche scappatoia come qualcuno dei miei amici o fare l'obiettore (questo assolutamente no!) e invece ho scelto non solo di svolgere il servizio militare ma di farlo come VFA negli Alpini. Perchè? Andrea ha perfettamente descritto le motivazioni: amore per il Corpo degli Alpini, ciò che rappresenta, la sua storia e per la montagna. Sono molto entusiasta del fatto che dopo aver fatto la visita a Padova qualche giorno fa mi hanno dichiarato idoneo (ho 26 anni e l'ho dovuta rifare) perchè la metà  dei ragazzi che era lì, apposta per il "concorso" (come lo chiamano loro) VFA è stata o scartata o doveva recarsi all'ospedale militare per ulteriori esami. Axtolf ha ragione quando dice che c'è un po' più di selezione.
Dal mio punto di vista, il VFA era l'unico modo di indossare il cappello con la penna e siccome volevo la sicurezza assoluta di poterlo fare (non si sa mai) sono andato al Reggimento e ho fatto domanda. Devo dire che data la mia età  (eh... la vecchiaia :mrgreen: ) mi sarebbe piaciuto anche fare l'AUC, magari alla SMALP... peccato non sia possibile ormai :cry: . Credo che molti facciano la scelta del VFA per avere almeno qualche soldino in più o per decidere dove prestare servizio ma, da quelli che conosco, ci sono anche coloro che sono convinti del partire volontario con motivazioni simili alla mia e a quella di Andrea. Non è un caso che partirò assieme a un ragazzo della mia città  che ha fatto la stessa scelta mia e con le stesse motivazioni.
Se poi capiterà  quello che è successo a Maxlope pazienza, sono cose da accettare comunque e con serenità , difficilmente mi pentirò di ciò che ho fatto.
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Pierpa ha scritto:Intanto ciao a tutti.
Mi sono registrato apposta per rispondere a questo topic perchè riguarda anche me. Ad agosto (il 17 per la precisione) partirò anch'io come Andrea per l'8 Reggimento di Cividale per fare il VFA. Potevo evitare di farlo, trovare qualche scappatoia come qualcuno dei miei amici o fare l'obiettore (questo assolutamente no!) e invece ho scelto non solo di svolgere il servizio militare ma di farlo come VFA negli Alpini. Perchè? Andrea ha perfettamente descritto le motivazioni: amore per il Corpo degli Alpini, ciò che rappresenta, la sua storia e per la montagna. Sono molto entusiasta del fatto che dopo aver fatto la visita a Padova qualche giorno fa mi hanno dichiarato idoneo (ho 26 anni e l'ho dovuta rifare) perchè la metà  dei ragazzi che era lì, apposta per il "concorso" (come lo chiamano loro) VFA è stata o scartata o doveva recarsi all'ospedale militare per ulteriori esami. Axtolf ha ragione quando dice che c'è un po' più di selezione.
Dal mio punto di vista, il VFA era l'unico modo di indossare il cappello con la penna e siccome volevo la sicurezza assoluta di poterlo fare (non si sa mai) sono andato al Reggimento e ho fatto domanda. Devo dire che data la mia età  (eh... la vecchiaia :mrgreen: ) mi sarebbe piaciuto anche fare l'AUC, magari alla SMALP... peccato non sia possibile ormai :cry: . Credo che molti facciano la scelta del VFA per avere almeno qualche soldino in più o per decidere dove prestare servizio ma, da quelli che conosco, ci sono anche coloro che sono convinti del partire volontario con motivazioni simili alla mia e a quella di Andrea. Non è un caso che partirò assieme a un ragazzo della mia città  che ha fatto la stessa scelta mia e con le stesse motivazioni.
Se poi capiterà  quello che è successo a Maxlope pazienza, sono cose da accettare comunque e con serenità , difficilmente mi pentirò di ciò che ho fatto.
Grandissimo Pierpa per lo spirito che hai e.....beh, spero di poter brindare il prima possible(con te e con gl ialtri) questa tua scelta.
Alp. Malaguti Daniele
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Pierpa ha scritto:
Se poi capiterà  quello che è successo a Maxlope pazienza, sono cose da accettare comunque e con serenità , difficilmente mi pentirò di ciò che ho fatto.
Innanzittutto, benvenuto (però... la firma è sospetta... non è che ci siamo già  incontrati in qualche forum "cingolato"?:D)
Ti mando un grande in bocca al lupo per la tua scelta, ed anche per l'equilibrio che si denota nella frase che ho quotato.
In ogni caso, c'è sempre il 10° Alpini per ritrovare un po' dello spirito dei tempi andati...
Mandi.
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Concordo pienamente con Abbadia (...quello non aveva calpestato il cappello alpino, aveva calpestato un copricapo che non era riuscito ad entrare in contatto col suo cuore, e neppure col suo cervello...) e penso che vivere la naja, il servizio volontario annuale o breve ecc. dipenda da come si prende la cosa: non alla leggera ma neanche troppo seriamente, è un' esperienza di vita che può dare tanto sotto ogni punto di vista (addestrativo, di lavoro, umano...). Credere in quello che si fa e cercare di farlo bene a me, personalmente, hanno aiutato molto (soprattutto al corso AUC) e ho cercato di trasmetterlo a tutti, colleghi e alpini, una volta al reparto.
In conclusione, forza Pierpa, vai avanti per la tua strada!
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Paolino ha scritto:aveva calpestato un copricapo che non era riuscito ad entrare in contatto col suo cuore, e neppure col suo cervello...)
Perchè, uno così ha un cervello? :twisted:

Un in bocca al lupo (e molti complimenti per la scelta effettuata) a Pierpa anche da parte mia.
...Ma gli alpini non hanno paura

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ciao pierpa, sono felice di conoscere un altro ragazzo che la pensa come me!
Sono molto entusiasta del fatto che dopo aver fatto la visita a Padova qualche giorno fa mi hanno dichiarato idoneo (ho 26 anni e l'ho dovuta rifare) perchè la metà  dei ragazzi che era lì, apposta per il "concorso" (come lo chiamano loro) VFA è stata o scartata o doveva recarsi all'ospedale militare per ulteriori esami. Axtolf ha ragione quando dice che c'è un po' più di selezione.
adesso vi racconto una cosa, io la visita l ho fatta 3 gg fa (premesso che sn idoneo) m è successa una cosa che ha dell'incredibile.. alle 8 mi sono presentato al distretto di milano per la visita e prima di entrare dovevamo dire nome, cognome e peso. Poi senza capire con che logica ragionassero (forse c guardavano in faccia e guardavano chi gli stava piu simpatico..) ci spedivano in due aule differenti. arrivati in quest'aula c fanno spogliare e c pesano.. arriva il mio turno, mi pesano, e mi spediscono da un medico civile, guarda la mia cartella, gli dicono il mio peso e... "Villa Andrea, RIFORMATO!"
io nn sapendo se scherzava o meno gli ho chiesto se poteva ripetere e sto medico mi conferma che sono riformato e di scendere in cortile e aspettare il congedo.. io tristissimo scendo e vado in cortile ad aspettare un foglio che se mi bocciavano a scuola avrei sofferto di meno. passano un paio d'ore e passa un brigadiere dei carabinieri. chiedo il xke mi hanno riformato e lui gentilissimo si offre di accompagnarmi direttamente da un colonnello della sanità  x kiederlo direttamente a lui (il medico civile che mi aveva pesato era nella stessa stanza del colonnello). Arrivato dal colonnello chiedo il motivo x cui mi avevano riformato e di poter vedere la documentazione dicendo che ho fatto persino domanda vfa xke c tengo a fare l'alpino. il colonnello mi fa vedere la documentazione e cosa scopro? scopro che ero stato riformato x sovrappeso perche in pratica il medico civile aveva scritto che ero alto 170cm (non ero stato misurato in altezza!) per 95 kg! in pratica 16 cm in meno e 5 kg in piu! io faccio presente che nn corrispondono i dati e il colonnello mi affida ad un altro medico civile che mi rimisura e constata l'effettivo errore, corregge le carte e mi manda a fare la visita che ho passato! ultima cosa, intanto che il colonnello mi stava mandando a rimisurarmi il medico che mi ha riformato mi ha seguito e mi ha detto "potevi dirmelo che hai fatto domanda vfa che t facevo passare".. in fin della fiera su 500 che eravamo gli idonei sono stati... 6, e l unico intenzionato a fare il militare ero solo io! vabbe va... meno male che m hanno fatto idoneo, speriamo che nn ci siano problemi sulla data di partenza e che possa partire il 17 agosto! poi tutto quello che è successo nn me ne frega niente. dico cosi perche la domanda l ho fatta piuttosto tardi (mancavano 3 gg alla fine del bando) per cui la pia preoccupazione sta nel fatto che potrebbero nn esserci piu posti. Vabbe, male che vada parto a novembre, basta che parto!
Alp. Andrea Villa
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8° Reggimento Alpini
Battaglione Alpini "Gemona"
69^Cp. "La Fulmine"
4° plotone 3^squadra
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Pierpa
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Il racconto di Andrea mi ha molto stupito e mi ha fatto riflettere un po' su come vanno le cose nel nostro paese.
A Padova, distretto che ha la competenza per le visite su tutto il Triveneto, sono stati molto scrupolosi e hanno compiuto le visite su tutti quelli che si sono presentati e solo alla fine della procedura hanno dichiarato gli idonei, rivedibili e riformati (tra l'altro, sono capitato nei giorni che visitavano tutti i rivedibili dell'anno prima, per il VFA eravamo in 8 su 100... vi lascio immaginare i commenti su noi volontari quando passavamo avanti nelle visite :lol: ). Nonostante l'accurata serie di controlli, anche a me è capitata una cosa strana: alla misurazione dell'altezza risultavo essere 1,83 invece del mio 1,88, lì per lì non ci ho fatto caso anche se mi ha dato fastidio. Aggiungo che la misurazione era con un sensore elettronico posto sopra una pedana sulla quale si doveva salire... beati vecchi metodi :wink: .
Sarebbe stato praticamente impossibile che accadesse ciò che è capitato ad Andrea e il suo racconto mi conferma quello di un mio amico, VFA a Bologna nel Regg. Artiglieria contraerea, che mi diceva che il distretto di Padova è più selettivo, forse quello che lo è in assoluto. I nuovi arrivati a Bologna infatti provengono dal centro o sud Italia per la maggiro parte e alcuni vengono riformati all'arrivo in caserma proprio perchè totalmente inidonei a svolgere il servizio militare. Cosa impossibile per chi proviene dal Triveneto proprio grazie alla selezione di Padova.

Per quanto riguarda la tua partenza Andrea, spero di vederti lì il 17 agosto (io ormai sono sicuro: ho presentato la domanda il 7/6 ed ero il 9 su 150... (:-D) )! Ciao ciao!

PS: magari fammi sapere se parti il 17, con un pm magari :wink:
MAI DAÛR!
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Federico
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Pierpa ha scritto:...

I nuovi arrivati a Bologna infatti provengono dal centro o sud Italia per la maggiro parte e alcuni vengono riformati all'arrivo in caserma proprio perchè totalmente inidonei a svolgere il servizio militare. Cosa impossibile per chi proviene dal Triveneto proprio grazie alla selezione di Padova.

...
... e intanto i candidati molto più selezionati provenienti da Padova rischiano di non trovare posto, pichè prima c'è da soddisfare la "piena" proveniente da altri distretti meno "sofisticati".

A pensar male si fa peccato... ecc. ecc.

A qualcuno è venuta in mente la stessa mia malignità ?

Ciao
Art. Federico
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Gr.A.Mon. "Pinerolo"
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